così va la guerra del Venezuela contro i paramilitari della Colombia
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Questa settimana la banda narco-paramilitare Los Rastrojos ha fallito nel tentativo di attaccare l’esercito venezuelano mentre questa stava attraversando un’area di Catatumbo, comune di confine dello stato di Zulia.
Secondo informazioni della giornalista Madelein García, la cellula paramilitare ha attaccato una colonna di veicoli dell’esercito venezuelano che stava attraversando il ponte che collega Caño de Medio con Caño Motilona, due settori del suddetto comune zuliano. Il combattimento è durato un’ora e 4 membri de Los Rastrojos sono stati uccisi, ha indicato la giornalista.
L’area in cui si è verificato lo scontro tra i militari venezuelani e le forze irregolari fa parte dei sentieri che collegano il Venezuela con la Colombia, controllati da Los Rastrojos per il contrabbando di carburante ed il traffico di persone.
Riguardo a quest’ultimo, il presidente Nicolás Maduro è stato reiterativo nell’allertare sulla minaccia che, nel bel mezzo della pandemia di Covid-19, stiano entrando illegalmente venezuelani nel paese senza passare attraverso i dovuti controlli epidemiologici che lo Stato ha ordinato di eseguire alle frontiere.
Probabilmente l’evento di mercoledì è collegato al colpo assestato a Los Rastrojos il 14 giugno, tre giorni prima, quando la 12esima Brigata dei Caraibi dell’esercito che era in un’operazione di pattugliamento, ha smantellato un campo della suddetta banda paramilitare nello stesso sito, dopo uno scontro contro i suoi membri.
Allora, la ZODI Zulia ha riferito il sequestro di materiale bellico come esplosivi, mine antiuomo, caricatori di fucili AK-47 e granate.
Da quando il Governo Nazionale ha ordinato la quarantena sociale obbligatoria in tutto il paese, altri eventi relativi al gruppo irregolare si sono verificati negli stati venezuelani che confinano con la Colombia, mentre personale sanitario, di polizia e militare è stato dispiegato nei Punti di Assistenza Sociale Integrale (PASI) per assistere e rilevare casi di Covid-19 nella popolazione migrante che sta tornando in Venezuela, al fine di evitare un ulteriore aumento nel numero di contagi importati dal paese vicino, che già superano i 1500 casi.
Freddy Bernal, protettore dello stato di Táchira, ha annunciato il 24 aprile la cattura di Juan Montero Buitrago, capo delle finanze di Los Rastrojos.
Bernal ha denunciato che Buitrago “ha una lunga storia di contrabbando di benzina, traffico di droga ed estorsione”. Nei media colombiani è identificato come il massimo leader della banda nel Norte de Santander, Colombia.
Il 20 maggio, Moises David Contreras Santana, luogotenente del gruppo paramilitare a Coloncito, Táchira, è stato arrestato e sono state sequestrate armi ed attrezzature di uso militare.
Dieci giorni dopo, Bernal ha riferito che erano stati catturati altri tre paramilitari membri de Los Rastrojos durante un’operazione per combattere le mafie che stanno trasferendo persone attraverso passaggi illegali dalla Colombia al Venezuela.
2020: i dati sulla violenza narco-paramilitare in Colombia
Nelle ultime settimane, si sono verificati scontri tra bande irregolari nella regione colombiana che confina con il Venezuela.
W Radio, citando gli abitanti della località di Banco de Arena, zona rurale di Cúcuta, ha riferito che il 2 giugno ci sono state diverse detonazioni e colpi di fucile, accusando Los Rastrojos ed il gruppo guerrigliero colombiano ELN come autori dell’evento.
Il procuratore generale colombiano, Fernando Carrillo Flórez, ha denunciato un aumento del reclutamento forzato di minori, indicando non solo i movimenti guerriglieri, ma anche le strutture criminali legate al traffico di stupefacenti, rapimenti ed omicidi; atti che continuano a essere perpetrati parallelamente all’emergenza sanitaria che attualmente c’è nel paese, costringendo lo sfollamento forzato delle comunità lontane dai territori in conflitto, benché ciò implichi il rischio di contagiarsi di Covid-19.
Tra i gruppi armati elencati dal capo del Ministero Pubblico vi sono i Rastrojos, gli Urabeños e le Águilas Negras, tutti con dossier aperti nella guerra contro il Venezuela.
