Il metodo cubano d’alfabetizzazione Io sì posso, ha raggiunto 77230 analfabeti a 13 anni dalla sua inclusione nel programma “Muévete por Panama”, e il governo oggi progetta di potenziarlo.
In un incontro della ministro panamense di Sviluppo Sociale (Mides), Maria Inés Castillo, e l’ambasciatrice di Cuba in questa nazione, Lydia Margarita González, è stato analizzato il lavoro degli assessori cubani che sono presenti in varie zone, includendo paraggi molto apparati della geografia panamense.
«Ci riuniamo con l’Ambasciata di Cuba con l’obiettivo di rinforzare i legami di cooperazione ,oltre a conversare sui passi avanti e il futuro del programma di alfabetizzazione» ha scritto la Castillo ne suo account di Twitter.
Una relazione presentata dal Mides nell’incontro raccoglie la proiezione di elevare a cinque mila ogni anno gli alfabetizzati sino al 2024, per far sì al termine di questo decennio che «tutti i giovani e una proporzione considerevole di adulti siano alfabetizzati, e contribuire con loro all’eliminazione della povertà».
Il programma, che si mantiene da cinque amministrazioni, conta attualmente con 146 aule per le lezioni dove studiano 682 alunni; circa la metà sono anziani, il 67% sono donne e il 35% degli iscritti appartengono ad etnie indigene, dice la fonte.
Il metodo Io sì Posso, era stato creato da un gruppo di pedagoghi cubani guidati da Leonela Relys Díaz (deceduta nel 2015), con lo sviluppo di una campagna di alfabetizzazione radiofonica in Haiti nel 2001, perché era concepito per essere adattato a differenti realtà sociali e a lingue diverse.
Tra il 2002 e il 2016 dieci milioni di persone sono state alfabetizzate in 130 paesi con questo strumento d’insegnamento, permettendo a varie nazioni del continente di ricevere un certificato di “Libere dall’Analfabetismo”, rilasciato dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura.