Il nome identifica, singolarizza, innamora… È una carta di presentazione e può trasmettere fiducia o orgoglio. Questo è successo esattamente in questo mese d’agosto, quando il popolo di Cuba ha ascoltato la notizia attesa con ansia: i nostri scienziati hanno sviluppato un’idea che – come hanno detto – permetterà di metterla in un bulbo di vaccino in tre mesi.
Il candidato a vaccino che que il 24 agosto ha iniziato le prime prove cliniche per dimostrare la sua efficacia contro il virus del SARS-CO-2, che provoca la COVID 19, è stato chiamato Soberana.
La Covid 19 è una malattia che non solo ha contagiato milioni di persone, ha anche sottomesso il mondo in un pericoloso stand- by economico che danneggia sopratutto le persone storicamente più vulnerabili del mondo.
TUTTO È COMINCIATO COSÏ …
In accordo con Naturaleza Secreta, che ha documentato in profondità i dettagli della propagazione e dello scontro alla COVID – 19 in Cuba, il nome di Soberana è apparso per la prima volta scritto a mano alla fine di un foglietto con tutte le informazioni che necessitava la prova clinica del primo candidato al vaccino cubano contro la malattia.
Sullo stesso foglio erano state scritte possibili denominazioni, nessuna delle quali sembrava adatta, anche se già era urgente un nome.
Sceglierlo era un requisito imprescindibile per registrare il saggio clinico (non il candidato al vaccino), e questo ha obbligato a decidersi gli esperti dell’Istituto Finlay dei Vaccini, il Centro d’Immunologia Molecolare e l’Università de L’Avana più dedicato al processo d’investigazione che in come si sarebbe chiamata la creazione.
È stata la dottoressa Meiby de la Caridad Rodríguez González, direttrice delle investigazioni cliniche dell’Istituto Finlay dei Vaccini, ad essere responsabilizzata della stesura del documento per la registrazione ed è stata lei a proporre di chiamare Soberana 01 la prima prova clinica del primo candidato al vaccino cubano.
Si trovava in casa sua lavorando sino a tardi con il resto del suo staff e con la speranza che tutto fosse pronto per il 13 agosto, come regalo per chi ha ispirato lo sviluppo scientifico di Cuba soprattutto nel settore della biotecnologia: Fidel.
I membri del gruppo dei creatori del vaccino, guidato dal direttore generale del Finlay, Vicente Vérez Bencomo, ascoltarono il nome proposto, si guardarono e furono daccordo.
Soberana s’impose senza discussione e lo 01 che l’accompagna segnala che si tratta del primo saggio clinico di questo candidato al vaccino, riferisce Naturaleza Secreta.
In accordo con gli scienziati, è implicita nell’apparizione di questo nome la richiesta del Presidente Miguel Díaz-Canel Bermúdez, realizzata lo scorso 19 maggio, sulla necessità di ottenere un vaccino cubano contro COVID-19, indipendentemente dal fatto che in altri paesi ottengano il proprio, perchè questo ci darà sovranità.
Il Presidente aveva segnalato in quel momento, a proposito del candidato al vaccino cubano in investigazione : «Se otteniamo un vaccino completeremo la prodezza che abbiamo realizzato », e « se incorporiamo un vaccino cubano prodotto nel minor tempo possibile, daremo un contributo importante da tutti i punti di vista».
Il resto della storia lo racconta il gruppo di Naturaleza Secreta nella sua pubblicazione già si conosce. La notizia che Cuba ha il suo vaccino alle porte di una prova clìnica è diventata virale in internet e la cittadinanza del paese l’ha chiamata … sovranamente.
Il Direttore generale del Finlay nella trasmissione radio televisiva Mesa Redonda dello scorso 20 agosto ha commentato che : «Chi realmente ha dato questo nome di Soberana è stato il popolo, per l’orgoglio che ci ha fatto sentire e sarà il nome commerciale del vaccino per il suo utilizzo nel paese».
E questo è il suo nome, non solo quello della prova clinica. Da ora, né il secondo candidato al vaccino, né la prova clinica si chiameranno così, ha concluso Naturaleza Secreta, riconoscendo la difficoltà d’ ottenere questa storia, perché nello staff dei creatori del vaccino cubano nessuno si vuole aggiudicare qualcosa individualmente, ragion per cui questo progetto, con tutti i suoi meriti e il suo bel nome, accettato pienamente, è una creazione collettiva.
Un secondo gruppo di volontari si somma al processo di convalidazione di Soberana
Hanno da 60 a 80 anni e fanno parte del secondo gruppo di volontari che riceveranno la prima dose di questa promettente proposta che vuole vincere la battaglia contro la pandemia che spegne vite ogni giorno.
Naturaleza Secreta ha riportato che altri venti cubani si sono incorporati ieri, mercoledì 2 settembre, nella giovane storia di Soberana 01, il primo candidato di vaccinazione di Cuba contro la Covid 19.
Hanno da 60 a 80 anni e fanno parte del secondo gruppo di volontari che riceveranno la prima dose di questa promettente proposta che vuole vincere la battaglia contro la pandemia che spegne vite ogni giorno.
Sono giunti a questo momento dopo vari passi precedenti tutti squisitamente organizzati e pianificati come parte di un necessario studio al quale tutti i cubani rivolgono lo sguardo e augurano successo, per poter immunizzare successivamente tutta la popolazione dal nuovo coronavirus.
Come parte di questa prova clinica, in momenti precedenti sono state offerte, seguendo i protocolli stabiliti, chiare spiegazioni a tutti i possibili volontari da incorporare.
Il saggio clinico è un’investigazione che si fa con volontari e che in questa occasione ha due fasi. In questa prima fase abbiamo diviso due gruppi, uno di volontari tra 19 e 59 anni e un altro tra 60 e 80 anni.
«Ogni gruppo si dividerà in maniera aleatoria in tre sotto gruppi per le differenti dosi del prodotto controllo che è il vaccino VA-MENGOC-BC», ha spiegato la dottoressa Sonia Pérez Rodríguez che ha aggiunto che il candidato al vaccino Soberana 01 si applica in due dosi; il primo giorno -detto tempo zero – e poi una seconda dose dopo 28 giorni. L’investigazione termina 28 giorni dopo l’applicazione della seconda dose, cioè in totale sono 59 giorni.
L’obiettivo di questo saggio è determinare se il vaccino è sicuro, per poterlo applicare a un gruppo maggiore di partecipanti volontari e poi alla popolazione.
«Si tratta di un vaccino preventivo e questa prima fase ha un solo protocollo in cui noi dobbiamo misurare la sicurezza del prodotto. Significa che tutto quello che succede ai volontari lo registriamo. Se il vaccino dimostra che è sicuro, andiamo avanti con investigazione.
Valutando due dosi del prodotto nella misura in cui si avanza nell’investigazione, si dimostrerà qual è la dose efficace e più sicura e sarà con questa che proseguiremo nelle tappe successive delle prove cliniche», ha commentato ancora la dottoressa Pérez Rodríguez.
Soberana 01 è il candidato al vaccino numero 30 nel mondo e il primo dell’America Latina e dei Caraibi che riceve l’autorizzazione per le prove cliniche.
Il 24 agosto il vaccino è stato applicato a 20 persone tra 19 e 59 anni, dando inizio alla prima fase delle prove cliniche.