Discorso pronunciato da Miguel Mario Díaz-Canel Bermúdez, Presidente della Repubblica di Cuba, nella chiusura del V Periodo Ordinario di Sessioni della IX Legislatura dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare, nel Palazzo delle Convenzioni, il 28 ottobre del 2020, «Anno 62º della Rivoluzione».
Caro Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz, Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba;
Compagno Esteban Lazo Hernández, Presidente dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare e del Consiglio di Stato;
Care deputate e deputati:
Un giorno come oggi è un’ispirazione speciale per ricordare il Comandante Camilo Cienfuegos, quello dal grande sorriso, l’uomo del popolo, semplice, che definì come pochi la lealtà alla Patria e a Fidel quando scrisse al leader della Rivoluzione che gli sarebbe stato più facile smettere di respirare che tradire la sua fiducia.
Il sentimento di ricordo e l’omaggio all’Eroe di Yaguajay continua profondo nell’ anima del suo popolo e sarà eterno.
Per la prima volta nella storia dell’Assemblea Nazionale abbiamo lavorato con una parte dei membri del nostro Parlamento distanti da noi. La pandemia non poteva paralizzarci al massimo, compromettendo ulteriormente l’esteso cronogramma legislativo che è stato dibattuto in questa sessione su quattro importanti leggi.
le nuove legislazioni sarannopropsote nella prossima sessione di questa Assemblea il prossimo dicembre.
Il nostro popolo ha potuto apprezzare grazie a vari media, il livello dei dibattiti di queste norme attraverso i coraggiosi interventi dei deputati . Andrebbe aggiunto che l’esercizio legislativo è stato accompagnato da una vasta partecipazione di specialisti di diverse istituzioni, includendo professori universitari, e dalla popolazione che ha avuto accesso ai progetti per differenti vie.
È un’esperienza che dobbiamo perfezionare .
L’’approvazione delle Leggi del Presidente e Vicepresidente della Repubblica e dell’Organizzazione e Funzionamento del Consiglio dei Ministri, unita a quella già stabilite in periodi precedenti assicura lo sviluppo normativo dei precetti costituzionali che riguardano gli organi superiori dello Stato e del Governo.
Questo permette una maggior delimitazione funzionale degli stessi e rinforza l’ordine istituzionale del paese.
La Legge del Servizio Estero perfeziona e consolida l’organizzazione e il ruolo del Ministero delle Relazioni Esteriore nel compimento della politica estera dello Stato, basata nei principi presenti nella Costituzione della Repubblica.
La Legge di Revoca degli Eletti agli Organi del Potere Popolare sviluppa una delle regole della democrazia socialista in compimento del previsto nella nuova Legge Elettorale. A tono con la Costituzione, raccoglie le nuove autorità eleggibili e i procedimenti per la loro revoca.
Queste sessioni ci hanno permesso anche di realizzare impegni pendenti, come la liquidazione del Bilancio del 2019, già sufficientemente dibattuto, ma del quale m’interessa segnalare gli opportuni aggiustamenti che ci hanno permesso d’implementare l’incremento parziale del salario nel settore stanziato e delle pensioni della Previdenza Sociale che ha necessitato 4 000 milioni di pesos.
Un anno come il 2019, marcato da forti tensioni finanziarie, dovuto al rafforzamento del blocco ha provocato la necessità di potenziare maggiormente le entrate fiscali, partendo dall’aumento dei risultati delle imprese e dalla disciplina tributaria in tutti i settori dell’economia.
Questo domanderà uno scontro rigoroso alle mancanze tributarie e all’evasione fiscale; misure che con un uso più razionale delle risorse del bilancio e l’incremento dell’ efficienza nel suo utilizzo, devono garantire la riduzione graduale del deficit fiscale e di conseguenza la gestione sostenibile del debito pubblico per ottenere gli equilibri macro economici indispensabili nel consolidamento del nostro modello economico -sociale.
Compagne e compagni:
nel mese di luglio, il Consiglio dei Ministri ha approvato la Strategia economico-sociale per affrontare il complesso contesto imposto dalla COVID-19 e le successive scalate del blocco, criminalmente indurito in condizioni di pandemia.
Non dimentichiamo che gli effetti di questa guerra prolungata si trascinano da decenni e che solo tra gli anni 2019 e 2020 sono state applicate contro la nostra nazione più di 130 misure con il deliberato proposito d’asfissiare l’ economia, creare scontento e disperazione nella popolazione e incolpare di tutte le nostre difficoltà la presunta «inefficienza del modello economico cubano».
Il panorama non potrebbe essere più provocatore.
Ai danni profondi delle entrate provenienti dal turismo, come conseguenza della paralisi mondiale del settore dell’ozio e dei viaggi, si sono uniti dal principio dell’anno l’incremento delle spese della salute per controllare la pandemia, l’interruzione del lavoro nelle attività produttive e la paralisi o diminuzione delle attività non statali tra i tanti fattori.
Coscienti che tutto dipenderà dai nostri sforzi, abbiamo lavorato in modo esemplare nello scontro alla pandemia e la difficile situazione economica, dalla direzione del Partito e del Governo a tutti i livelli e anche dalle organizzazioni di massa senza rinunciare ai programmi fondamentali del paese raccolti nel Piano Nazionale di Sviluppo Economico e Sociale sino al 2030.
