Golpe Blu o Gerico, i tentativi falliti in Venezuela

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veneUSAAnche se la destra venezuelana ha tentato di disconoscere le innegabili prove di una nuovo tentativo golpista contro il presidente Nicolás Maduro, le autorità hanno rivelato le relazioni sui vincoli tra i partiti dell’opposizione e i loro patrocinatori negli Stati Uniti.

È chiaro che nonostante l’atteggiamento di chi vuole negare tutto, a un solo anno dalla già frustrata “Operazione Gerico”, il detto Golpe Blu ha trovato nel deputato Julio Borges del partito Primero Justicia, la persona idonea per selezionare gli “obiettivi tattici” da bombardare a Caracas.

Il presidente dell’Assemblea Nazionale, Diosdado Cabello, e il sindaco del municipio Libertador della capitale, Jorge Rodríguez, hanno mostrato le prove prese da computer degli ufficiali detenuti che includono mappe nelle quali si specifica la rotta della macabra manovra. I punti scelti: Canale multinazionale Telesur, Direzione dell’Intelligenza Militare, il Ministero della Difesa, il Palazzo di Miraflores, la Prefettura, il Consiglio Nazionale Elettorale e, se fosse poco, la centrale e sempre affollata Plaza Venezuela.

Gli attacchi li doveva realizzare un aereo Tucano armato con artiglieria dall’estero, ha mostrato il governo. Inoltre sono state presentate fotografie sul nuovo piano per l’assassinio del presidente, con le immagini di una funzionaria statunitense che ha visitato di recente il Venezuela per assistere al processo dell’oppositore Leopoldo López, principale promotore di azioni di terrorismo (le guarimbas) dell’inizio del 2014.

Oltre a tutte queste prove, i dirigenti della Rivoluzione Bolivariana hanno presentato all’ opinione pubblica il testo integro del “Programma del Governo di transizione”, un comunicato firmato da Borges e da Antonio Ledezma (sindaco di Caracas ), designato per assumere il poter dopo la scomparsa di Maduro.

Il testo, è stato precisato, doveva essere pubblicato dal quotidiano El Nacional, notoriamente di destra, immediatamente prima degli attacchi aerei. Immagini trasmesse dalla televisione hanno mostrato i preparativi di un video nel quale il generale di brigata, Oswaldo Hernández, alias El Oso, detenuto per aver partecipato all’Operazione Gerico, doveva informare sul presunto sollevamento delle forze militari.

“Questo materiale audiovisivo, ha detto Cabello, è stato registrato nella Fundación Mendoza e mostra sei persone, tre militari e tre civili, coperti da passamontagna, vestiti da paracadutisti e da piloti, che facevano vedere che tutto era sotto controllo e che avevano la partecipazione di vari settori delle Forze Armate”.

Nuovi dettagli sul tentativo di colpo di Stato sono stati rivelati da vari degli elementi coinvolti, nelle dichiarazioni rilasciate nei centri in cui sono detenuti. In caso di problemi, l’ambasciata statunitense a Caracas aveva già concesso i visti con la data del 3 febbraio del 2015 per garantire l’asilo, un’altra prova presentata all’opinione pubblica.

Il sindaco Rodríguez ha ricordato che anche nel maggio del 2014 il popolo del Venezuela era stato avvertito del tentativo dell’assassinio del presidente, azione che le destra non aveva riconosciuto. In quel momento erano stati catturati vari individui implicati nei piani ed erano state imputate persone come la ex parlamentare María Corina Machado, presunta autrice intellettuale di quel piano, noto come Operazione Gerico.

Ora i tentativi falliti per destabilizzare il paese con un’altra guerra nella sfera economica trovano lo stesso silenzio della destra e in particolare dei patrocinatori con gli uffici a Washington. Una crescente crociata di solidarietà internazionale con il Venezuela allarma sui pericoli che nascondono queste disperate manovre dei tradizionali nemici dei processi di cambio in America Latina e nei Caraibi.

A Caracas e nelle altre città capitali di altri Stati venezuelani regna la calma, la gente si prepara per le tradizionali feste di carnevale e le autorità locali hanno organizzato centinaia di operazioni di distribuzione di alimenti a beneficio delle famiglie.

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