La guerra contro il Venezuela è totale

Arthur González  https://heraldocubano.wordpress.com

Nessuno può ingannarsi, gli USA manterranno una guerra totale contro il Venezuela, perché il suo obiettivo è rovesciare la Rivoluzione bolivariana, con l’illusione che la sua caduta, per effetto domino, provochi quella di Cuba; e per questo lavorano con il sostegno dei suoi alleati europei e latinoamericani.

Mentre Nicolás Maduro sta dirigendo quel paese, sostenuto dal suo popolo, l’Unione Europea (UE) non instaurerà alcun dialogo, e tanto meno gli USA, come confermato dalle dichiarazioni ed atti più recenti.

Durante una teleconferenza nei giorni scorsi, Mike Pompeo ha detto: “Gli USA cercano di ripristinare la democrazia in Venezuela, ma sarà il popolo venezuelano che alla fine lo farà”, ed ha aggiunto: “Il governo di Donald Trump continuerà facendo tutto il possibile per promuovere l’espulsione dal potere di Nicolás Maduro, ciò include la pressione economica su Caracas e sulla sua alleata Cuba, che si riflette in una batteria di sanzioni, ma anche, e più importante, la formazione di una coalizione globale per cercare di aiutare il popolo venezuelano a raggiungere i propri obiettivi”.

Dov’è il dialogo promesso da Josep Borrell a Maduro, affinché non espellesse la sua ambasciatrice da Caracas?

Menzogne e trucchi per guadagnare tempo, poiché la UE riconosce solo Juan il burattino Guaidó, su pressioni ed ordini di Washington, allora perché vuol tenere un’ambasciatrice davanti ad un governo che non accetta?

A seguito della decisione sovrana di Caracas, il Parlamento Europeo (PE) ha proposto ampliare la lista europea di sanzioni contro il governo di Maduro, se questo continua “peggiorando” la situazione nel suo paese e l’eurodeputato Jordi Cañas ha dichiarato: “Non lo riconosciamo e continueremo a rafforzare le sanzioni. Maduro sa che ha i giorni contati e che non può accedere alle riserve monetarie del paese, né i suoi complici possono muoversi liberamente”.

Senza dar tregua alle sue misure contro il governo costituzionale del Venezuela, solo pochi giorni fa il PE ha approvato un’altra risoluzione di condanna, questa volta sulla “situazione umanitaria” in Venezuela e sulla crisi migratoria e dei rifugiati, che attribuiscono al presidente e non alla guerra economica, commerciale, finanziaria e psicologica che gli USA realizzano per annegarli e che le penurie provochino il rifiuto del popolo alla Rivoluzione.

È la stessa strategia che hanno sviluppato contro Cuba, dal 1959, senza risultati.

Di fronte a questa sistematica guerra contro il Venezuela, i lacchè pagati da Washington saltano, come nel caso di Michelle Bachelet, che non sanziona il presidente cileno Sebastián Piñera per massacrare il suo popolo, ma dichiara con tutta sfacciataggine in un rapporto presentato al Consiglio per i diritti umani dall’ONU: “Siamo preoccupati per la mancanza di indipendenza giudiziaria in Venezuela per l’interferenza politica, tra l’altro, in particolare per quanto riguarda le risoluzioni sull’Assemblea Nazionale”.

Copia della sceneggiatura che sviluppa il presidente yankee, che nella sua breve visita a Miami per fare campagna elettorale, non si è preoccupato degli oltre 315 mila contagiati dal Covid-19, né dei quasi 4600 morti, ma ha speso il suo tempo promettendo di continuare a lottare contro Venezuela e Cuba; politicismo a piene mani.

Il presidente Maduro ha allertato il popolo ed il mondo sulla massiccia campagna che gli USA sviluppano contro il suo paese, che cerca di distorcere la realtà con eventi inesistenti, mentre silenzia gli effetti prodotti dalla guerra economica e finanziaria.

Il Venezuela è sottoposto ad una spietata guerra progettata da Washington, ma resiste, stoicamente, agli attacchi imperiali e dei suoi alleati, come i recentemente eseguiti dal governo svizzero, che ha ampliato la lista dei funzionari venezuelani sanzionati, con altri undici e che sono stati anche aggiunti alla lista nera della UE.

A queste manovre si sono aggiunte misure di guerra economica e finanziaria, evidentemente indicate dagli USA, come il congelamento di beni ed attivi, il divieto di acquisto di attrezzature e beni militari, attrezzature di sorveglianza, oltre al congelamento delle risorse economiche dei funzionari inclusi nella sua lista nera, a cui è anche vietato visitare la Svizzera.

In quella lista di sanzioni, ci sono i deputati che la UE accusa di privare il burattino Juan Guaidó della sua immunità parlamentare, in modo che possa essere indagato dal Ministero Pubblico.

La UE ha sanzionato 36 funzionari venezuelani, il che dimostra che con quell’entità non c’è e non ci sarà alcun dialogo.

Tutte queste sanzioni sono contemplate nel recente libro pubblicato da John Bolton, in cui si comprova la spietata strategia per distruggere il Venezuela, solo per non inginocchiasi davanti a Washington.

Con totale spudoratezza Bolton afferma: “Dopo gli infruttuosi sforzi per estromettere Maduro, l’amministrazione Trump non ha esitato a discutere pubblicamente, in dettaglio, quanto l’opposizione fosse vicina ad espellere Maduro ”.

“Perché non dichiarare il Venezuela come stato sponsor del terrorismo?”, qualcosa che ho suggerito, per la prima volta, il 1 ottobre 2018, e anche riportare Cuba nella lista, dopo che Obama l’ha eliminata”.

Per non lasciare dubbi che impossessarsi delle risorse petrolifere venezuelane sia l’obiettivo, Bolton afferma: “Trump voleva garanzie sull’accesso, post-Maduro, alle risorse petrolifere del Venezuela”.

“Come nel caso dell’Iraq, dovremmo prendere il petrolio dal Venezuela dopo aver espulso Maduro”.

Le informazioni fornite da questo libro ci consentono comprendere le ragioni del Regno Unito per non consegnare l’oro al Venezuela, come ha spiegato l’ex Consigliere per la Sicurezza: “Il Ministro degli Esteri britannico Jeremy Hunt, durante la sua visita a Washington, era felice di cooperare con i passi che potrebbero essere presi, ad esempio, congelare i depositi di oro venezuelani presso la Banca d’Inghilterra, in modo che il regime non avrebbe potrebbe vendere l’oro per continuare”

“Questi erano i tipi di passi che stavamo già applicando per far pressione finanziaria su Maduro”.

Gli USA si autoproclamano padroni di tutto ciò che desiderano, ma si sono soffocati con Cuba e Venezuela, ossi duri da rodere e con una sovranità molto difficile da vincere, perché come ha dichiarato José Martí: “Vinceremo perché abbiamo la giustizia dalla nostra parte”.


La guerra contra Venezuela es total

Por Arthur González

Nadie puede engañarse, Estados Unidos mantendrá la guerra total contra Venezuela, porque su objetivo es derrocar la Revolución Bolivariana, con la ilusión de que su caída, por efecto dominó, provoque la de Cuba y para eso trabajan con el apoyo de sus aliados europeos y latinoamericanos.

Mientras Nicolás Maduro esté dirigiendo ese país, respaldado por su pueblo, la Unión Europea no establecerá diálogo alguno y menos Estados Unidos, así lo confirman las más recientes declaraciones y actos.

Durante una teleconferencia en días pasados, Mike Pompeo dijo: “Estados Unidos busca restaurar la democracia en Venezuela, pero será el pueblo venezolano el que finalmente lo haga”, y añadió: “El gobierno de Donald Trump continuará haciendo todo lo que podamos, para propiciar la salida del poder de Nicolás Maduro, esto incluye la presión económica sobre Caracas y sobre su aliado Cuba, reflejada en una batería de sanciones, pero también, y más importante, la conformación de una coalición global para tratar de ayudar al pueblo venezolano a lograr sus objetivos”.

¿Dónde está el diálogo prometido por Josep Borrell a Maduro, para que no expulsara a su embajadora de Caracas?

Mentiras y artimañas para ganar tiempo, pues la Unión Europea solo reconoce a Juan el títere Guaidó, por presiones y órdenes de Washington, entonces ¿para qué quiere tener una embajadora ante un gobierno que no acepta?

Acto seguido a la decisión soberana de Caracas, el Parlamento Europeo propuso ampliar la lista europea de sanciones al gobierno de Maduro, si este sigue “empeorando” la situación en su país y el eurodiputado Jordi Cañas, expresó: “No lo reconocemos y seguiremos reforzando las sanciones. Maduro sabe que tiene los días contados y que no puede acceder a las reservas de dinero del país, ni sus cómplices se pueden mover en libertad”.

