Monserrat (Regno Unito): Cuba invia i propri medici

Il primo ministro di Montserrat, territorio britannico d’oltremare nel mar dei Caraibi, Joseph E. Farrel ha dato il benvenuto martedì alla Brigata Medica cubana giunta dall’Avana per aiutare gli sforzi dei medici locali contro il Covid-19.

Nella cerimonia di ricevimento, il Ministro Kirnon ha trasmesso parole di gratitudine agli internazionalisti giunti da Cuba i quali presteranno servizio dopo aver trascorso un periodo di quarantena prima di iniziare i loro lavori sull’isola britannica.

L’assistenza di Cuba a Montserrat si è materializzata il 14 luglio, quando il ministro della sanità e dei servizi sociali, Charles T. Kirnon, e il suo omologo, José Ángel Portal hanno firmato un accordo di cooperazione che consente lo spiegamento di medici su tutto il territorio dell’isola per un periodo di tre mesi.

Il collettivo cubano condividerà le proprie esperienze sul territorio britannico supportato dalla loro esperienza nella gestione di catastrofi e gravi epidemie in tutto il mondo.

La brigata di professionisti della salute è composta da 13 professionisti, 8 infermieri generali e 5 medici con varie specialità tra cui anestesia, medicina interna e generale, pediatria, ostetricia e ginecologia.

Inviando questo gruppo di internazionalisti, Cuba ha portato a 44 il numero di Brigate Mediche Henry Reeve presenti in 37 nazioni nei Caraibi, America Latina, Europa, Medio Oriente e Africa per salvare vite umane nel mezzo del flagello della pandemia di Covid-19.

Questa missione apre una nuova porta nella solidarietà del contingente medico Henry Reeve, i cui membri si recano per la prima volta in quella terra d’oltremare nel Regno Unito in risposta alla richiesta delle loro autorità per ricevere un supporto medico di fronte alla pandemia.

Camille Thomas-Gerald, segretaria permanente della Salute di Montserrat, ha accolto con favore l’arrivo dei cubani che, ha assicurato, rafforzeranno il personale sanitario dell’isola, “che negli ultimi mesi ha lavorato in circostanze estenuanti”.

Di fronte a questo esempio quotidiano di altruismo diffuso in tutto il mondo, sono ormai pochi coloro che si lasciano ingannare dalle campagne diffamatorie del governo degli Stati Uniti e dai suoi burattini di turno contro la collaborazione medica cubana.

I primi a distruggere queste vili calunnie sono gli stessi operatori sanitari, che nelle parti più remote del pianeta si dedicano alla cura delle malattie e al salvataggio di vite umane.

Nonostante siano molte, le vigliaccherie usate dalla Casa Bianca per screditare questo nobile lavoro non hanno successo di fronte alla crescente richiesta di medici cubani e dei farmaci prodotti da cuba con successo, come dimostrano i numeri in crescita.

Rete solidarietà rivoluzione bolivariana

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