Cuba aiuta il Guatemala

La ministra della Salute Amelia Flores ha parlato del lavoro dei medici cubani in Guatemala. Le sue dichiarazioni sono state rilasciate durante un’intervista sul programma “A Primera Hora” di Emisoras Unidas.

“LA POSIZIONE CON I MEDICI DELLA BRIGATA CUBANA, PER NOI, È DEL TUTTO CHIARA. È UN SUPPORTO INDISCUTIBILE E INSOSTITUIBILE DA PARTE DEL PERSONALE MEDICO SPECIALIZZATO GUATEMALTECO. È UNA QUESTIONE CHE NON POSSIAMO E NON VOGLIAMO CAMBIARE IN QUESTO MOMENTO”.

Come ha spiegato, il personale medico dell’isola ha specialisti che il Guatemala non ha. Raggiungono anche le comunità più remote, dove il Ministero della Sanità Pubblica e dell’Assistenza Sociale (MSPAS) non è presente.

“HANNO NEFROLOGI, ANESTESISTI E OSTETRICI CHE LAVORANO NEI LUOGHI PIÙ LONTANI, DOVE NON ABBIAMO SPECIALISTI. LA VERITÀ È CHE [IL PERSONALE MEDICO GUATEMALTECO] NON VUOLE ANDARSENE, NEMMENO PER SALARI DIVERSI. È DIFFICILE PER LORO ANDARE IN UN’AREA DIPARTIMENTALE.

Polemiche dopo le dichiarazioni

La ministra è stato intervistato ieri mentre lasciava un incontro al Congresso della Repubblica.

Dopo essere stata avvicinata da alcuni giornalisti, è stato riferito che la funzionaria stava analizzando la cancellazione dei contratti dei medici cubani che prestano servizio nel Paese. Ciò su richiesta del deputato Felipe Alejos, che ha chiesto al Ministero degli Affari Esteri (Minex) di annullare gli accordi ministeriali che permettono a 444 medici professionisti dell’isola di rimanere sull’isola, perché provengono da un luogo che è sotto una dittatura

“PURTROPPO QUESTA INFORMAZIONE NON È STATA INTERPRETATA NEL MODO MIGLIORE, PERCHÉ HO DETTO: STIAMO LAVORANDO ED È QUELLO CHE DEVO FARE, RIVEDERE IL BILANCIO E TUTTI GLI ACCORDI IN GENERALE CON IL MINISTERO DEGLI ESTERI.

Ed ha aggiunto: “Capisco che la questione ideologica colpisce, è deplorevole. Non ho più alcuna conoscenza di ciò che vedo, dal punto di vista della salute, della qualità del lavoro che svolgono. Non abbiamo ricevuto lamentele o denunce sul loro lavoro. Li abbiamo visti lavorare nelle comunità (arrivano) a piedi, in moto, o in tutto ciò che possono, ma sono dove i nostri servizi non arrivano.

Fonte: http://razonesdecuba.cu

ASSOCIAZIONE NAZIONALE DI AMICIZIA ITALIA-CUBA

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