La situazione epidemiologica per la pandemia della COVID-19 a livello globale ed in questione negli USA, compresa la città di New York, sede dell’ONU, implicherà cambiamenti nello sviluppo dei lavori dell’Assemblea Generale nel suo 75º periodo di sessioni, che comincia in settembre, ed implica che si sposti fino a maggio la presentazione e considerazione del progetto di risoluzione sul bloqueo contro Cuba, ha informato la cancelleria dell’isola.
In dichiarazioni alla stampa, la viceministra degli Esteri Anayansi Rodriguez Camejo ha detto che si è deciso di trasferire la considerazione del progetto di risoluzione “Necessità di mettere fine al bloqueo economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti d’America contro Cuba”, dalla data tradizionale (tra fine di ottobre e principi di novembre) a maggio del 2021, durante la sessione riannodata dello stesso 75º periodo di sessioni.
“Per quella data, speriamo ci sia un miglioramento della situazione epidemiologica nella città di New York, sede dell’Organizzazione”, ha segnalato Rodriguez Camejo, che ha enfatizzato che “questa decisione risponde, unicamente, alle conseguenze epidemiologiche generate dalla pandemia della COVID-19 ed il suo impatto diretto e pratico nei lavori nella sede dell’ONU.”
La situazione generata per la pandemia “si ripercuoterà sul dibattito e sulla votazione della risoluzione che presenta il nostro paese presso il plenario dell’Assemblea Generale dell’ONU che anno dopo anno ha contato sull’appoggio della comunità internazionale che chiede il sollevamento del bloqueo economico, commerciale e finanziario degli Stati Uniti contro Cuba in maniera quasi unanime.”
Tradizionalmente, la risoluzione è stata presentata ed adottata dall’Assemblea Generale dell’ONU (AGNU) in autunno.
Tuttavia –ha spiegato la viceministra–, “non possiamo sapere in questo momento quale sarà la situazione della pandemia negli Stati Uniti e nella città di New York, in questione, per quella data. Piuttosto, le prognosi indicano che ci sarà un flusso della malattia, e per questo si continuerebbero ad applicare le misure sanitarie ed epidemiologiche nella sede delle Nazioni Unite che, tra le altre questioni, limitano al minimo la presenza di delegazioni nelle sue installazioni.”
La decisione cubana –ha continuato–prende in considerazione questi elementi ed ha il proposito di “garantire il buon sviluppo del dibattito e della votazione, i cui risultati positivi sono seguiti con molta attenzione dal popolo cubano e dalla comunità internazionale.”
“Riaffermiamo che finché persiste il bloqueo economico, commerciale e finanziario degli Stati Uniti contro Cuba che, lontano da togliersi come reclama la comunità internazionale, si è esacerbato perfino in questi tempi di pandemia, l’isola non smetterà di denunciare questa politica in tutti gli scenari possibili”, ha assicurato la vice cancelliera.
Sarà la 29º occasione consecutiva in cui Cuba presenterà presso l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il suo progetto di risoluzione contro il bloqueo.
Durante la votazione del 2019, il progetto di risoluzione è stato approvato nuovamente con una maggioranza opprimente, con 187 voti a favore, tre contrari (Stati Uniti, Israele e Brasile) e due astensioni (Colombia ed Ucraina).
con informazione di Cubaminrex/ Cubadebate
traduzione di Ida Garberi