In occasione del 60º anniversario della Federazione delle Donne Cubane, che cadrà il prossimo 23 agosto, è stato disegnato un ampio piano d’attività, che nel rispetto di tutte le misure di igiene e sicurezza, sommeranno omaggi alle donne dell’Isola grande delle Antille
La complessa congiuntura imposta al paese dalla COVID-19 non ha avuto un fronte per la salute senza la presenza della donna cubana.
Con la forza da protagonista della sua presenza e del suo impegno, è stata la prima nelle investigazioni attive, nel laboratorio clinico, nei lavori ausiliari, nella zona rossa dei nostri ospedali e in quelli di altre decine di nazioni che hanno contato con l’abbraccio dell’Isola.
Le donne rappresentano il 61% del personale della salute che collabora nello scontro alla pandemia in altre latitudini.
È certo che nel fragore di questa guerra sanitaria si sono alzate, se stesse, su un piedistallo di omaggi imbattibile nel contesto dei 60 anni che la Federazione delle Donne Cubane -FMC- compirà il 23 agosto prossimo.
Per l’occasione, la segreteria nazionale dell’organizzazione ha informato che è stato disegnato un ricco piano d’attività che nel rispetto di tutte le misure di protezione epidemiologiche, sommerà omaggi alle donne dell’Isola grande delle Antille.
Tra i primi onori, in virtù della data vicina, c’è il tradizionale omaggio ai territori del paese che spiccano nel lavoro della FMC.
Nell’ultimo periodo risalta la provincia di Santiago di Cuba che ha ottenuto la condizione d’avanguardia per i suoi risultati integrali, mentre Granma, Artemisa, Guantánamo e Ciego de Ávila, hanno ricevuto la condizione di province meritevoli.
Osmayda Hernández Beleño, membro della Segreteria Nazionale dell’organizzazione femminile, ha informato che l’incorporazione di 37 577 giovani ha permesso di mantenere iscritto il 91% delle donne cubane, la cui forza d’azione è stata decisiva non solo nella battaglia sanitaria, ma anche nel sostegno dell’economia, la produzione di alimenti e la protezione delle persone più vulnerabili.