La volontà del Governo è avanzare con determinazione nei due mesi che restano dell’anno per ottenere livelli più alti d’implementazione possibile nello stesso 2020.
Come abbiamo affermato altre volte, dobbiamo accelerare il ritmo e le trasformazioni profonde che dobbiamo con l’innovazione.
Per questo insistiamo tanto nel ruolo delle nostre università e dei centri scientifici che ci accompagnano nelle analisi e nell’elaborazione delle proposte.
Senza tralasciare nemmeno un istante le misure sanitarie di scontro alla pandemia, è vitale che il sistema delle imprese ponga in pratica le misure approvate di recente che permettono un ambiente differente, di maggior autonomia e responsabilità.
Con questo le facilità per esportare e importare le trasformazioni che s’introdurranno per le forme di gestione non statale, l’implementazione della politica di sviluppo territoriale e l’ordinamento monetario, ci permetteranno di disporre di un tessuto imprenditoriale più inter-connesso produttivamente, con una maggior integrazione, innovatore e capace.
Implementare con risultati la Strategia economico-sociale è l’impegno prioritario nell’economia di questi momenti
In questo cammino, esigeremo a tutti i livelli di direzione governativa e imprenditoriale il controllo delle misure che competono, vincolate a questa Strategia, offrendo la massima priorità alla produzione e al commercio degli alimenti, potenziando il risparmio soprattutto di divisa e di portatori energetici, scommettendo prima sulla produzione nazionale a, disegnando soluzioni e risolvendo processi rendendo più semplici e trasparenti i procedimenti amministrativi, fomentando il vincolo produttivo tra i settori statali e non statali e attualizzando le strategie di sviluppo territoriale in corrispondenza con la politca approvata.
Compagne e compagni:
Durante l’anno in corso sotto le dure e straordinarie condizioni imposte dalla pandemia, l’imperialismo ha optato per indurire il blocco in forma estrema e senza precedenti.
Anche se l’operato di fronte al flagello è stato di successo, affrontiamo in questo periodo serie difficoltà per ottenere gli equipaggiamenti d’alta tecnologia che permettono una maggior precisione delle diagnosi e dei trattamenti per il recupero dei pazienti.
Il danno non solo si ripercuote nelle gestioni commerciali associate allo scontro con la pandemia, ma anche sul ricevimento di aiuti solidali e umanitari che provengono da vari paesi.
È una realtà che noi cubani non potremo dimenticare.
Gli Stati uniti hanno incrementato precisamente in questo periodo la persecuzione delle transazioni finanziarie ed hanno continuato gli intensi sforzi per impedire il rifornimento di combustibile con azioni non convenzionali, improprie in tempo di pace.
Hanno attaccato direttamente il settore dei viaggi anche prima della forzata chiusura delle frontiere come mezzo di protezione.
Per questo hanno imposto restrizioni unilaterali e ingiustificate al trasporto aereo tra i due paesi e sono giunti all’estremo di indicare ai loro concittadini dove possono alloggiare a Cuba e dove no.
Hanno stabilito di recente limiti massimi all’invio delle rimesse, come parte del proposito di chiudere qualsiasi entrata in divisa nel paese.
Pochi giorni fa hanno annunciato nuove misure che annullano in pratica le posiiblità che hanno coloro che vivono negli USA di inviare rimesse ai loro familiari a Cuba per vie legittime, sicure e istituzionali.
I pretesti usati e le falsità che usa il Governo statunitense per giustificare queste azioni sono sempre più cinici e vergognosi. Nessuno può farsi ingannare; si tratta di un’azione che danneggia un numero considerevole di compatrioti e del loro vincolo con i familiari e allegati che vivono nel paese vicino.
Abbiamo insistito e continuiamo a ribadirlo: il blocco economico manca di giustificazione politica, giuridica e morale, e continua ad essere il principale ostacolo per la crescita delle relazioni bilaterali di Cuba con gli Stati Uniti.
Il danno che provoca nel benessere della popolazione, nella capacità del paese di soddisfare molte necessità e la garanzia dei servizi di base è innegabile.
Danneggia la vita di tutti i cubani in un modo o in altro.
Il Governo nordamericano deve affrontare la realtà che il blocco danneggia il popolo cubano nel suo insieme, ma è incapace d’intaccare la nostra capacità di resistenza.
Castiga le famiglie e i cubani residenti all’estero, viola i diritti umani, rende difficili le comunicazioni, i viaggi, i visti e le riunificazioni familiari, ma non riesce e non riuscirà a sottomettere la nazione cubana al dominio imperialista.
L’ostilità di questo governo contro l’Isola in questo periodo tanto complesso per la comunità internazionale ha incluso l’attacco spietato contro la cooperazione medica internazionale che Cuba presta.
Le pressioni e le minacce contro numerosi paesi perchè non sollecitino o non accettino l’aiuto cubano, hanno raggiunto livelli vergognosi e senza precedenti.
Nel contesto della crisi generale provocata dalla pandemia della COVID-19 e le sue sequele, i paesi del Sud affrontiamo una situazione economica internazionale molto sfavorevole.
Costerà lavoro discernere a fondo il suo impatto per la stabilità economica e produttiva a livello globale, il comportamento dei flussi commerciali e di rifornimento, i passi avanti tecnologici, la struttura delle comunicazioni e del trasporto.
Stiamo per stimare l’effetto sule prospettive del turismo internazionale, i viaggi,
le matrici energetiche di molti paesi, i prezzi e la disponibilità dei prodotti di base, gli alimenti, le materie prime e le tecnologie avanzate.
Tutte queste sono realtà che si ripercuoto su Cuba e le altre nazioni.
È difficile che qualche paese possa affrontarle da solo.
Abbiamo difeso con forza l’impegno con la preservazione e la promozione del multilateralismo, specialmente con il rafforzamento del ruolo centrale delle Nazioni Unite e il fomento della cooperazione internazionale, imprescindibile per lo scontro con le sfide e le minacce globali.
La nostra traiettoria di promozione e sostegno del multilateralismo è conosciuta e rispettata. Le brutali pressioni esercitate dagli Stati Uniti per impedire che Cuba, ancora una volta, fosse eletta come membro del Consiglio di Diritti Umani, si sono frantumate contro il riconoscimento che gode il paese nella comunità internazionale.
Con il supporto del 88 % degli Stati Membri della ONU, Cuba è stata eletta, come testimone del suo costruttivo contributo a questo organo del quale siamo fondatori, e del prestigio ottenuto nella difesa e la promozione dei diritti umani.
Pochi giorni fa sono stati realizzati i requisiti che assicurano l’entrata in vigore del Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari che sarà effettivo il 22 gennaio del 2021. Si tratta di un evento di somma importanza per la pace e la stabilità mondiale.
Questo fatto costituisce un successo dello sforzo di numerosi paesi del Sud che reclamano instancabilmente il disarmo nucleare, nel quale abbiamo avuto una partecipazione attiva.
Questa è anche la realizzazione di un sogno del Comandante in Capo Fidel Castro Ruz, che con la forza delle sue idee è stato un combattente imbattibile a favore del disarmo e della pace mondiale.
Nell’ambito più vicino la resurrezione della Dottrina Monroe è un affronto a tutti gli Stati sovrani dell’emisfero, il cui diritto alla libera determinazione viene discusso dall’ambizione imperialista.
Il popolo venezuelano affronta questa minaccia e sferra un’eroica battaglia contro l’aggressione, l’intromissione nei suoi temi interni e una guerra economica senza fine.
Riaffermo che la solidarietà e l’appoggio di Cuba alla Rivoluzione Bolivariana e Chavista, all’unione civico-militare del suo popolo e al presidente Nicolás Maduro Moros, che guida il governo costituzionale di questa fraterna Repubblica, sono assoluti.
A pochi giorni dal 20º anniversario della firma del Comandante in Capo Fidel Castro Ruz e del Comandante Hugo Chávez Frías dell’Accordo Integrale di Cooperazione Cuba-Venezuela reitero che di fronte alle pressioni e alle minacce degli Stati Uniti, Cuba non rinuncerà a mantenere le sue relazioni di cooperazione con i fratelli venezuelani.
La grande vittoria del popolo boliviano che ha eletto i compagni Luis Arce e David Choquehuanca nelle elezioni della Bolivia, dimostra che non c’erano state frodi nel 2019, ma sì un colpo di Stato orchestrato dagli Stati Uniti in complicità con la OSA e l’oligarchi locale contro il compagno Evo Morales.
Felicitiamo il MAS per questo trionfo. Condividiamo l’allegria con la speranza che ritorna per recuperare le conquiste sociali strappate al popolo boliviano.
Il popolo del Cile ha ottenuto una grande vittoria popolare che apporta molto alla lotta per le rivendicazioni sociali di milioni di cileni e della regione.
Giunga il nostro messaggio di solidarietà alla terra di Sandino, e di condanna delle pressioni esterne che pretendono di danneggiare la stabilità e i passi avanti sociali ed economici della Repubblica del Nicaragua, ottenuti dal Governo di Riconciliazione e Unità Nazionale, presieduto dal Comandante Daniel Ortega Saavedra.
La difesa della dignità e dell’integrazione dell’America Latina e dei Caraibi ha nei governi di Messico e Argentina fedeli esponenti.
Reitero l’impegno assoluto con i postulati del Proclama dell’America Latina e dei Caraibi come Zona di Pace.
Deputate e deputati:
Sta quasi per terminare un anno duro e impegnativo. Alcuni lo hanno definito un anno terribile.
In pochi mesi milioni sono stati contagiati dalla COVID-19 e più di un milione sono morti per questa causa nel mondo.
Molti hanno perso il lavoro, gli studi, e hanno visto sfumare altri importanti progetti personali. Si parla di cifre record di disoccupazione, povertà e miseria e di una successiva pandemia di fame.
Ma il virus che è giunto a paralizzare l’economia mondiale e che ha trasformato le nostre vite ci ha anche tolto molte inerzie e ci sta dando lezioni, insegnamenti e crescite che non dobbiamo tralasciare.
Per cominciare, la COVID-19 è venuta a ricordarci quanto siano vincolati nel mondo, una circostanza che favorisce l’estensione del contagio ma che obbliga ad affrntarlo in forma coordinata, scommettendo sulla cooperazione e la solidarietà, due pratiche che il volgare pragmatismo neoliberale aveva quasi seppellito.
