Randy Alonso Falcón www.cubadebate.cu
L’intensificata politica di blocco ed aggressione contro Cuba dell’amministrazione Trump, sintetizzata nelle 121 misure punitive adottate tra il 2019 ed il 2020, è stata accompagnata da numerose azioni e programmi sovversivi generosamente finanziati dal denaro del contribuente USA.
Nonostante gli annunci primari del presidente USA che avrebbe tagliato gli “aiuti” ed i programmi all’estero per concentrarsi su “Fare Grande l’America”, decine di milioni di $ sono stati investiti senza pudore nella politica anti-cubana, in questi quattro anni.
Diverse indagini del giornalista Tracey Eaton per il suo Cuban Money Project rivelano dettagli significativi di questa industria della sovversione.
Milionarie facciate della CIA
Create dal governo USA per servire come bracci pubblici della sovversione e del dominio dell’impero, l’USAID e la NED hanno quattro decenni di azione, continua e ben finanziata, contro Cuba.
Nonostante gli scandali, la corruzione ed i fallimenti dei programmi e piani contro Cuba, entrambe le organizzazioni si sono rallegrate, negli anni, di questa amministrazione per l’abbondante finanziamento ricevuto.
Da quando Donald Trump è giunto alla Casa Bianca, il 20 gennaio 2017, l’Agenzia per lo Sviluppo Internazionale (USAID) ha investito quasi 50 milioni di $ contro Cuba, mentre la National Endowment for Democracy (NED) ha stanziato, per scopi simili, 23208612 $.
Più di 70 milioni di $ per la sovversione in modo pubblico. Alla grande cifra andrebbero aggiunti i 90 milioni di $, che nel corso di questi tre anni, ha ricevuto l’Ufficio delle Trasmissioni per Cuba, ente governativo che gestisce le mal chiamate Radio e TV Martí, media dediti a promuovere la sovversione contro Cuba dalle onde radiofoniche e televisive ed, ora, anche nello spazio pubblico digitale.
Si sommino anche le milionarie cifre, non pubbliche, che la comunità dell’intelligence e l’apparato militare USA dedicano, ogni anno, contro Cuba ed il denaro del contribuente che viene speso per finanziare la burocrazia dell’Office of Foreign Assets Control (OFAC), incaricato di perseguire, in modo millimetrico, ogni transazione finanziaria da e verso Cuba e di sanzionare qualsiasi azienda al mondo che osi commerciare con il paese caraibico e si avrà un’idea di quanto costa al contribuente USA l’accecata politica anti-cubana.
Non poche organizzazioni, politicanti e mercenari vivono sotto la tutela della generoso sperpero di Washington, al di là di Cuba e Miami.
Come notava Tracey Eaton lo scorso 20 gennaio: “La lotta del rancore su Cuba deve essere una delle lotte più combattute della storia. Dozzine di organizzazioni senza scopo di lucro, con sede negli USA, hanno investito milioni di $ nella causa di Cuba. I gruppi che si oppongono al governo socialista sono più numerosi e spendono più delle ONG che cercano di migliorare le relazioni tra i due paesi.
“Alcune ONG ricevono sostegno da agenzie governative USA, come il Dipartimento di Stato e l’Agenzia per lo Sviluppo Internazionale. Altre non ricevono fondi dal governo USA e dipendono dalle donazioni di amici, sconosciuti e ricchi benefattori”.
I subcontrattati della sovversione
Sono molteplici le organizzazioni che si muovono a Washington succhiando la tetta della politica imperiale. Sono strumenti creati per espandere gli interessi ed i disegni USA nel mondo; compresa Cuba.
Sono “think tank”, fondazioni, presunte “ONG” che si beneficiano ed, allo stesso tempo, trasferiscono fondi per programmi di azione pubblica in altre nazioni che vanno in consonanza con gli scopi di dominazione USA.
Nel caso di Cuba, uno dei principali destinatari dei fondi distribuiti dall’USAID è l’International Republican Institute (IRI), un braccio ideologico del Partito Repubblicano che opera in più di 70 paesi ed è stato un attore importante nei colpi di Stato in Honduras ed Haiti ed ha promosso alcune delle forze coinvolte nella cosiddetta “primavera araba” e nei tentativi di destabilizzazione in Venezuela. L’IRI ha ricevuto dall’USAID, per azioni contro il nostro paese, $ 5791395, tra gennaio 2017 e settembre 2019.
Un altro componente di questa industria è Freedom House, una cosiddetta ONG per i diritti umani che riceve abbondanti finanziamenti dal Dipartimento di Stato e dall’USAID per organizzare interessate campagne di Washington su “democrazia, libertà politica e diritti umani”. Non meno dell’80% dei fondi di questa organizzazione proviene dal governo USA.
