Stiamo attuando su richiesta del popolo

Lo scontro con figure nocive per la nostra società come i «coleros» (che fanno le code per altri  ricavando un guadagno), gli accaparratori e i rivenditori,  è “popolare”, con tutte le forze rivoluzionarie, dato che è stato un reclamo della popolazione ha affermato il Presidente della Repubblica di Cuba, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, durante la riunione nella quale è stato approvato il Piano del Governo per affrontare queste illegalità.

Quello che stiamo pianificando è non ammettere attività economiche illecite e in questo spiccano vari elementi che danno ordine al modo di attuare: l’identificazione delle persone perché non ci siano errori, la profilassi, il sistema di riordinamento popolare e l’azione, senza permettere impunità, con severità e nello stesso tempo con la giustizia che questi casi richiedono

Díaz-Canel ha chiamato l’attenzione sulle matrici d’opinione che tentano di tergiversare lobiettivo dell’operazione e cercano di vittimizzare i «professionisti delle code».

«Qui, ha sottolineato, si agisce contro una catena: colero-accaparratore-rivenditore e traffico di monete forti. Chi li difende non riconosce che queste figure commettono reati e illegalità che irritano e danneggiano il popolo».

Poi ha reiterato che fanno centro nella mancanza di rifornimento associato, per loro, a incapacità,  non al blocco e altre limitazioni, e questo è disonesto e dimostra qual’è il loro livello morale.

Insistono  apprezzando queste figure e questo implica dare credito a tutti coloro  che vanno a rivendere quello che il paese acquista a un alto costo.

Vogliono discutere il lavoro dello Stato e del Governo, quando, ha affermato, siamo i primi a riconoscere le nostre insufficienze ma c’è un lavoro di continuità che si manifesta nel modo in cui, assieme al popolo, abbiamo affrontato la pandemia, con l’apprendistato della Rivoluzione e l’unità.

«Stiamo attuando su richiesta, denuncia e insoddisfazione del popolo che serviamo e non dello sciame annessionista», ha sostenuto.

Come ha detto Díaz-Canel, si agirà contro quelli che approfittano delle code,  quelli che accaparrano varie posizioni e vendono, lucrano e si beneficiano delle necessità della popolazione, e tolgono il diritto alla maggioranza onesta contro quelli che favoriscono le indiscipline sociali, le volgarità e la mancanza di rispetto.

«Qui non agiremo mai, ha indicato il Presidente, motivati dall’odio o seminandolo, perché questo è in contraddizione con i principi etici solidali e di giustizia sociale della Rivoluzione, questa che tutti i giorni si preoccupa per risolvere i problemi di tutti e non quelli di pochi. Dove non si rispetta quanto disposto – e in questo Díaz -Canel è stato energico –si agirà con severità, perché le strade di Cuba sono dei rivoluzionari e del popolo lavoratore».

«A quelli che scommettono che con questa situazione ci divideranno, ancora una volta possiamo assicurare che i loro piani e desideri di destabilizzare la situazione del paese e la Rivoluzione, saranno sconfitti o lo sono già, con le azioni del popolo senza cedere di fronte alle pressioni, i ricatti o le proposte di chi vuole annettere la Patria cubana al brutale nord. Ed è la maniera legittima d’agire contro queste manifestazioni, che sono indesiderabili », ha concluso.

Questa battaglia la combattiamo per vincerla

Il Piano del Governo per lo Scontro alle illegalità che si sta implementando in modo soddisfacente da lunedì 3 agosto,  è stato presentato nel programma Mesa Redonda, dal primo Ministro Manuel Marrero Cruz, che ha segnalato l’accoglienza della popolazione e l’apprezzamento in poco tempo di una maggior organizzazione e disciplina nelle code.

Nel suo intervento ha sottolineato che il nostro popolo è stato sempre protagonista delle principali battaglie della Rivoluzione, politiche, sociali ed economiche e sempre hanno accompagnato e appoggiato la Rivoluzione.

Tra queste battaglie va sottolineato lo scontro alla COVID-19, nel quale è stato decisivo l’apporto della popolazione, la sua comprensione e un elevato livello di apprezzamento dei rischi, nonostante determinate indiscipline.

In questa battaglia, ha detto  Marrero Cruz, ci sono tre indirizzi ben definiti:

Il piano di misure per affrontre la COVID- 19 secondo le tappe e le fasi.

La strategia economica e sociale per affrontare  la crisi derivata dallo scontro della pandemia a livello mondiale, che nel caso cubano risulta più complesso per l’indurimento  del blocco.

Questa strategia, ben pensata, definisce priorità come per esempio, la necessità di produrre alimenti, riabilitare l’industria nazionale ed eliminare la dipendenza dalle importazioni.

Lo scontro alle illegalità e alla corruzione, temi acuiti in tempo di pandemia, è indispensabile affrontarli con energia, sistematicità e con l’accompagnamento del popolo, perché sono incompatibili con la società che difendiamo.

Le code in sé per sé non sono un problema, ha reiterato il Primo Ministro.

Il problema è in come si organizzano, per non trasformarle in un luogo di rischio, né uno scenario per commettere attività economiche illecite con enfasi sui «coleros», accaparratori e rivenditori.

Ha informato che come risultato dello scontro a queste figure sono state fermate circa 1300 persone che pretendevano d’approfittare delle necessità del popolo.

Sono state applicate prima di tutto, misure profilattiche e multe. Sono state applicate misure penali a 280 cittadini che hanno ripetuto le stesse illegalità.

Marrero Cruz ha dettagliato alcuni modi d’agire dei  «coleros», accaparratori e  rivenditori e ha richiamato l’attenzione sulla responsabilità delle persone che affittano spazi e non si preoccupano dell’uso che si fa di questi locali.

Il Primo Ministro ha segnalato che per l’importanza delle azioni è stato assicurato, per la sua analisi e l’approvazione, l’accompagnamento del Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba, Generale d’ Esercito Raúl Castro Ruz,  che ha valutato il Piano come un’operazione popolare.

Inoltre ha orientato l’incorporazione nello scontro delle Forze Armate Rivoluzionarie come appoggio al Ministero degli Interni,ed ha precisato l’importanza che al centro delle azioni ci siano i Comitati di Difesa della Rivoluzione, la Federazione delle Donne Cubane e la Centrale dei Lavoratori di Cuba, perchè queste organizzazioni sono espressioni della forza del popolo.

Il Generale d’Esercito, ha detto Marrero Cruz,  ha chiesto dal primo momento, di consigliare, persuadere e controllare coloro che commettono queste azioni, ma di fronte alle mancanze di rispetto, detenere e metterli a disposizione delle autorità di giustizia. Si tratta d’agire senza eccessi, rispettando le norme e le leggi senza abbassare la guardia, perché l’operazione abbia sostenibilità.

Il Piano dello scontro nei dettagli

Per la conferma del Piano, ha spiegato il Primo Ministro, abbiamo lavorato con tutti gli organismi e in particolare con 11 istituzioni nazionali, e sono risultate le azioni da implementare contro i «coleros», gli accaparratori, i rivenditori e il traffico illegale di divisa.

Poi ha assicurato che i principi di base dell’operazione consistono nell’unire tutti i fattori della società in una forza di scontro in questa battaglia; identificare i centri più complessi, dove sono presenti questa azioni e queste illegalità; definire i responsabili e rinforzare la partecipazione di persone della polizia, dei lavoratori dei centri coinvolti e dei fattori della comunità.

Il Piano è formato da:

I piani di 11 istituzioni e 166 azioni concrete di scontro.

Sono stati selezionati e 2 979 centri o stabilimenti commerciali dove si devono affrontare queste illegalità.

Sono stati elaborati per i territori, in funzione delle loro complessità,  361 pani d’azioni.

Sono stati formati  3.054 gruppi di scontro formati da  22.281 persone, in rappresentazione del popolo e delle differenti istituzioni e organizzazioni.

Senza  fretta a L’Avana

Attualizzando la situazione di scontro alla COVID -19 il primo Ministro ha sottolineato che non possiamo avere fretta per dichiarare la fase due nella capitale, perché, come si era avvisato, lì c’è la coda della pandemia la battaglia più difficile.

Su Mayabeque  ha detto che anche se restano in fase 2, si è lavorato bene e si stanno ottenendo buoni risultati. In quanto ad Artemisa, anche se si stava lavorando positivamente, è stato necessario applicare quarantene in alcuni territori per alcuni contagi derivati da indiscipline e mancanza di rispetto delle misure stabilite.

Considerando la situazione del paese, ha informato sui voli umanitari che arrivano.  I viaggiatori restano isolati a L’Avana per 14 giorni per evitare rischi nelle province, ha precisato.

Poi ha citato alcune idee esposte dal Generale d’Esercito, che sono chiave, relazionate con la necessità di non avere fretta nel dichiarare la fase due a L‘Avana, perché si conoscono le conseguenze dei nuovi focolai in altri paesi.

Manuel Marrero ha incitato ad agire con fermezza nell’adozione delle misure in queste province e ha chiamato la popolazione di questi luoghi ad applicare al massimo l’attenzione e ad elevare il rigore nella valutazione dei rischi.

Al termine ha dichiarato che: «Questa battaglia la sferriamo per vincerla, con decisione e fermezza, perché questa è un’espressione della  forza del popolo e in questo è assicurata la vittoria.

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