A Cuba, dovremo ripeterlo molte volte, l’epidemia è giunta in congiunzione con il blocco indurito.
Non c’è stata tregua in questa guerra asimmetrica e multidimensionale, anche se illegale e immorale, per cercare d’annullare il nostro esempio d’indipendenza e sovranità dalla faccia della terra.
Ma noi che militiamo nel bando degli anticonformisti e degli ottimisti, come Fidel e Raúl, abbiamo appreso con loro e i loro compagni di lotta che tutte le sfide si possono vincere. I cubani stiamo dimostrando un’altra volta che sì si può
( Applauso)
In questi sette mesi di lotta infaticabile contro l’epidemia abbiamo confermato la capacità dell’economia pianificata e del sistema di salute del socialismo cubano nel controllo dei focolai e per offrire assistenza sicura a tuta la popolazione senza differenze.
E abbiamo ccooperato solidariamente con le nazioni più colpite.
La profonda disuguaglianza creata e alimentata dalla filosofia capitalista sta presentando una terribile fattura alle vite umane in molti paesi, includendo quell ad alto sviluppo, mentre Cuba è riuscita a mantenere sotto controllo il virus e mantenere la letalità a livelli infimi.
I nostri media di comunicazione mostrano tutti i giorni esempi ispiratori dell’opera quotidiana nella Medicina e nelle Scienze. Un Gruppo di esperti di varie discipline ha posto le fondamenta della solida strategia che il Governo ha edificato, non senza grandi sforzi, per cercare di vincere contro la COVID-19.
Non c’è mistero in questa forza capacitata e piena do talento che lavora per lo stesso obiettivo: il socialismo. Un socialismo ancora imperfetto e carico di zavorre che dobbiamo perdere lungo il cammino, ma essenzialmente umano e giusto, come non era mai accaduto per nessun altro sistema nella storia.
Che un paese piccolo, bloccato e diffamato dalla più grande potenza della storia, resista con testardaggine agli attacchi del suo avversario e inoltre cresca creando, innovando e portando alla salvezza collettiva dentro e fuori dalle sue frontiere, si può spiegare solo con l’orientamento umano di un progetto , la volontà politica del Partito e del Governo, e la straordinaria forza di un popolo esperto a resistere e a vincere.
Non è una casualità. È una casualità. C’è una componente che si trova nel ADN cubano, nella miscela magnifica di etnie e storia di resistenze continue, dalle quali emerge «questa dolce parola: cubano».
Ma c’è un altro fattore non meno importante, che è la costruzione cosciente da più di 60 anni di un’opera grande e forte, che noi stessi con una guida autentica, rispettata e ammirata nel mondo, più rispettata e ammirata che mai mentre resisteva ai colpi dell’avversario senza arrendersi.
Parlo ovviamente di Fidel, di Raúl, della Generazione del Centenario, che ci onoriamo di seguire con orgoglio, della dedizione alla causa alla quale loro dedicarono le proprie vite ( Applauso).
La pandemia ha provocato un confronto di paradigmi politici, nei quali sta vincendo la prospettiva sociale e umanista della Rivoluzione Cubana: si guardi come agiscono i nostri giovani. Oggi constatiamo che senza smettere di provocare danni, di colpire duramente le nostre limitate risorse, la COVID- 19 ci ha obbligato a superarci in tutti gli ordini.
Era arrenderci o saltare al disopra delle nostre forze. E abbiamo fato il salto.
La pagina che il popolo cubano sta scrivendo adesso è eroica, mentre affrontiamo l’epidemia con i problemi provocati del blocco rinforzato e con un’incredibile campagna di odio, manipolazione e disinformazione nelle reti sociali, finanziata dall’estero.
Come definire quello che fanno contro una piccola nazione, un’isola o un arcipelago, di appena 11 milioni di abitanti, da un poderoso impero che ha 30 volte questa popolazione e quasi 90 volte la su grandezza?
Tutti i giorni una minaccia, tutti i giorni una sanzione, tutti i giorni un’azione di prepotenza e disprezzo di quello che l’umanità è riuscita a costruire per far sì che le nazioni si capiscano. Questa non è politica. Questo è maltrattamento. Questo è un abuso. Questo è sevizia. Questo è vergognoso e infame. Non si può chiamare politica lo strangolamento economico, la persecuzione finanziaria, la pressione su terzi, la negazione d’accettare un modo differente di fare le cose.
Oggi possiamo dire al nostro popolo che il paese cresce con l’impegno e la decisione d’avanzare nonostante le circostanze in cui un virus ha mesco in ginocchio il pianeta.
Resteranno nuovamente con la voglia, quelli che si sono impegnati a scrivere l’epitaffio di questa Rivoluzione trionfante.
Stimate compagne e compagni:
Chiedo alla nostra Assemblea, ai qui presenti e a quelli che partecipano in maniera virtuale, che si renda un omaggio speciale al nostro popolo.