Analisti come Noam Chomsky ed Edward S. Herman hanno messo a nudo il carattere selettivo e filo-imperiale di questa organizzazione, creata nel 1941, ed utilizzata come parte dell’apparato di intelligence e destabilizzazione di Washington durante la guerra fredda. Ad esempio, Freedom House ha descritto le elezioni generali, del 1979, nel razzista Rodhesia come “giuste” e quelle di El Salvador, nel 1982, come “ammirevoli”. Ogni anno, nei suoi rapporti annuali, Freedom House omette deliberatamente le violazioni dei diritti umani negli USA, mentre attacca i governi progressisti nella nostra regione.
Cuba è stata parte significativa delle campagne manipolative di Freedom House negli ultimi decenni. Quindi, non sorprende che, tra il 2017 ed il 2019, abbia ricevuto $ 3327910 dall’USAID per programmi anti-cubani.
C’è anche la Fondazione Pan Americana per lo Sviluppo, un’appendice dell’Organizzazione degli Stati Americani (OSA), che ha servito da paravento per vari progetti anti-cubani, come denunciato, alcuni anni fa, dal dottor Collera in Razones de Cuba. Il FPD ha ricevuto $ 2849176 in questo periodo.
Ciascuno di questi grandi beneficiari di finanziamenti distribuisce poi le briciole tra alcune organizzazioni della controrivoluzione cubana e certi mercenari a Cuba.
Esternalizzando la sovversione
Un elemento che l’amministrazione Trump non ha modificato, nonostante la sua impudenza nell’agire, è stato il tentativo di distogliere l’attenzione sull’origine del denaro che viene utilizzato per i piani di seduzione e manipolazione contro Cuba. L’esternalizzazione della sovversione continua ad essere presente nell’agire del Dipartimento di Stato, che continua ad inviare denaro ad organizzazioni in Europa ed America Latina affinché lo canalizzino in pagamenti mercenari a Cuba e per sviluppare azioni contro questo paese.
Così fluisce il denaro verso la Repubblica Ceca, Paesi Bassi, Svizzera, Norvegia, Argentina, Colombia ed altri paesi, da dove, una parte, viene triangolata verso Cuba. Ottimo affare.
Una delle più beneficiate è l’organizzazione ceca People in Need, che ha ricevuto $ 1443616 dei 23 milioni che la NED ha distribuito durante l’era Trump; essendo il secondo maggior destinatario di fondi nel 2019.
People in Need agisce da intermediario degli interessi USA in circa 30 paesi ed è stata una delle punte di diamante delle campagne mediatiche sui diritti umani contro Cuba. Promuove pubblicazioni destinate esclusivamente a Cuba e travasa denaro del Dipartimento di Stato USA, uno dei suoi principali finanziatori, a mercenari contrattati nel nostro arcipelago.
Nella nostra regione, una delle istituzioni finanziate dal governo USA è l’Università Sergio Arboleda della Colombia, il cui “Programma Cuba”, creato nel 2018, organizza forum ideologici sotto il nome di “Dialogo su Cuba”. Recentemente si è associato al mostro mediatico Diario de Cuba (anch’esso finanziato da Washington) per un seminario sul “ruolo delle influencer nella sfera pubblica cubana”, con la partecipazione di salariati del governo USA come Alexander Otaola ed Eliecer Avila. In appena un anno e mezzo di relazione con la NED, questa istituzione universitaria colombiana ha già acquisito $ 385040
I figli putativi di sempre
Gli eredi dei batistiani fuggiti nel 1959, i terroristi riconvertiti, le organizzazioni controrivoluzionarie storiche ed altre nate in decenni più recenti sotto la tutela dei dollari di Washington, continuano ad essere destinatarie fondamentali dei fondi USA per l’aggressione contro Cuba.
Il più beneficiato in questi tempi di Trump è il Direttorio Democratico Cubano (DDC), diretto dal terrorista Orlando Gutiérrez Boronat, uno dei principali promotori della politica aggressiva e di punizione contro il popolo cubano. Secondo l’indagine di Eaton, solo nel 2017, la NED ha consegnato al DDC $ 813298; mentre l’USAID è stata più generosa, nel 2019, e lo ha premiato con la bellezza di $ 3900000.
Non manca nella lista dei destinatari di fondi, pagati dal contribuente USA, la Fondazione Nazionale Cubano-Americana, creata negli anni ’80 dall’agente della CIA Jorge Mas Canosa ed oggi diretta dal figlio Jorge Mas Santos. Dimenticatevi delle bombe che hanno mandato a piazzare negli hotel cubani negli anni ’90! Ora la FNCA ha appena ricevuto $ 1385627 per “rafforzare la società civile cubana per costruire una democrazia duratura a Cuba che sia libera da violazioni dei diritti umani mediante il miglioramento della consapevolezza e dell’efficacia della società civile nell’isola nell’attivismo non violento e agevolando materiali per la formazione, attrezzature di comunicazione e conoscenze tecnico-tematiche” (sic).
Un altro che si bagna con i fondi federali per la sovversione è la Fondazione Bacardí, il braccio benefattore della società di liquori gestita dagli eredi di Don Facundo, che è stata parte decisiva nell’elaborazione del Titolo III della perversa Legge Helms-Burton.