Nonostante il fatto che gli Accordi di Pace siano stati firmati da quattro anni, la Procurata ha indicato che nel 30% del territorio colombiano, soprattutto nelle zone rurali, i bambini e gli adolescenti continuano a essere colpiti dalle dispute che innesca il paramilitarismo ed il narcotraffico.
Allo stesso modo, l’Agenzia ONU per i Rifugiati (UNHCR), citata da El Espectador, ha rivelato le preoccupanti cifre riguardanti i 43 sfollamenti di massa rilevati finora, in Colombia, nel 2020; per gli scontri tra gruppi armati illegali, 11800 persone hanno dovuto fuggire dalle loro case, mentre altre 1000 lo hanno fatto per le minacce.
I dipartimenti interessati sono Nariño, Chocó, Antioquia, Norte de Santander e Cauca. Inoltre, l’UNHCR menziona che nel Norte di Santander ci sono stati più confinamenti a causa degli scontri.
La minaccia de Los Rastrojos da questa parte del confine
La FANB ha dovuto mantenersi in esercitazioni militari permanenti in questo periodo di pandemia, ancor più dopo la fallita incursione terroristica dell’Operazione Gedeon.
La guerra a bassa intensità dei paramilitari contro lo Stato venezuelano non dà tregua nonostante l’emergenza sanitaria globale.
In questo senso, e come ha denunciato lo stesso presidente venezuelano, non si deve escludere che il trasferimento di venezuelani per sentieri sia un’azione deliberata di gruppi paramilitari, in alleanza con l’estrema destra colombiana, per danneggiare l’effettivo controllo che esiste nel paese della pandemia.
Un’azione recente, che potrebbe star innescando gli ultimi scontri con Los Rastrojos, è il nuovo piano di distribuzione della benzina nel paese che, tagliando lo spreco nel sussidio dell’input, starebbe toccando gli interessi delle mafie che contrabbandano benzina.
E’ evidente il rapporto di questa banda criminale con i leader dell’antichavismo che conducono il golpe contro il Venezuela.
Le immagini di Guaidó scortato da Jhon Jairo Durán Contreras, alias “Menor”, e Albeiro Lobo Quintero, alias “Brother”, che hanno fatto il giro del mondo nel 2019, si sono convertite, in quell’anno, nella principale prova di una serie di indagini raccolte dal governo venezuelano dove si dimostra che, al di là delle attività criminali, le cellule narco-paramilitari sono state incorporate nello schema di destabilizzazione contro il Venezuela che la stessa Casa de Nariño promuove.
Se calienta la frontera: así va la guerra de Venezuela contra paramilitares de Colombia
Esta semana la banda narcoparamilitar Los Rastrojos fracasó en el intento de atacar al ejército venezolano cuando esta pasaba por una zona del Catatumbo, municipio fronterizo del estado Zulia.
Según relata la periodista Madelein García, la célula paramilitar atacó una columna de vehículos del ejército venezolano que estaba pasando por el puente que conecta a Caño de Medio con Caño Motilona, dos sectores del referido municipio zuliano. El combate duró una hora y 4 miembros de Los Rastrojos resultaron abatidos, indicó la periodista.
La zona donde ocurrió el choque entre los militares venezolanos y las fuerzas irregulares, forma parte de las trochas que conectan a Venezuela con Colombia, controladas por Los Rastrojos para el contrabando de combustible y el tráfico de personas.
Sobre esto último el presidente Nicolás Maduro ha sido reiterativo en alertar la amenaza de que, en medio de la pandemia de Covid-19, estén ingresando venezolanos ilegalmente al país sin pasar por los debidos controles epidemiológicos que el Estado ha ordenado ejecutar en las fronteras.
Probablemente el suceso del miércoles esté conectado con el golpe asestado a Los Rastrojos el 14 de junio, tres días antes, cuando la 12 Brigada de Caribe del ejército que se encontraba en un operativo de patrullaje, desmanteló un campamento de la referida banda paramilitar en el mismo sitio, luego de un enfrentamiento contra sus miembros.
Para ese momento, La ZODI Zulia reportó la incautación de material de guerra como explosivos, minas antipersonales, cargadores de fusil AK-47 y granadas.
Desde que el Gobierno Nacional ordenó la cuarentena social obligatoria en todo el país, han pasado otros eventos relacionados al grupo irregular en estados venezolanos que colindan con Colombia, mientras personal sanitario, policial y militar se mantiene desplegado en los Puntos de Atención Social Integral (PASI) para atender y detectar casos de Covid-19 en la población migrante que está regresando a Venezuela, con el fin de evitar un mayor incremento en el número de contagios importados del país vecino, que ya superan los 1.500 casos.
