L’ANC denuncia azione del Parlamento Europeo

 intende legittimare il crimine di aggressione contro il Venezuela

Noi legislatori e legislatrici dell’Assemblea Nazionale Costituente della Repubblica Bolivariana del Venezuela – eletti da oltre 8 milioni di persone con voto universale, diretto e segreto il 30 luglio 2017 in 335 comuni del Paese, da lavoratori e lavoratrici, donne, comuni, giovani, persone con disabilità, popolazioni indigene, imprenditori, adulti e anziani – denunciamo al mondo che la Risoluzione del Parlamento Europeo identificata con il codice 2019/295 (RSP) e approvata il 10/07/2020 scorso è un documento vergognoso e immorale derivante dall’insieme di interessi delle élite legate all’estrema destra politica che, per mandato sovversivo del Governo degli Stati Uniti, hanno abusato della rappresentanza popolare che è stata loro conferita per legittimare un reato di aggressione contro il popolo venezuelano.

Alziamo la voce dinanzi alle donne legislatrici, ai legislatori, ai partiti politici, ai movimenti sociali, ai cittadini e alle cittadine dell’Unione Europea per chiedere che i loro rappresentanti politici al Parlamento Europeo agiscano in conformità con i principi di amicizia, cooperazione e solidarietà tra le Nazioni e ripudino con forza, e in modo definitivo, questa azione interventista a sostegno di una guerra di annientamento applicata contro la Repubblica Bolivariana del Venezuela.

Informiamo l’opinione pubblica che, con la sua decisione, il Parlamento Europeo:

• Legittima il blocco economico, finanziario e commerciale realizzato attraverso l’applicazione illegale di “sanzioni”, che di fatto impediscono al popolo venezuelano di accedere a cibo, medicine e altre forniture essenziali alla loro vita.

• Giustifica l’espropriazione di beni appartenenti alla Repubblica. In particolare, legittima apertamente la recente appropriazione indebita, da parte del Regno Unito, di 31 tonnellate di oro delle riserve venezuelane, attraverso una decisione del Tribunale che ha bloccato il trasferimento di tali fondi al Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite per affrontare la pandemia di Covid-19, come richiesto dal governo nazionale.

• Apre nuove strade per la conservazione e il trasferimento illegale di risorse e beni appartenenti allo Stato venezuelano al fine di consegnarli a governi e alleati politici dell’estrema destra latinoamericana, con il pretesto di una presunta assistenza ai migranti che non si è mai concretizzata. I cittadini europei devono sapere che il nostro paese è l’unico nella regione che, in questo momento, sta ricevendo un massiccio ritorno di connazionali (ad oggi circa 70 mila) emigrati in paesi come Colombia, Brasile, Ecuador, Perù, La Bolivia e il Cile proprio a causa del deterioramento delle condizioni sociali prodotto dal blocco economico e dalle sanzioni, che oggi sono vittime di trattamenti disumani, xenofobia e discriminazione da parte dei governi che negano loro l’accesso ai diritti fondamentali, trasformando nel contempo il dolore delle famiglie venezuelane in una grande impresa criminale, ora promossa dagli eurodeputati.

E’ opportuno che sappiano, inoltre, che la Procura della Colombia lo scorso 19/06/2019 ha aperto un’inchiesta contro Juan Guaidó per presunta corruzione nella gestione delle risorse della Comunità Internazionale che avrebbero dovuto essere destinate agli aiuti umanitari, mentre i suoi ex sostenitori ne hanno avviata una simile anche presso l’Assemblea Nazionale del Venezuela, per il trasferimento illegale delle attività delle filiali di Petróleos de Venezuela Citgo (Stati Uniti) e Monomeros (Colombia).

• Ostruisce deliberatamente la rotta pacifica, democratica ed elettorale delineata dal Tavolo di Dialogo Nazionale, che ha raggiunto il consenso di 105 organizzazioni politiche nazionali per nominare, lo scorso 12/06/2020, il nuovo direttivo del Consiglio Nazionale Elettorale, definire tramite consultazione un nuovo metodo e regolamento che favorisca un’ampia partecipazione e rappresentanza delle minoranze e fissare il 06/12/2020 come data delle elezioni parlamentari previste dalla Costituzione.

• Approva e promuove una persecuzione morale e una censura contro i loro colleghi parlamentari, permettendo che l’UE imponga sanzioni ai deputati e ai legislatori venezuelani (compresa l’opposizione) punendo la rappresentanza che dà loro il voto popolare e il diritto alla deliberazione nello spazio naturale del dibattito politico, negando la propria ragione di essere e disprezzando un principio fondamentale della democrazia.

• Disconosce gli sforzi e i risultati del Governo del Presidente Nicolas Maduro nella gestione della pandemia del Covid-19, riconosciuti anche dalle Nazioni Unite, che fanno del Venezuela il paese con il tasso di mortalità più basso nella regione con 80 decessi, 8.372 contagi e 2.544 guariti, grazie a un sistema di assistenza completo che offre screening, ricovero e cure gratuiti a tutta la popolazione. Il contrario di quello che è successo in alcuni paesi europei che, prostrati davanti al virus, hanno anteposto il capitale all’essere umano, lasciando morire i propri anziani e arrivando persino a mettere in atto azioni di pirateria internazionale per derubarsi mascherine e forniture mediche a vicenda.

Ripudiamo che il Parlamento Europeo divenga il capostipite di una nuova escalation di aggressioni ed espropriazioni contro il popolo venezuelano, sulla base dell’insolito riconoscimento di un falso “governo di transizione” derivante dall’auto proclamazione di un deputato che non ha mai partecipato alle elezioni presidenziali.
Riteniamo che la risoluzione 2019/295 (RSP) rappresenti un vergognoso tentativo di rianimare, con una respirazione artificiale, un gruppo di leader che ha rinunciato all’esercizio della politica per cercare di guadagnare potere con mezzi insurrezionali, violenti e non democratici e che oggi è una piccola minoranza, abbandonata da ampi settori dell’opposizione che hanno in programma di partecipare alle prossime elezioni legislative e unirsi al dialogo nazionale.

Sottolineiamo che questa decisione supporta una leadership immorale, corrotta e politicamente distaccata, ignorando le istituzioni legittime e soprattutto mancando di rispetto alla volontà democratica del popolo venezuelano, favorendo potenti interessi che muovono scenari di guerra nella regione latinoamericana e mirano al saccheggio delle nostre abbondanti risorse strategiche.

Respingiamo l’azione travisata, arrogante e interventista del Parlamento Europeo contro l’eroico popolo del Venezuela e confermiamo che non cederemo alla pretesa di imporre un progetto neocoloniale e depredante che vorrebbe far sì che l’America Latina paghi il costo della crisi globale che abbatte il sistema capitalista, come accaduto con i poteri imperiali nel XIX° secolo.

Chiediamo il rispetto per la sovranità e la libera autodeterminazione della Repubblica Bolivariana del Venezuela, dei suoi uomini e delle sue donne!
Esortiamo i popoli dell’Europa e del mondo a difendere la Pace e i principi universali dei diritti umani che oggi si cercano di sottrarre al popolo venezuelano!
Ratifichiamo il nostro irremovibile impegno verso le legittime istituzioni della Repubblica Bolivariana del Venezuela, verso il Presidente Nicolas Maduro Moros e verso il progetto politico dei principi Bolivariani, Umanisti, Socialisti e Chavisti che la maggioranza del nostro eroico popolo ha scelto in 23 processi elettorali, negli ultimi 20 anni.

Vinceremo!

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