Secondo quanto pubblicamente riportato, la Fondazione Bacardi ha ricevuto, in questi anni, dall’ USAID almeno $ 288283 per progetti su Cuba legati alla voce “aziende”, ed altri $ 1553494 consegnati, nel 2018, per la “promozione della democrazia” e, nello scorso settembre, ha appena ricevuto 600000 dei 3,8 milioni distribuiti dall’USAID.
Per cosa, Bacardi, ha usato quei soldi? Secondo la ricerca di Tracey Eaton, questo denaro è stato utilizzato per finanziare la campagna controrivoluzionaria “Cuba Decide”, dedicata a silurare il processo elettorale 2017-2018 a Cuba. Distribuisce anche dollari della sovversione cosparsi da Bacardi al mezzo digitale “14 y medio”, diretto dalla mercenaria Yoani Sánchez. Altri progetti di Corte Cultural, la produttrice artistica Matraka (che organizzava i Festival nella spiaggia Rotilla) ed azioni d’influenza nello spazio religioso, sono stati anche beneficiati, in precedenza, dalla Fondazione Bacardi.
Un quarto elemento, tra i vari beneficiari dell’industria anti-cubana, è il Centro per Cuba Libera, un paravento dell’aggressione contro il nostro paese, che è stata diretta per due decenni dal terrorista Frank Calzón. L’USAID ha fornito fondi a questa organizzazione per un importo di $ 1925495.
Va bene tutto
L’amministrazione Trump, così data alle sanzioni ed al bastone, non ha trascurato, però, il potere seducente della Carota. Pertanto, ha anche stanziato succulenti finanziamenti ad organizzazioni ed entità fabbricate per sostenere campagne contro Cuba su determinate e sensibili temi sociali.
Il razzismo, la libertà religiosa, la protezione degli animali, i diritti sessuali, la violenza di genere e altre questioni di interesse nell’attuale società cubana sono oggetto di campagne finanziate da Washington con l’obiettivo di screditare la Rivoluzione.
Si manipolano i fatti, si inventano storie, si fanno liste e dossier, si minimizza l’enorme opera sociale dei sei decenni di potere rivoluzionario.
Si cerca, ad esempio, di minare l’unità tra le religioni cubane e la Rivoluzione e si pretende manipolare i legami tra le istituzioni religiose e lo Stato.
Tra i grandi beneficiari dello sperpero di fondi federali per questi scopi c’è l’Evangelical Christian Humanitarian Outreach for Cuba, guidata dall’approfittatore Teofilo Babún Jr., che ha ricevuto, in questi anni, da Trump 3556189 $ erogati dall’USAID.
Relativamente di recente, questo progetto, fondato nel 1994, e che usa la religione per scopi sovversivi, ha cambiato il suo nome in Outreach Aid to the Americas. Inc, sotto la cui denominazione ha ricevuto $ 500000, nel settembre 2019, dai fondi della stessa USAID.
Outreach è anche un paravento di altre entità fittizie per raccogliere fondi come Explore International, Cuban Christian Relief Fund, Americas Relief Team, OAA, Benevolents Hands of Florida e Americas Relief and Development Team. Tutto un macchinario in stile Babún, che gli ha permesso al “casto” dirigente di vivere la dolce vita e di acquistare un condominio di lusso su una spiaggia della Florida, mentre promuove il blocco contro i cubani e le azioni sovversive nel paese.
I Babún hanno lasciato Cuba dopo il trionfo rivoluzionario, hanno sostenuto l’invasione mercenaria di Playa Girón ed hanno fornito, ad Alpha 66, l’imbarcazione utilizzata per l’attacco terroristico, perpetrato, nel 1971, contro la città costiera di Boca de Samá.
Un altro favorito in questa “danza dei milioni” è il cosiddetto International Institute on Race, Equality and Human Rights, con sede a Washington e diretto da un certo Carlos Quesada. Questa istituzione afferma di “lavorare con organizzazioni di afro-discendenti e LGTBI a Cuba, nonché con un ampio spettro di organizzazioni in America Latina che lottano contro la discriminazione razziale o la discriminazione basata sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere”.
Avranno mai fatto qualcosa per gli afroamericani discriminati che vivono proprio lì nella capitale stessa dell’impero?
La Macchina del fango
Tra il 1990 e il 2018, le amministrazioni USA hanno stanziato $ 45030183 per progetti “Media e libero flusso di informazioni” contro Cuba. Ciò non include le centinaia di milioni spesi nelle mal chiamate Radio e TV Martí.
In tempi recenti, e soprattutto nell’era Trump, detti fondi si sono concentrati nel finanziare un cluster di pubblicazioni digitali che riproduce come spore le matrici che vengono impartite dai media come CiberCuba ed il patetico spettacolo di Otaola con il suo sito web Cubani in tutto il mondo .
Inoltre, per supportare un esercito di odiatori nelle reti sociali, che si guadagnano briciole incollati, tutto il giorno, ai computer distribuendo premi, punizioni ed offese, come macchina del fango digitale.