Che gli applausi che ogni notte si dedicano a questa parte nobile e sacra di loro stessi, si sentano ben forti in questa sala e in tutta Cuba, per tutta Cuba, perchè senza la comprensione popolare di ogni misura, senza la partecipazione di massa nelle loro esecuzioni, l’ideale politico sarebbe solo questo: un ideale.
Grazie Cuba! Sarà sempre un onore stare al tuo servizio, Patria amata!
Socialismo o Morte!
Patria o Morte!
Vinceremo!
Discurso pronunciado por Miguel Mario Díaz-Canel Bermúdez, Presidente de la República de Cuba, en la clausura del V Periodo Ordinario de Sesiones de la IX Legislatura de la Asamblea Nacional del Poder Popular, en el Palacio de Convenciones, el 28 de octubre de 2020, «Año 62 de la Revolución».
Querido General de Ejército Raúl Castro Ruz, Primer Secretario del Comité Central del Partido Comunista de Cuba;
Compañero Esteban Lazo Hernández, Presidente de la Asamblea Nacional del Poder Popular y del Consejo de Estado;
Queridas diputadas y diputados:
Un día como hoy, es especialmente inspirador recordar al Comandante Camilo Cienfuegos, el de la sonrisa ancha, el hombre de pueblo, llano y sencillo, que definió como pocos la lealtad, a la patria y a Fidel, cuando escribió al líder de la Revolución que le sería más fácil dejar de respirar que dejar de ser fiel a su confianza. El sentimiento de recordación y homenaje al Héroe de Yaguajay sigue calando profundo en el alma de su pueblo y será eterno.
Por primera vez en la historia de la Asamblea Nacional hemos sesionado con una parte de los miembros de nuestro Parlamento actuando a distancia. La pandemia no podía paralizarnos al extremo de comprometer más aún el extenso cronograma legislativo al que se ha dado cumplimiento con la aprobación en esta sesión de cuatro importantes leyes.
Nuevas legislaciones serán propuestas en la venidera sesión de esta Asamblea el próximo diciembre.
Nuestro pueblo ha podido apreciar, por diferentes medios, el nivel de los debates de estas normas a través de las valiosas intervenciones de los diputados. Habría que añadir que el ejercicio legislativo fue acompañado por una amplia participación de especialistas de varias instituciones, incluidos profesores universitarios, y por la población, la que tuvo acceso a los proyectos por diferentes vías. Es una experiencia que debemos continuar y perfeccionar.
La aprobación de las leyes del Presidente y Vicepresidente de la República y de Organización y Funcionamiento del Consejo de Ministros, unidas a las ya establecidas en periodos anteriores, asegura el desarrollo normativo de los preceptos constitucionales concernientes a los órganos superiores del Estado y del Gobierno. Esto permite una mayor delimitación funcional de los mismos y fortalece el orden institucional del país.
La Ley del Servicio Exterior perfecciona y consolida su organización y el papel del Ministerio de Relaciones Exteriores en el cumplimiento de la política exterior del Estado, basada en los principios enarbolados en la Constitución de la República.
La Ley de Revocación de los Elegidos a los Órganos del Poder Popular desarrolla una de las reglas de la democracia socialista en cumplimiento de lo previsto en la nueva Ley Electoral. A tono con la Constitución, recoge las nuevas autoridades elegibles y los procedimientos para su revocación.
Estas sesiones nos han permitido también cumplir con tareas pendientes, como la liquidación del Presupuesto de 2019, ya suficientemente debatido, pero del que me interesa destacar los oportunos ajustes que nos permitieron implementar el incremento parcial del salario en el sector presupuestado y de las pensiones de la Seguridad Social, lo que demandó más de 4 000 millones de pesos.
Un año como el 2019, marcado por fuertes tensiones financieras debido al reforzamiento del bloqueo, nos planteó la necesidad de potenciar aún más los ingresos fiscales, a partir de elevar los resultados empresariales y la disciplina tributaria en todos los sectores de la economía.
Ello demandará un enfrentamiento riguroso al incumplimiento tributario y a la evasión fiscal; medidas que, junto al uso más racional de los recursos presupuestarios y al incremento de la eficiencia en su empleo, deben garantizar la reducción gradual del déficit fiscal y, consecuentemente, la gestión sostenible del endeudamiento público para alcanzar los equilibrios macroeconómicos indispensables en la consolidación de nuestro modelo económico-social.
Compañeras y compañeros:
En el mes de julio, el Consejo de Ministros aprobó la Estrategia económico-social para enfrentar el complejo contexto impuesto por la COVID-19 y las sucesivas escaladas del bloqueo, criminalmente endurecido en condiciones de pandemia.
No olvidemos que los efectos de esa prolongada guerra económica se arrastran por décadas y que solo entre los años 2019 y 2020 se aplicaron contra nuestra nación más de 130 medidas, con el deliberado propósito de asfixiar la economía, crear descontento y desesperanza en la población y culpar de todas nuestras dificultades a la supuesta «ineficiencia del modelo económico cubano».
El panorama no podía ser más desafiante. A la profunda afectación de los ingresos provenientes del turismo, como consecuencia de la paralización mundial del sector del ocio y de los viajes, se unieron desde principios de año el incremento de los gastos de salud para controlar la pandemia, la interrupción del empleo en actividades productivas y la paralización o disminución de la actividad no estatal, entre otros factores.