Sin dar tregua a sus medidas contra el gobierno constitucional de Venezuela, hace solo días el Parlamento Europeo aprobó otra resolución condenatoria, esta vez sobre la “situación humanitaria” en Venezuela y la crisis migratoria y de refugiados, que le atribuyen al mandatario y no a la guerra económica, comercial, financiera y psicológica que ejecuta Estados Unidos para ahogarlos y que las penurias provoquen el rechazo del pueblo a la Revolución.

Es la misma estrategia que desarrollan contra Cuba desde 1959, sin resultados.

Ante esa guerra sistemática contra Venezuela, saltan los lacayos pagados por Washington como es el caso de Michelle Bachelet, que no sanciona al presidente chileno Sebastián Piñera por masacrar a su pueblo, pero declara con toda desfachatez en un informe presentado ante el Consejo de Derechos Humanos de la ONU: “Tenemos preocupación por la falta de independencia judicial en Venezuela por la interferencia política, entre otras cosas, especialmente en lo tocante a las resoluciones sobre la Asamblea Nacional”.

Copia del guión que desarrolla el presidente yanqui, quien en su breve visita Miami para hacer campaña electoral, no se preocupó por los más de 315 mil contagiados por el Covid-19, ni por las casi 4 mil 600 muertes, sino que gastó su tiempo en prometer seguir luchando contra Venezuela y Cuba; politiquería a las dos manos.

El presidente Maduro alertó al pueblo y al mundo, sobre la campaña masiva que desarrolla Estados Unidos contra su país, que intenta deformar la realidad con hechos inexistentes, a la vez que silencian las afectaciones que producen la guerra económica y financiera.

Venezuela está sometida a una despiadada guerra diseñada por Washington, pero resiste estoicamente los embates imperiales y de sus aliados, como los recientemente ejecutados por el Gobierno de Suiza, que amplió la lista de funcionarios venezolanos sancionados, con otros once y que también fueron agregados a lista negra de la Unión Europea.

A esas maniobras le añadieron medidas de guerra económica y financiera, evidentemente indicadas por Estados Unidos, como fue la congelación de bienes y activos, la prohibición de compra de equipos y bienes militares, equipos para vigilancia, además de congelar los recursos económicos de los funcionarios incluidos en su lista negra, a quienes también se les prohíbe visitar Suiza.

En esa lista de sancionados, se encuentran los diputados que la Unión Europea acusa de privar de su inmunidad parlamentaria al títere Juan Guaidó, para que sea investigado por el Ministerio Público.

La Unión Europea tiene sancionados a 36 funcionarios venezolanos, lo que prueba que con esa entidad no hay ni habrá diálogo alguno.

Todas estas sanciones están contempladas en el reciente libro lanzado por John Bolton, donde se comprueba la estrategia despiadada para destruir a Venezuela, solo por no arrodillarse ante Washington.

Con total desvergüenza afirma Bolton: “Después de los infructuosos esfuerzos para expulsar a Maduro, la Administración Trump no dudó en discutir públicamente, en detalle, lo cerca que estuvo la oposición de expulsar a Maduro”.

“¿Por qué no declarar a Venezuela como estado patrocinador del terrorismo?, algo que sugerí por primera vez el 1 de octubre de 2018, y también devolver a Cuba a la lista, después de que Obama la eliminó”.

Para no dejar dudas que apoderarse de los recursos petroleros venezolanos es la meta, Bolton expone: “Trump quería garantías sobre el acceso, post-Maduro, a los recursos petrolíferos de Venezuela”.

“Como en el caso de Iraq, deberíamos tomar el petróleo de Venezuela después de expulsar a Maduro”.

Las informaciones que aporta ese libro, permiten entender las razones del Reino Unido para no entregar el oro a Venezuela, al explicar el ex Asesor de Seguridad: “El Ministro de Asuntos Exteriores del Reino Unido, Jeremy Hunt, en su visita a Washington, estaba encantado de cooperar con los pasos que podrían tomar, por ejemplo, congelar los depósitos de oro venezolano en el Banco de Inglaterra, para que el régimen no pudiera vender el oro para mantenerse en marcha”

“Estos eran los tipos de pasos que ya estábamos aplicando para presionar financieramente a Maduro”.

Estados Unidos se autoproclama dueño de todo lo que desea, pero se atragantó con Cuba y Venezuela, huesos duros de roer y con una soberanía muy difícil de vencer, porque cómo profesó José Martí: “Venceremos porque tenemos de nuestro lado la justicia”

Share Button

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.