Il Venezuela è ritornato al regime di quarantena sociale e collettiva radicale in tutto il suo territorio, come meccanismo di contenzione della pandemia della Covid-19, dopo una settimana di flessibilità in diversi settori economici.
Il mandatario venezuelano, Nicolás Maduro, in una conversazione telefonica con la commissione presidenziale per il controllo dell’emergenza sanitaria, ha insistito sul’importanza di mantenere il ciclo di radicalizzazione delle misure di distanza sociale, con il fine di rompere le catene di trasmissione del coronavirus SARS-CoV-2.
Maduro ha segnalato la validità de metodo Sette più Sette (7+7) che combina una settimana di flessibilità per riattivare l’attività economica, seguita da una simile di limite della mobilità con la chiusura della maggioranza dei negozi e delle entità, eccetto i settori vincolati agli ambiti alimentari, assistenziali e industriali.
Il capo di Stato ha chiamato la popolazione ad assumere con responsabilità il nuovo periodo di quarantena radicale e a rispettare in assoluto le misure di prevenzione per evitare la propagazione della malattia virale.
Il Venezuela ha riportato sino ad ora 922 nuovi casi di Covid-19, elevando a 45 mila 868 il numero delle persone infettate nella nazione sudamericana.
Le autorità hanno allarmato in particolare sula circolazione del virus nelle 22 Parrocchie (quartieri) del Distretto Capitale, dove sono stati trovati 332 contagi di trasmissione comunitaria registrati nel paese in 24 ore (lunedì 31 agosto).
In accordo con le cifre ufficiali, 37.091 pazienti hanno superato il quadro infettivo con un bilancio di guarigione del 81%.
La pandemia ha lasciato, sino a questa data, 381 morti in Venezuela, cioè meno del 1% dei contagiati.
Il mandatario venezuelano ha reiterato la volontà e capacità dell’Esecutivo bolivariano per garantire l’arsenale terapeutico necessario per l’assistenza a tutte le persone colpite dal quadro virale.
Maduro ha segnalato il recente accordo firmato con la Russia per la partecipazione di volontari del Venezuela nella terza fase delle prove cliniche del vaccino Sputnik V, sviluppato in un laboratorio della nazione euroasiatica.