Per dimostrazione dell’ “indipendenza” di questi media, quello che Tracey Eaton ha rivelato lo scorso 12 ottobre: l’USAID ha consegnato 410710 $ alla Digital News Association (ADN Cuba) per promuovere i diritti umani a Cuba. La dirigente esecutiva di questo replicatore di fake news è Gelet Martínez Fragela, per un periodo giornalista dell’infame Canale 41 di Miami e fervente sostenitrice di Trump, e uno dei suoi dirigenti è Álvaro Alba, che è un produttore esecutivo di programmi speciali per il governativo Ufficio di Radiodiffusione per Cuba, supervisore di Radio e TV Martí.
Una bella fotografia di un sito che si descrive come “una rivista audiovisiva indipendente, sociale e partecipativa”. A proposito, non accettano commenti sulle loro informazioni.
ADN Cuba sembra anche agire da portavoce di Orlando Gutiérrez Boronat. Un altro collegamento interessante per capire questa macchina della propaganda contro Cuba.
Va anche notato che in questi quattro anni altri ingranaggi della macchina mediatica anti-cubana hanno ricevuto ingenti somme direttamente dai fondi federali. Così, Diario de Cuba ha inghiottito 1320000 $ e l’infame Cubanet ha guadagnato 1350796 $ per distribuire le sue “notizie” e sostenere la truppa di censori e molestatori virtuali che li accompagnano. L’Associazione Editoriale Hypermedia ha ricevuto $ 456704 dei fondi NED.
Finanziando l’influenza culturale
Mentre gli odiatori si scagliano contro gli esponenti della cultura cubana che non si piegano alle loro richieste di resa e addirittura redigono “liste di proscritti” per non abdicare, altri ricevono grossi dividendi del bilancio federale.
Secondo gli archivi, l’Agenzia USA per i Media Globali (tra i rettori di Radio e TV Martí) ha pagato, tra il 2018 e il 2020, più di 38 milioni di $ ($ 38280250) ad artisti, scrittori, interpreti e gruppi musicali. La metà di tale importo è stata ricevuto da “diversi contraenti stranieri” non identificati (Chi, di dove, perché tanta segretezza?).
I principali beneficiari di questi fondi “per la cultura” erano amanuensi di Radio e TV Martí e società come Suntrap Media Ltd, Jamie Dettmer e LSA Communications Inc.
A questi finanziamenti diretti se ne devono aggiungere altri gestiti da Fondazioni come la Bacardi, destinata all’influenza culturale a Cuba.
La “Guerra Fredda Culturale”, che Frances Stonor Saunders ha denunciato nel suo libro, è più calda che mai riguardo a Cuba. E sono riusciti a comprare volontà per i propri ranghi. Ma ci sono molti che non lo fanno.
Gli squali continuano a bagnarsi
Poco è cambiato l’affare dell’industria anti-cubana, a parte il fatto che ora quelli che si “bagnano” di più con il denaro che Washington distribuisce sono i personaggi e le organizzazioni più estremiste e difensore delle politiche più dure ed irrazionali contro il popolo cubano.
Ma la corruzione e il “vivere di chiacchiere” rimangono una parte intrinseca di questa industria del male, la cui maggior fetta finanziaria rimane tra i truffatori della Florida.
Quindi è comprensibile che Orlando Gutiérrez Boronat trascorra il suo tempo in alberghi di lusso, in tutto il mondo, dando la sua “crociata contro il comunismo”; mentre, Teo Babún si goda il rinfrescante paesaggio del suo condominio di fronte la mare.
Lo stipendio di Babún si è triplicato da quando Trump è salito al potere, ed ora si intasca $ 163890, mentre distribuisce alcune briciole tra i suoi “inviati celestiali” a Cuba.
Allo stesso modo, il cosiddetto Gruppo di Sostegno alla Democrazia – lo stesso che un’indagine del Congresso, nel 2011, ha accusato di dirottare fondi per l’acquisto di videogiochi, cioccolatini Godiva, motoseghe e cappotti – continua ad essere uno dei principali destinatari dei finanziamenti statali per programmi contro Cuba. In effetti, è il secondo maggior destinatario di denaro dell’USAID, tra gennaio 2017 e settembre 2020, per un totale di $ 3645954.
Si stanno ascoltando, negli USA, nuovi appelli affinché si controllino i fondi concessi per i programmi anti-cubani. Vengono menzionati questi ed altri esempi. Si indica i molto alti stipendi dei “dirigenti di queste corporazioni esenti da tasse” e le assurde spese per viaggi e materiali per ufficio.
Una mano lava l’altra
Ora, quando il benefattore Trump è disperato per la sconfitta prevista dai sondaggi nelle elezioni del 3 novembre, i personaggi e le organizzazioni che hanno beneficiato di questa danza di milioni contro Cuba realizzano febbrili campagne in Florida affinché il loro finanziere capo non lasci la Casa Bianca. Una mano lava l’altra ed entrambe si ungono di denaro. Non pochi vantaggi ha tratto Trump dalla sua pessima presidenza!
Come commenta una persona al piè di una delle indagini di Tracey Eaton a motivo dell’abbondanza di denaro che riceve Teo Babún e le sue filiali evangeliche: “Sarà questa una delle ragioni per cui le chiese evangeliche di Hialeah e Miami si appellano ai latini per votare per Trump? Si consegna denaro per influire sulle elezioni USA?”
Cuba, nel frattempo, lotta contro tanto odio ben finanziato e contro le dure conseguenze economiche e sociali che l’irrazionale blocco USA impone contro il suo coraggioso popolo. Una lotta tra Davide e Golia nelle più difficili circostanze.
El multimillonario financiamiento a la industria anticubana en tiempos de Trump
Por: Randy Alonso Falcón
La arreciada política de bloqueo y agresión contra Cuba de la administración Trump, sintetizada en las 121 medidas punitivas adoptadas entre 2019 y 2020, ha ido acompañada por numerosas acciones y programas subversivos generosamente financiados por el dinero del contribuyente estadounidense.
Pese a los anuncios primarios del Presidente estadounidense de que haría recortes a la “ayuda” y programas en el exterior para concentrarse en “Hacer a América Grande”, decenas de millones de dólares se han invertidos sin recato para la política anticubana en estos cuatro años.
Varias investigaciones del periodista Tracey Eaton para su Cuban Money Project revelan detalles significativos de esta industria de la subversión.
Millonarias tapaderas de la CIA
Creadas por el gobierno estadounidense para servir como brazos públicos de la subversión y dominación del imperio, la USAID y la NED llevan cuatro décadas de acción continua y bien financiada contra Cuba.
Pese a los escándalos, la corrupción y los fracasos que han signado los programas y planes contra Cuba, ambas organizaciones se han regocijado en los años de esta administración por el abundante financiamiento recibido.
Desde que Donald Trump llegó a la Casa Blanca el 20 de enero de 2017, la Agencia para el Desarrollo Internacional (USAID) ha invertido casi 50 millones de dólares contra Cuba, mientras la National Endowment for Democracy (NED) destinó para similares propósitos $ 23 208 612 dólares.
Más de 70 millones de dólares para la subversión de manera pública. A la cuantiosa cifra habría que añadir los 90 millones de dólares que en el curso de estos tres años ha recibido la Oficina de Transmisiones para Cuba, ente gubernamental que dirige las mal llamadas Radio y TV Martí, medios dedicados a promover la subversión contra Cuba desde las ondas radiales y televisivas y ahora también en el espacio público digital.
Súmense también las millonarias cifras no públicas que la comunidad de inteligencia y el aparato militar estadounidense dedican cada año contra Cuba y el dinero del contribuyente que se eroga para financiar a la burocracia de la Oficina de Control de Activos Extranjeros (OFAC), encargada de perseguir milimétricamente cada transacción financiera desde y hacia Cuba y de sancionar a cualquier empresa en el mundo que ose comerciar con el país caribeño y se tendrá una idea de lo que le cuesta al contribuyente estadounidense la obcecada política anticubana.
No pocas organizaciones, politiqueros y mercenarios viven al amparo del generoso derrame de Washington, más allá de Cuba y de Miami.
Como apuntaba Tracey Eaton el pasado 20 de enero: “La pelea de rencor sobre Cuba tiene que ser una de las peleas más reñidas de la historia. Docenas de organizaciones sin fines de lucro con sede en Estados Unidos han invertido millones de dólares en la causa de Cuba. Los grupos que se oponen al gobierno socialista superan en número y gastan más que las ONG que buscan mejorar las relaciones entre los dos países”.
“Algunas ONG reciben apoyo de agencias gubernamentales estadounidenses como el Departamento de Estado y la Agencia para el Desarrollo Internacional. Otros no reciben fondos del gobierno de los Estados Unidos y dependen de las donaciones de amigos, extraños y benefactores adinerados”.
Los subcontratados de la subversión
Son variadas las organizaciones que se mueven en Washington chupando de la teta de la política imperial. Son instrumentos creados para expandir los intereses y designios estadounidenses por el mundo; incluyendo Cuba.
Son “tanques pensantes”, fundaciones, supuestas “ONG” que se benefician y a la vez transfieren fondos para programas de acción pública en otras naciones que vayan en consonancia con los propósitos de dominación de Estados Unidos.
En el caso de Cuba, uno de los principales receptores de los fondos que reparte la USAID es el Instituto Republicano Internacional (IRI) un brazo ideológico del Partido Republicano que opera en más de 70 países y que fue actor importante de los Golpes de Estado en Honduras y Haití y auspició algunas de las fuerzas involucradas en la llamada “Primavera Árabe” y en los intentos desestabilizadores en Venezuela. El IRI recibió de la USAID, para acciones contra nuestro país, $ 5 791 395, entre enero de 2017 y septiembre 2019.
Otro componente de esta industria es Freedom House, una supuesta ONG de Derechos Humanos que recibe abundante financiamiento del Departamento de Estado y la USAID para enarbolar campañas interesadas de Washington sobre “democracia, libertad política y derechos humanos”. No menos del 80% de los fondos de esta organización provienen del gobierno estadounidense.
