Onori a Maceo e al Che il 14 giugno
Il Maggiore Generale Antonio Maceo Grajales, uomo al quale basterebbe, per renderlo immortale, la sua virile Protesta di Baraguà o la geniale conduzione dell’invasione dall’Oriente ribelle all’estremo occidentale del paese, ha ricevuto ieri 14 giugno, a Santiago di Cuba gli onori per i 175 anni dalla sua nascita in questa città.
Per via delle misure dovute allo scontro alla COVID – 19, stavolta la data non è stata attesa con canzoni e poesie davanti all’attuale Casa Natale dell’Eroe, che si trova nella già Providencia No.16, oggi via Los Maceo, al No. 207, ma gli è stata offerta una corona di fiori nella prima delle cinque sale dedicate alla sua grandezza e alla famiglia Maceo-Grajales.
L’omaggio centrale si è svolto nell’area di protocollo di Piazza della Rivoluzione Maggior Generale Antono Maceo, dove le autorità del Consiglio di Difesa Provinciale, l’Esercito Orientale, il Ministero degli Interni e la UJC del territorio hanno accompagnato, in nome del popolo di Cuba, la corona di fiori posta davanti alla fiamma eterna che arde in memoria del Titano di Bronzo.
SEMPRE VIGENTE L’ ESEMPIO DEL CHE
L’amata presenza del Comandante Ernesto Che Guevara a Santa Clara, la città che un giorno si svegliò per vedere il guerrigliero argentino – cubano che veniva con il braccio al collo a regalarle l’ansiata libertà, è stata ricordata ieri 14 giugno con molte attività in occasione del 92º anniversario dalla sua nascita.
Rispettando le misure d’isolamento e distanza nell’attuale tappa, la mattina presto, il Consiglio di Difesa del territorio ha posto una corona di fiori nel Memoriale dove riposano i suoi resti e quelli dei suoi compagni del Distaccamento di Rinforzo.
È seguita la consegna delle tessere della UJC a 20 giovani meritevoli dell’Università Centrale Marta Abreu di Las Villas, come aveva anticipato Ismary Fernández, specialista principale del Complesso Monumentale Comandante Ernesto Che Guevara.
Questa avanguardia giovanile ha realizzato un lavoro volontario nel Mausoleo ai Combattenti del Fronte Las Villas, luogo dove riposano i membri della Colonna Nº 8 Ciro Redondo, del Movimento 26 di luglio e del Direttorio Rivoluzionario 13 marzo, e lavori di giardinaggio e pulizia delle nicchie Vari artisti del territorio, tra i quali i membri della Trovuntivitis e Ernestina Trimiño, la cantante leader del Quinteto Criollo, con Patricia Casañas, si sono sommati all’omaggio nella Piazza de Che, intonando canzoni riferite alla data e la loro partecipazione è stata trasmessa dal vivo via on line, attraverso lo /streaming/ Cuba.
Ugualmente vari poeti della provincia, tra i quali i premiati del Concorso Città de Che, si sono uniti all’omaggio e hanno letto alcune delle loro opere.
Poi è stato proiettato, per onorare l’Eroe della Quebrada del Yuro, il documentario «Il Che è a Santa Clara», che raccoglie la presenza del Guerrigliero Eroico in questa città.
Due eroi nella radice del carattere cubano
Marcati dalla nascita nella stessa, anche se a 83 anni di distanza, Antonio Maceo e Ernesto Che Guevara coniugano due dei simboli più eloquenti del carattere del cubano nella conquista delle sue utopie.
Nel 175º anniversario del Titano di Bronzo, e nel 92º del Guerrigliero Eroico, il Presidente della Repubblica di Cuba, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, ha ricordato nel suo account in Twitter la data: «Maceo e Che sempre presenti nella nostra quotidiana lotta, nelle nostre conquiste, nelle nostre aspirazioni come nazione, nel nostro impegno solidale, nel nostro patriottismo».
Non per caso, in quei giorni difficili dell’ottobre del 1962, che il Che disse che Cuba intera fu un Maceo, e anni dopo nel momento più crudo del periodo speciale, nel mezzo della lotta per il ritorno del piccolo Elián González, Fidel riaffermò la decisione di resistere e vincere come un Eterno Baraguá.
Il nome di Maceo continua a chiamare al combattimento e provoca nell’animo e nell’atteggiamento dei cubani fedeli al loro paese le stesse emozioni che Martí aveva scoperto nel Generale: «La patria, per chi l’ama in modo che quando parla, solo con il giuramento, della sua realtà, del fuoco che c’è in lei, l’allegria gli illumina gli occhi e gli forma nella gola un nodo di gioia».
Una rappresentazione di cittadini di Santiago di Cuba lo ha ricordato cosi, nella Piazza della Rivoluzione che onora il nome del Maggiore Generale, li dove non mancano i 23 machetes grandi come Baraguá e la fiamma dell’eterna lotta che ha ricevuto la corona di fiori dedicata dal popolo di Cuba.
L’OMAGGIO DA SANTA CLARA
L’attuale contingenza epidemiologica che vive il paese non è stata un ostacolo perché questa città, considerata la città del Che, celebrasse con diverse attività gli anniversari di Antonio Maceo e di Ernesto Che Guevara.
Ancora una volta il Complesso Monumentale che si onora di portare il nome del Guerrigliero Eroico è stato lo scenario principale dell’omaggio, iniziato con l’offerta di corone di fiori al busto del Titano di Bronzo e nel Memoriale dove riposano i resti di Guevara e dei suoi compagni di lotta in Bolivia, in una cerimonia presieduta da Yudí Rodríguez Hernández, la presidente del Consiglio di Difesa nel territorio.
Durante la giornata nella quale sono state consegnate le tessere del Partito a diversi lavoratori meritevoli e a un gruppo dell’Unione dei Giovani Comunisti e di studenti dell’Università Centrale Marta Abreu di Las Villas, è stato ricordato il lavoro del Che come medico internazionalista ed è stata ringraziata la medicina cubana per l’attuale battaglia contro la COVID – 19.
Dal monumento è stato lanciato lo /streaming/ (trasmissione online dal vivo), al quale hanno partecipato noti artisti di varie province e di altri luoghi dell’America Latina che hanno cantato questi due giganti della storia latinoamericana.
Giovani meritevoli hanno realizzato un lavoro volontario nel Mausoleo ai Combattenti del Fronte Las Villas con lavori di giardinaggio e la pulizia delle nicchie che custodiscono i resti dei morti durante e dopo la guerra, mentre vari gruppi di lavoratori si sono sommati all’iniziativa nel fronte produttivo.