Si realizzeranno alcuni cambi per far sì che dicembre abbia odore di cinema e si allontanino picchi e contagi inutili
“Habemus Festival”, è stata una delle frasi più ripetute quando il 30 agosto l’organizzazione dell’evento annunciò le circa duemila iscrizioni ricevute per la 42ª edizione.
Si realizzeranno alcuni cambi per far sì che dicembre abbia odore di cinema e si allontanino picchi e contagi inutili.
Tra questi cambi spicca la realizzazione del Festival in due momenti, ha riferito Iván Giroud Gárate, presidente della manifestazione cinematografica in un’intervista esclusiva al sito ufficiale del Festival.
Da quando è cominciata la pandemia siamo giunti alla conclusione che il Festival o si faceva con le presenze o non si faceva, ha affermato Giroud.
«Da quando è iniziata questa situazione sanitaria mondiale noi non abbiamo smesso di lavorare, cercando opere per la selezione, l’iscrizione delle pellicole.
La convocazione è stata straordinaria! Ha superato la precedente in quanto alle iscrizioni. Molto più vicini alla data abbiamo deciso di farlo e in forma presenziale.
Il primo momento del Festival, ha spiegato, sarà in dicembre, con una selezione non competitiva e l’altro in marzo, quando si presenteranno le opere in concorso in modo che potranno partecipare in quel momento i giurati e i creatori nello spazio fisico in cui si presenteranno le loro opere, partecipando alle conferenze stampa, etc..
Il Festival è molto grande e normalmente ci sono film in gara ma abbiamo anche sezioni importanti non competitive. Ugualmente si riduce il trasporto delle copie al minimo, con l’obiettivo che tutti i film giungano in internet e siano depositati in un server.
Dovremo numerare le poltrone nei cinema con un piano organizzato e questo potrà avere elementi favorevoli, anche se il pubblico non vi è abituato.
Ma c’incamminiamo verso la prossima edizione del dicembre del 2021, quando avremo un Festival più organizzato, con un nuovo modello di produzione dello stesso.
Giroud ha insistito sull’importanza del lavoro organizzato e responsabile incentivando la disciplina e il rispetto delle misure e sollecitando zione l’acquisto delle entrate per evitare al massimo gli affollamenti e la vendita delle entrate al botteghino.
Il Festival, sempre dalla sua campagna di comunicazione, ha ben considerato questi elementi e si dev’essere molto responsabili. essere responsabili non è solo cercare le pellicole è programmarle bene e garantire che il pubblico abbia accesso all’informazione adeguata, perché possa comprare i biglietti per tempo».