Analistas como Noam Chomsky y Edward S. Herman han desnudado el carácter selectivo y proimperial de esta organización, creada en 1941 y utilizada como parte del aparato de inteligencia y desestabilización de Washington durante la guerra fría. Por ejemplo, Freedom House describió las elecciones generales de 1979 en la racista Rodhesia como “equitativas” y las de El Salvador en 1982 como “admirables”. Cada año, en sus informes anuales, Freedom House omite deliberadamente las violaciones de los Derechos Humanos en EE.UU, mientras ataca a los gobiernos progresistas en nuestra región.
Cuba ha sido parte significativa de las campañas manipuladoras de Freedom House en las últimas décadas. De ahí que no extrañe que entre 2017 y 2019 haya recibido $ 3 327 910 de la USAID para programas anticubanos.
También está la Fundación Panamericana para el Desarrollo, un apéndice de la Organización de Estados Americanos (OEA), que ha servido de sombrilla a variados proyectos anticubanos como denunció hace unos años el Dr. Collera en las Razones de Cuba. La FPD recibió en este tiempo $ 2 849 176.
Cada uno de estos grandes receptores de financiamiento reparte después migajas entre algunas organizaciones de la contrarrevolución cubana y ciertos mercenarios en Cuba.
Tercerizando la subversión
Un elemento que no ha cambiado la administración Trump, pese a su desfachatez en el actuar, ha sido el intento de desviar la atención sobre el origen del dinero que se utiliza para los planes de seducción y manipulación contra Cuba. La tercerización de la subversión sigue estando presente en el actuar del Departamento de Estado, que continúa enviando dinero a organizaciones en Europa y América Latina para que lo canalicen en pagos mercenarios en Cuba y para desarrollar acciones contra este país.
Así fluye dinero hacia la República Checa, Países Bajos, Suiza, Noruega, Argentina, Colombia y otros países, desde donde una parte se triangula hacia Cuba. Negocio redondo.
Una de las más agraciadas es la organización checa People in Need, que ha recibido $1 443 616 de los 23 millones que la NED ha repartido en la época Trump; siendo el segundo mayor receptor de fondos en el año 2019.
People in Need actúa como intermediario de intereses estadounidenses en unos 30 países, y ha sido una de las puntas de lanza de las campañas mediáticas y sobre derechos humanos contra Cuba. Auspicia publicaciones destinadas exclusivamente a Cuba y trasvasa dinero del Departamento de Estado de EE.UU, uno de sus principales financistas, a mercenarios contratados en nuestro archipiélago.
En nuestra región, una de las instituciones financiadas por el gobierno estadounidense es la Universidad Sergio Arboleda de Colombia, cuyo “Programa Cuba” creado en el 2018 organiza foros ideológicos bajo el nombre de “Diálogo sobre Cuba”. Recientemente acaba de asociarse al engendro mediático Diario de Cuba (también financiada por Washington) para un Taller sobre el “rol de las influencers en la esfera pública cubana”, con la participación de asalariados del gobierno USA como Alexander Otaola y Eliecer Avila. En apenas año y medio de relación con la NED, esta institución universitaria colombiana ya se ha agenciado $385 040
Los hijos putativos de siempre
Los herederos de los batistianos que huyeron en el 59, los terroristas reconvertidos, las organizaciones contrarrevolucionarias históricas y otras nacidas en décadas más recientes al amparo de los dólares de Washington, siguen siendo receptoras fundamentales de los fondos estadounidenses para la agresión contra Cuba.
El más agraciado en estos tiempos de Trump es el Directorio Democrático Cubano (DDC), dirigido por el terrorista Orlando Gutiérrez Boronat, uno de los principales impulsores de la política agresiva y de castigo contra el pueblo cubano. Según la investigación de Eaton, sólo en el 2017 la NED le entregó al DDC $ 813 298 dólares; mientras, la USAID fue más generosa en el 2019 y lo premió con la friolera de $ 3 900 000 dólares.
No falta en la lista de receptores de fondos, pagados por el contribuyente estadounidense, la Fundación Nacional Cubano-Americana, creada en los 80 por el agente de la CIA Jorge Mas Canosa y dirigida ahora por su hijo Jorge Mas Santos. ¡Olvídense de las bombas que mandaron a poner en los hoteles cubanos en la década del 90! Ahora la FNCA acaba de recibir $ 1 385 627 dólares para “empoderar a la sociedad civil cubana para construir una democracia duradera en Cuba que esté libre de violaciones de derechos humanos mediante la mejora de la conciencia y la eficacia de la sociedad civil en la isla en el activismo no violento y facilitando materiales de capacitación, equipos de comunicación y conocimientos técnico-temáticos” (sic).
Otra que se moja con los fondos federales para la subversión es la Fundación Bacardí, el brazo benefactor de la compañía de licores que manejan los herederos de Don Facundo, que fue parte decisiva en la elaboración del Título III de la perversa Ley Helms-Burton.