Conscientes de que todo dependerá de nuestros esfuerzos, se ha trabajado ejemplarmente en el enfrentamiento a la pandemia y a la difícil situación económica, desde la dirección del Partido y el Gobierno a todos los niveles y también desde las organizaciones de masas, sin renunciar a los programas fundamentales del país, recogidos en el Plan Nacional de Desarrollo Económico y Social hasta 2030.
La voluntad del Gobierno es avanzar con determinación en los dos meses que nos restan del año para alcanzar el mayor nivel de implementación posible dentro del propio 2020.
Como hemos afirmado otras veces, es preciso acelerar el ritmo y las transformaciones profundas que nos debemos con innovación. Por eso insistimos tanto en el papel de nuestras universidades y centros científicos, que nos acompañan en los análisis y elaboración de las propuestas.
Sin descuidar ni un instante las medidas sanitarias de enfrentamiento a la pandemia, resulta vital que el sistema empresarial ponga en práctica las medidas recientemente acordadas, que proveen un entorno diferente, de mayor autonomía y responsabilidad.
Unido a ello, las facilidades para exportar e importar y las transformaciones que se introducirán para las formas de gestión no estatal, así como la implementación de la política de desarrollo territorial y el ordenamiento monetario, nos permitirán disponer de un tejido empresarial más interconectado productivamente, con mayor integración, innovador y capaz.
Implementar con resultados la Estrategia económico-social es la tarea de mayor prioridad en la economía en estos momentos.
En ese camino, exigiremos a todos los niveles de dirección gubernamental y empresarial el control de las medidas que les compete implementar vinculadas con esta Estrategia, brindando la máxima prioridad a la producción y comercialización de alimentos, potenciando el ahorro, fundamentalmente de divisas y portadores energéticos, apostando primero a la producción nacional; diseñando soluciones y destrabando procesos; haciendo más simples y transparentes los procedimientos administrativos; fomentando el vínculo productivo entre los sectores estatal y no estatal y actualizando las estrategias de desarrollo territorial en correspondencia con la política aprobada.
Compañeras y compañeros:
Durante el año en curso y bajo las duras y extraordinarias condiciones impuestas por la pandemia, el imperialismo optó por recrudecer el bloqueo de forma extrema y sin precedentes.
Si bien el desempeño frente al flagelo ha sido exitoso, afrontamos en este periodo serias dificultades para obtener el equipamiento de alta tecnología que permite mayor precisión en los diagnósticos y en los tratamientos para la recuperación de los pacientes. El daño no solo repercute en las gestiones comerciales asociadas al enfrentamiento a la pandemia, sino también en la recepción de ayuda solidaria o humanitaria procedente de varios países.
Es una realidad que los cubanos no podremos olvidar.
Estados Unidos incrementó, precisamente en este periodo, la persecución de las transacciones financieras y continuó los intensos esfuerzos para impedir los suministros de combustible, con acciones no convencionales impropias de tiempos de paz.
Atacó directamente el sector de los viajes, aun antes de que nos viéramos forzados a cerrar las fronteras como medida de protección. Para ello impuso restricciones unilaterales e injustificadas a la transportación aérea entre los dos países y llegó al extremo de instruirles a sus ciudadanos dónde pueden alojarse en Cuba y dónde no.
Ha procurado en meses recientes limitar al máximo el envío de remesas, como parte del propósito de cerrar cualquier entrada de divisas al país. Hace pocos días anunció nuevas medidas que anulan en la práctica las posibilidades que tienen quienes viven en Estados Unidos de remesar a sus familiares en Cuba por vías legítimas, seguras e institucionales.
Los pretextos usados y las mentiras que esgrime el Gobierno estadounidense para justificar esta actuación son cada vez más cínicos y desvergonzados. Nadie puede llamarse a engaño, se trata de una acción que afecta a un número considerable de compatriotas y su vínculo con los familiares y allegados que viven en el vecino país.
Hemos insistido y conviene recalcarlo: el bloqueo económico carece de justificación política, jurídica y moral, y continúa siendo el principal obstáculo para el avance de las relaciones bilaterales de Cuba con los Estados Unidos.
El daño que provoca en el bienestar de la población, en la capacidad del país para satisfacer muchas necesidades y en la garantía de servicios básicos es innegable. Afecta la vida de todos los cubanos de un modo u otro.
El Gobierno norteamericano tiene que afrontar la realidad indiscutible de que el bloqueo daña al pueblo cubano en su conjunto, pero es incapaz de doblegar nuestra capacidad de resistencia.
Castiga a las familias, a los cubanos residentes en el exterior, viola los derechos humanos, dificulta la comunicación, los viajes, las visas y la reunificación familiar; pero no logra, ni logrará jamás someter a la nación cubana al dominio imperialista.
La hostilidad de ese gobierno contra la Isla, en este periodo tan complejo para la comunidad internacional, incluyó el ataque despiadado contra la cooperación médica internacional que presta Cuba. Las presiones y las amenazas ejercidas contra numerosos países para que rehusaran solicitar o aceptar la ayuda cubana alcanzaron niveles bochornosos y sin precedentes.
En el contexto de la crisis general que provocan la pandemia de la COVID-19 y sus secuelas, los países del Sur enfrentamos una situación económica internacional muy desfavorable.
Costará trabajo discernir a fondo su impacto para la estabilidad económica y productiva a nivel global, el comportamiento de los flujos comerciales y de abastecimiento, los avances tecnológicos, la estructura de las comunicaciones y el transporte.
Está por estimarse el efecto sobre las perspectivas del turismo internacional y los viajes, las matrices energéticas de muchos países, los precios y la disponibilidad de los productos básicos, los alimentos, las materias primas y las tecnologías avanzadas.
Todas son realidades que repercuten en Cuba y las demás naciones. Es difícil que país alguno pueda enfrentarlas por sí solo.
Hemos defendido con fuerza el compromiso con la preservación y promoción del multilateralismo, en especial mediante el fortalecimiento del papel central de las Naciones Unidas y el fomento de la cooperación internacional, lo cual es imprescindible para el enfrentamiento a los retos y amenazas globales.
Nuestra trayectoria de promoción y respaldo al multilateralismo es conocida y respetada. Las brutales presiones ejercidas por Estados Unidos para impedir que Cuba, una vez más, resultara electa como miembro del Consejo de Derechos Humanos se estrellaron contra el reconocimiento que disfruta el país en la comunidad internacional.
Con el respaldo del 88 % de los Estados Miembros de la ONU, Cuba fue electa, como testimonio de su constructiva contribución a ese órgano, del cual somos fundadores, y del prestigio alcanzado en la defensa y promoción de los derechos humanos.
Hace muy pocos días se cumplieron los requisitos que aseguran la entrada en vigor del Tratado de Prohibición de Armas Nucleares, que se hará efectiva el 22 de enero de 2021. Se trata de un evento de suma importancia para la paz y la estabilidad mundial.
Ese hecho constituye un éxito del esfuerzo de numerosos países del Sur que abogan incansablemente por el desarme nuclear, en el que tuvimos una participación activa. Es también la materialización de un sueño del Comandante en Jefe Fidel Castro Ruz, quien con la fuerza de sus ideas fue un luchador imbatible a favor del desarme y de la paz mundial.
En el entorno más inmediato, la resurrección de la Doctrina Monroe es una afrenta a todos los Estados soberanos del hemisferio, cuyo derecho a la libre determinación queda claramente cuestionado por la ambición imperialista.
A esa amenaza se enfrenta el pueblo venezolano, que libra una heroica batalla contra la agresión, la intromisión en sus asuntos internos y una guerra económica incesante. Reafirmo que la solidaridad y el apoyo de Cuba a la Revolución Bolivariana y Chavista, a la unión cívico-militar de su pueblo y al presidente Nicolás Maduro Moros, quien encabeza el gobierno constitucional de esa hermana República, son inconmovibles.
A pocos días del 20 aniversario de la firma por el Comandante en Jefe Fidel Castro Ruz y el Comandante Hugo Chávez Frías del Convenio Integral de Cooperación Cuba-Venezuela reitero que, ante las presiones y amenazas de los Estados Unidos, Cuba no renunciará a mantener sus relaciones de cooperación con los hermanos venezolanos.
La contundente victoria del pueblo boliviano al elegir a los compañeros Luis Arce y David Choquehuanca en las elecciones de Bolivia demuestra que no hubo ningún fraude en 2019 y sí un golpe de Estado contra el compañero Evo Morales, orquestado por Estados Unidos en contubernio con la OEA y la oligarquía local.
Sentidas felicitaciones al MAS por este triunfo. Compartimos la alegría de que regresa la esperanza para recuperar las conquistas sociales arrebatadas al pueblo boliviano.
El pueblo de Chile alcanzó una gran victoria popular que aporta mucho a la lucha por las reivindicaciones sociales de millones de chilenos y de la región.
Llegue el mensaje de solidaridad a la tierra de Sandino y de rechazo a las presiones externas que pretenden afectar la estabilidad y los avances sociales y económicos de la República de Nicaragua, alcanzados por el Gobierno de Reconciliación y Unidad Nacional presidido por el Comandante Daniel Ortega Saavedra.
La defensa de la dignidad y la integración de América Latina y el Caribe tiene en los gobiernos de México y Argentina fieles exponentes.
Reitero el compromiso invariable con los postulados de la Proclama de la América Latina y el Caribe como Zona de Paz.
Diputadas, diputados:
Ya casi termina un año duro y desafiante. Algunos no han dudado en calificarlo como un año terrible.
En pocos meses millones contrajeron la enfermedad de la COVID-19 y más de un millón han muerto por esa causa en todo el mundo. Muchos más perdieron sus trabajos, sus estudios o vieron esfumarse otros importantes proyectos personales de vida. Se habla de cifras récord de desempleo, pobreza y pobreza extrema y de una consecuente pandemia de hambre.
Pero el virus que llegó a paralizar la economía mundial y transformó nuestras vidas, también nos sacudió muchas inercias y nos está dejando lecciones, aprendizajes y crecimientos que no debemos desestimar.
Para empezar, la COVID-19 ha venido a recordarnos cuán interconectados estamos en este mundo, circunstancia que favorece la extensión del contagio, pero que a la vez nos obliga a enfrentarlo de forma coordinada, apostando a la cooperación y a la solidaridad, dos prácticas que el vulgar pragmatismo neoliberal casi enterró.
