Firmati 40 contratti tra imprese del commercio estero

«Dall’entrata in vigore più di un mese fa delle norme che dirigono le relazioni tra le imprese specializzate nei servizi di commercio estero e le forme di gestione non statale, sono stati firmati 40 contratti per realizzare alcuni tipi di operazioni, ratificando la strategia del paese approvata per dinamizzare l’economia nazionale e situare tutti gli attori in uguaglianza di condizioni», ha detto  a Granma, Vivian Herrera, direttrice generale del Commercio Estero del Ministero del Commercio Estero  e l’Investimento Straniero (MINCEX),  che ha segnalato l’impegno delle 37 imprese statali approvate per questa attività, cosi come altre entità e organismi coinvolti nell’interesse comune d’offrire alle forme di gestione non statali nuove opportunità di esportazione e importazione di beni e servizi.


La funzionaria ha specificato che delle 1056 intenzioni d’affari ricevute, 732 corrispondono a lavoratori indipendenti, 119 a cooperative non agricole e 205 a lavoratori privati, tra i quali spiccano contadini indipendenti, pittori, scultori, scrittori e altri intellettuali.

Sono stati firmati cinque contratti per attività d’esportazione.

Il primo è stato firmato dalla cooperativa non agricola la Concordia di Matanzas, e di recente, attraverso l’Impresa di Frutas Selectas, anche diversi contadini privati hanno cominciato a esportare lima e avocados in Spagna.

Inoltre si trovano in fase avanzata altri 71 contratti d’esportazione che includono prodotti come il carbone vegetale, frutta, vegetali freschi e in conserva, prodotti chimici naturali , legname ecologico, sapone al miele, servizi informatici e software, tra gli altri.

«Nel caso dell’importazione, sono stati firmati  35 accordi commerciali e altri 159 sono in processo di revisione, con una messa a fuoco speciale sull’acquisto  di materie prime, come i plaghicidi, i fertilizzanti, i prodotti chimici, pezzi di ricambio per mezzi a motore, vernici e strumenti grafici».

In relazione ai principali problemi presentati all’apertura di queste nuove relazioni commerciali,  si segnala la garanzia che hanno le forme di gestione non statale d’estrarre la divisa generata con la loro attività di esportazione, quando lo sollecitano.

Lourdes Aintzane Delgado, a capo del Dipartimento di Sviluppo dei Sistemi del Banco Central di Cuba (BBC)  ha spiegato che per  le persone naturali non esistono proibizioni per estrarre denaro in moneta liberamente convertibile dai loro conti bancari, cosa che dipende dalla disponibilità di queste moneta nelle succursali bancarie al momento dell’operazione.

Un altro dei dubbi più ripetuti riguarda i meccanismi stabiliti per far sì che le forme di gestione non statale possano ottenere divisa e realizzare operazioni d’importazione e o esportazione.

La risoluzione 112/20 del BCC, –ha segnalato–, stabilisce che si ricevono  entrate attraverso trasferimenti bancari, o in altri conti in moneta forte che operano in banche cubane sempre che i fondi procedano da attività commerciali e servizi legalmente autorizzati, trasferimenti di Fincimex per concetto di rimesse e mediante depositi in affettivo.

Nel caso di attività commerciali destinate all’esportazione, ha precisato che si concede alle persone la possibilità d’aprire un conto bancario senza depositi iniziali, almeno durante i primi sei mesi, come facilità perché si possano cominciare le operazioni.

La Direttrice Generale del Commercio Estero del MINCEX ha chiarito che il servizio d’importazione prestato dalle entità cubane autorizzate al settore non statale, non costituisce un limite perché una persona naturale importi merci, sempre che sia senza carattere commerciale. Questa attività, ha precisato, si continuerà a realizzare attraverso i canali abituali, ossia per la via dei passeggeri o degli invii, pagando le imposte doganali stabilite per questo tipo d’importazioni.

Share Button

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.