Según los reportes públicos, la Fundación Bacardí ha recibido en estos años de la USAID al menos $ 288 283 para proyectos sobre Cuba vinculados a la partida “empresas”, y otros $ 1 553 494 entregados en 2018 para la “promoción de la democracia”, y en el reciente septiembre acaba de recibir 600 mil de los 3,8 millones que repartió la USAID.
¿Para qué ha usado Bacardí ese dinero? Según la investigación de Tracey Eaton, ese dinero ha servido para financiar la campaña contrarrevolucionaria “Cuba Decide”, dedicada a torpedear, el proceso electoral 2017-2018 en Cuba. También distribuye dólares de la subversión rociadas con Bacardí al medio digital “14 y medio”, dirigido por la mercenaria Yoani Sánchez. Otros proyectos de Corte Cultural, la productora artística Matraka (que organizaba los Festivales en la playa Rotilla) y acciones de influencia en el espacio religioso, también fueron beneficiados desde antes por la Fundación Bacardí.
Un cuarto elemento, entre los varios beneficiados de la industria anticubana, es el Center for Free Cuba, una sombrilla de la agresión contra nuestro país, que fue dirigida durante dos décadas por el terrorista Frank Calzón. A esta organización la USAID le entregó fondos por $ 1 925 495.
Todo Vale
La administración Trump, tan dada a las sanciones y el garrote, no ha dejado de lado, sin embargo, el seductor poder de la Zanahoria. Así ha destinado también jugosos financiamientos a organizaciones y entidades fabricados para sostener campañas contra Cuba en determinadas y sensibles temas sociales.
El racismo, la libertad religiosa, la protección animal, los derechos sexuales, la violencia de género y otros asuntos de interés en la sociedad cubana actual son objeto de campañas financiadas desde Washington con el objetivo de desacreditar a la Revolución.
Se manipulan hechos, se inventan historias, se hacen listas y expedientes, se minimiza la obra social tremenda de las seis décadas de poder revolucionario.
Se intenta, por ejemplo, dinamitar la unidad entre las religiones cubanas y la Revolución y se pretende manipular los vínculos entre las instituciones religiosas y el Estado.
Entre los grandes agraciados del derrame de fondos federales para estos propósitos está la Evangelical Christian Humanitarian Outreach for Cuba, que lidera el camaján Teofilo Babún Jr., la cual ha recibido en estos años de Trump $ 3 556 189 entregados por la USAID.
Hace relativamente poco tiempo, este proyecto fundado en 1994 y que usa la religión con fines subversivos, cambió su nombre para Outreach Aid to the Americas. Inc, bajo cuya denominación recibió $ 500 000 en septiembre de 2019 de los fondos de la propia USAID.
Outreach es a la vez sombrilla de otras entidades ficticias para recaudar dinero como Explore Internacional, Cuban Christian Relief Fund, Americas Relief Team, OAA, Benevolents Hands of Florida y Americas Relief and Development Team. Toda una maquinaria al estilo Babún, que le ha permitido al “casto” líder vivir la dulce vida y comprarse un condominio de lujo en una playa de la Florida, mientras promueve el bloqueo contra los cubanos y acciones subversivas en el país.
Los Babún se fueron de Cuba tras el triunfo revolucionario, apoyaron a la invasión mercenaria a Playa Girón y facilitaron a Alpha 66 la embarcación que se usó para el ataque terrorista, perpetrado en 1971, contra el poblado costero de Boca de Samá.
Otro favorecido en esta “danza de los millones” es el llamado International Institute on Race, Equality and Human Rights, con sede en Washington y dirigido por un tal Carlos Quesada. Esta institución dice “trabajar con organizaciones de afrodescendientes y LGTBI en Cuba, así como con un amplio espectro de organizaciones en América Latina que luchan contra la discriminación racial o la discriminación basada en la orientación sexual o la identidad de géneros”.
¿Habrán hecho algo estos, alguna vez, por los discriminados afroamericanos que viven allí mismo en la capital del imperio?
La Maquinaria de Fango
Entre 1990 y 2018, las administraciones estadounidenses han destinado $ 45 030 183 para proyectos de “Medios y libre flujo de información” contra Cuba. Eso no incluye los cientos de millones gastados en las mal llamadas Radio y TV Martí.
En los últimos tiempos, y especialmente en la era Trump, dichos fondos se han centrado en financiar un clúster de publicaciones digitales que reproduce como esporas las matrices que se imparten desde medios como CiberCuba y el patético show de Otaola con su web Cubanos por el mundo.
También, para sostener un ejército de odiadores en las redes sociales, que se ganan migajas pegados todo el día a las computadoras repartiendo premios, castigos y ofensas, cual maquinaria de fango digital.
Para muestra de la “independencia” de estos medios, lo que revela Tracey Eaton el pasado 12 de octubre: La USAID le otorgó $ 410 710 dólares a la Asociación de Noticias Digitales (ADN Cuba), para promover los derechos humanos en Cuba. La directiva ejecutiva de este replicador de fake news es Gelet Martínez Fragela, durante un tiempo periodista del infame Canal 41 de Miami y partidaria ferviente de Trump, y uno de sus directivos es Álvaro Alba, quien es productor ejecutivo de programas especiales para la gubernamental Oficina de Radiodifusión para Cuba, supervisora de Radio y TV Martí.
Una buena fotografía de un sitio que se describe como “una revista audiovisual independiente, social y participativa”. Por cierto, que no aceptan comentarios en sus informaciones.
ADN Cuba al parecer también actúa como vocero de Orlando Gutiérrez Boronat. Otra conexión interesante para entender a esta maquinaria de la propaganda contra Cuba.
Anótese también que en estos cuatro años otros engranajes de la maquinaria mediática anticubana han recibido cuantiosas sumas directamente de los fondos federales. Así, Diario de Cuba se ha zampado $ 1 320 000 y la infame Cubanet se ha hecho de $ 1 350 796 para distribuir sus “noticias” y sostener la tropa de censuradores y acosadores virtuales que los acompañan. La Asociación Editorial Hypermedia fue favorecida con $ 456 704 de los fondos de la NED.
Financiando la influencia cultural
Mientras los odiadores arremeten contra los exponentes de la cultura cubana que no se pliegan a sus exigencias de rendición y hasta elaboran “listas de proscritos” por no abdicar, otros reciben jugosos dividendos del presupuesto federal.
Según los registros, la Agencia de los EE.UU. para los Medios Globales (ente rector de Radio y TV Martí) pagó, entre 2018 y 2020, más de 38 millones de dólares ($ 38 280 250) a artistas, escritores, intérpretes y grupos musicales. La mitad de ese monto fue recibido por “contratistas extranjeros diversos” no identificados (¿Quiénes, de dónde, por qué tanto secreto?).
Los principales beneficiarios de estos fondos “para la cultura” fueron amanuenses de Radio y TV Martí y empresas como Suntrap Media Ltd, Jamie Dettmer y LSA Communications Inc.
A esos financiamientos directos hay que añadir otros gestionados por Fundaciones como la Bacardí, destinados a la influencia cultural en Cuba.
La “Guerra Fría Cultural” que denunció Frances Stonor Saunders en su libro está más caliente que nunca respecto a Cuba. Y han logrado comprar voluntades para sus filas. Pero hay muchos que no.
Los tiburones se siguen mojando
Poco ha cambiado el negocio de la industria anticubana, como no sea el hecho de que ahora los que más se “mojan” con el dinero que reparte Washington son los personajes y organizaciones más extremistas y defensoras de las políticas más duras e irracionales contra el pueblo cubano.
Pero la corrupción y el “vivir del cuento” siguen siendo parte intrínseca de esta industria del mal, cuya mayor tajada financiera se queda entre los truhanes de la Florida.
Así es comprensible que Orlando Gutiérrez Boronat se la pase en hoteles de lujo de medio mundo dando su “cruzada contra el comunismo”; mientras, Teo Babún disfruta del refrescante paisaje de su condominio frente al mar.
El salario de Babún se ha triplicado desde que Trump llegó al poder, y ahora se embolsa $ 163 890, mientras reparte algunas migajas entre sus “enviados celestiales” en Cuba.
Así también, el llamado Grupo de Apoyo a la Democracia –el mismo que una investigación congresional en el 2011 acusó de desvío de fondos para compras de videojuegos, chocolates Godiva, motosierras y abrigos-, continúa siendo uno de los principales receptores de financiamientos estatales para programas contra Cuba. De hecho, es el segundo mayor receptor de dinero de la USAID entre enero de 2017 y septiembre de 2020, con un total de $ 3 645 954.
Nuevos llamados se escuchan en Estados Unidos para que se auditen los fondos que se otorgan para programas anticubanos. Estos y otros ejemplos se mencionan. Se apunta a los muy altos salarios de los “ejecutivos de estas corporaciones exentas de impuestos” y los absurdos gastos en viajes y materiales de oficinas.
Una mano lava la otra
Ahora, cuando el benefactor Trump anda desesperado por la derrota que le pronostican las encuestas en las elecciones del 3 de noviembre, los personajes y las organizaciones que se han beneficiado de esta danza de los millones contra Cuba realizan afiebradas campañas en Florida para que su financista jefe no se les vaya de la Casa Blanca. Una mano lava la otra y las dos se untan de dinero. ¡Qué no pocas ventajas le ha sacado Trump a su pésima presidencia!
Como comenta una persona al pie de una de las investigaciones de Tracey Eaton a tenor del abundante dinero que recibe Teo Babún y sus filiales evangélicas: “¿Será esta una de las razones por las que las iglesias evangélicas en Hialeah y Miami están llamando a los latinos a votar por Trump? ¿Se entrega dinero para influir en las elecciones de Estados Unidos?”
Cuba, mientras tanto, batalla contra tanto odio bien financiado, y contra las duras consecuencias económicas y sociales que el irracional bloqueo estadounidense impone contra su valeroso pueblo. Un combate de David contra Goliat en las más difíciles circunstancias.