A Cuba, habrá que repetirlo muchas veces, la epidemia llegó en conjunción con el bloqueo reforzado. No ha habido tregua en esta guerra asimétrica y multidimensional, aunque sea ilegal e inmoral, por desaparecer nuestro ejemplo de independencia y soberanía de la faz de la tierra.
Pero los que militamos en el bando de los inconformes y de los optimistas, como Fidel y Raúl, aprendimos con ellos y sus compañeros de lucha que todos los desafíos pueden ser vencidos. Los cubanos estamos demostrando, otra vez, que sí se puede (Aplausos).
En estos siete meses de lucha infatigable contra la epidemia hemos confirmado la capacidad de la economía planificada y del sistema de salud del socialismo cubano en el control de los brotes y para brindar asistencia segura a toda la población, sin diferencias. Y hemos cooperado solidariamente con las naciones más afectadas.
Mientras la profunda desigualdad creada y alimentada por la filosofía capitalista está pasando una lamentable factura a vidas humanas en muchos países, incluso de alto desarrollo, Cuba ha logrado mantener a raya al virus y bajar a niveles ínfimos su letalidad.
Nuestros medios de comunicación muestran todos los días ejemplos inspiradores de la obra cotidiana en la Medicina y en las Ciencias. Un Grupo de expertos de varias disciplinas han puesto los cimientos de la sólida estrategia que el Gobierno edificó, no sin grandes esfuerzos, para cercar y derrotar a la COVID-19.
No hay misterio en esa fuerza capacitada y talentosa, que trabaja por un mismo objetivo: es el socialismo. Un socialismo todavía imperfecto y cargado de lastres que debemos ir soltando por el camino, pero esencialmente humano y justo, como no lo ha sido ningún otro sistema en la historia.
Que un país pequeño, bloqueado y difamado por la mayor potencia de la historia resista corajudamente los ataques de su adversario y además se crezca, creando, innovando y aportando a la salvación colectiva, dentro y fuera de sus fronteras, solo puede explicarse por la orientación humana de un proyecto, la voluntad política del Partido y el Gobierno, y la extraordinaria fortaleza de un pueblo experto en resistir y en vencer.
No es una casualidad. Es una causalidad. Hay un componente que está en el adn cubano, en la mezcla magnífica de etnias e historia de resiliencias continuas, de la que emerge «esa dulce palabra: cubano». Pero hay otro factor no menos importante, que es la construcción consciente, por más de 60 años, de una obra más grande y fuerte que nosotros mismos, con un liderazgo auténtico, respetado y admirado en el mundo, más respetado y admirado mientras más ha resistido los golpes del adversario sin rendirse. Hablo, por supuesto, de Fidel, de Raúl, de la Generación del Centenario, a la que nos honra seguir, con orgullosa entrega en la causa a la que ellos consagraron sus vidas (Aplausos).
La pandemia ha provocado una confrontación de paradigmas políticos, en la que está venciendo, sin dudas, la perspectiva social y humanista de la Revolución Cubana: mírese el actuar ejemplar de nuestros jóvenes. Hoy constatamos que, sin dejar de causar daño, de impactar duro en nuestros limitados recursos, la COVID-19 nos obligó a superarnos en todos los órdenes. Era rendirnos o saltar por encima de nuestras fuerzas. Y saltamos.
Es heroica la página que el pueblo cubano está escribiendo ahora mismo, mientras enfrentamos la epidemia bajo el acoso simultáneo del bloqueo reforzado y una descomunal campaña de odio, manipulación y desinformación en las redes sociales, financiada desde el exterior.
¿Cómo definir lo que hacen contra una pequeña nación, una isla o un archipiélago, de apenas 11 millones de habitantes, desde un poderoso imperio que tiene 30 veces esa población y casi 90 veces su tamaño?
Todos los días una amenaza, todos los días una sanción, todos los días un acto de prepotencia y desprecio a lo que la humanidad ha logrado construir para que las naciones se entiendan. Eso no es política. Eso es atropello. Eso es un abuso. Eso es sevicia. ¡Eso es vergonzoso e infame! No puede llamarse política el estrangulamiento económico, la persecución financiera, la presión a terceros, la negación a aceptar un modo diferente de hacer las cosas.
Hoy podemos decir a nuestro pueblo y al mundo que el país crece, con compromiso y decisión de avanzar a pesar de las circunstancias en que un virus ha sumido al planeta. Se quedarán nuevamente con las ganas los que se han empeñado en escribir el epitafio de esta Revolución triunfante.
Estimadas compañeras y compañeros:
Pido a nuestra Asamblea, a los presentes aquí y a los que participan en ella de manera virtual, que rindamos un tributo especial a nuestro pueblo. Que los aplausos que ellos entregan cada noche a esa parte noble y consagrada de sí mismos se sientan fuertes en esta sala y en toda Cuba para toda Cuba, porque sin la comprensión popular de cada medida, sin la participación masiva en su ejecución, el ideal político sería solo eso: un ideal.
¡Gracias, Cuba! ¡Siempre será un honor estar a tu servicio, Patria amada!
¡Socialismo o Muerte!
¡Patria o Muerte!
¡Venceremos!