Freddy Bernal, protector del estado Táchira, anunció el 24 de abril la captura de Juan Montero Buitrago, jefe de finanzas de Los Rastrojos.
Bernal denunció que Buitrago “tiene un amplio prontuario por contrabando de gasolina, narcotráfico y extorsión”. En medios colombianos es identificado como el máximo líder de la banda en el Norte de Santander, Colombia.
El 20 de mayo fue apresado Moises David Contreras Santana, lugarteniente del grupo paramilitar en Coloncito, Táchira, y se le incautaron armamentos y equipo de uso militar.
Diez días más tarde, Bernal informó que habían sido capturados otros tres paramilitares integrantes de Los Rastrojos, durante un operativo para combatir a las mafias que están trasladando personas por pasos ilegales de Colombia a Venezuela.
2020: Los datos de la violencia narcoparamilitar en Colombia
En las últimas semanas han ocurrido enfrentamientos entre bandas irregulares en la región colombiana que es frontera con Venezuela.
W Radio, citando a los habitantes de la localidad de Banco de Arena, zona rural de Cúcuta, reportó el 2 de junio que hubo varias detonaciones y disparos de fusil, acusando a Los Rastrojos y el grupo guerrillero colombiano ELN como los autores del suceso.
El procurador general de Colombia, Fernando Carrillo Flórez, denunció un aumento en el reclutamiento forzado de menores de edad, señalando no solo a movimientos guerrilleros, sino a estructuras criminales vinculadas al narcotráfico, secuestros y homicidios, actos que siguen perpetrándose en paralelo a la emergencia sanitaria que hay actualmente en el país, obligando al desplazamiento forzado de las comunidades lejos de los territorios en conflicto, aunque eso implique el riesgo de contagiarse de Covid-19.
Entre los grupos armados que el jefe del Ministerio Público enumeró están los Rastrojos, los Urabeños y las Águilas Negras, todos con expedientes abiertos en la guerra contra Venezuela.
A pesar de que los Acuerdos de Paz tienen cuatro años de haber sido suscritos, la Procuraduría indicó que en el 30% del territorio colombiano, en especial las zonas campesinas, los niños y adolescentes siguen siendo afectados por los disputas que detona el paramilitarismo y el narcotráfico.
Del mismo modo, la Agencia de la ONU para los Refugiados (Acnur), citada por El Espectador, reveló las preocupantes cifras con respecto a los 43 desplazamientos masivos detectados en Colombia en lo que va de 2020; por los enfrentamientos entre grupos armados ilegales, 11.800 personas tuvieron que huir de sus hogares, mientras que otras 1.000 más lo hicieron por amenazas.
Los departamentos afectados son Nariño, Chocó, Antioquia, Norte de Santander y Cauca. Además Acnur menciona que en el Norte de Santander hubo más confinamientos por las confrontaciones.
La amenaza de Los Rastrojos en este lado de la frontera
La FANB ha tenido que mantenerse en ejercicios militares permanentes en este periodo de pandemia, más aún, luego de que fracasara la incursión terrorista de la Operación Gedeón.
La guerra de baja intensidad de paramilitares contra el Estado venezolano no da tregua a pesar de la emergencia sanitaria global.
En ese sentido, y como el mismo presidente venezolano lo ha denunciado, no se debe descartar que el traslado de venezolanos por trochas sea una acción deliberada de grupos paramilitares, en alianza con la extrema derecha colombiana, para dañar el control efectivo que hay en el país de la pandemia.
Una acción reciente que pudiera estar detonando los últimos enfrentamientos con Los Rastrojos es el nuevo plan de distribución de gasolina en el país, que por cortar el derroche en el subsidio del insumo, estaría tocando intereses de las mafias que contrabandean gasolina.
Es obvia la relación de esta banda criminal con los líderes del antichavismo que conducen el golpe contra Venezuela.
Las imágenes de Guaidó siendo escoltado por Jhon Jairo Durán Contreras, alias “Menor”, y Albeiro Lobo Quintero, alias “Brother”, que recorrieron el mundo en 2019, se convirtieron, ese año, en la prueba principal de una serie de investigaciones recopiladas por el gobierno venezolano donde se demuestra que, más allá de las actividades delictivas, las células narcoparamilitares han sido incorporadas al esquema de desestabilización contra Venezuela que la propia Casa de Nariño fomenta.