Quando la fine del mondo ha avuto una data sul calendario

L’Operazione Droshop è stata declassificata solo nel 1977 ed, oggi, si può consultare in rete dove, solitamente, si presenta come un passaggio della Guerra Fredda

Jorge Wejebe Cobo www.granma.cu

Il Pentagono ha contemplato, come regalo di Capodanno, per la domenica 1 gennaio 1950, l’inizio dell’Operazione Dropshot con un attacco nucleare a sorpresa contro importanti città dell’allora Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS), situate nei suoi territori europei ed orientali, che sarebbero l’obiettivo di 300 bombe atomiche e centinaia di migliaia di tonnellate di esplosivi convenzionali. Questo carico mortale sarebbe stato trasportato da un ugual numero di bombardieri strategici B-29 e B-50, che sarebbero partiti, principalmente, dalle basi aeree in Inghilterra e nell’Europa continentale.

Si sperava di distruggere il potenziale economico, scientifico, militare e sociale di quella grande nazione. Gli strateghi USA calcolavano che in quei primi fulminii attacchi avrebbero causato più di dieci milioni di morti, la maggioranza civili, per cui i massacri di Hiroshima e Nagasaki sarebbero stati un discreto riferimento.

Il generale Curtis Le May, capo del comando aereo strategico dell’aeronautica USA, nel 1949, aveva la reputazione di essere uno spaccone ed un pilota temerario, ed ha raggiunto la notorietà durante la II Guerra Mondiale come organizzatore di attacchi aerei contro le città giapponesi.

Sosteneva che era necessario attaccare prima che i sovietici riuscissero ad impossessarsi della bomba atomica, il che implicava mettere da parte i principi etici, ripetendo il metodo nazista di guerra lampo, per cui sono stati impiccati diversi capi militari tedeschi ritenuti colpevoli di questo ed altri crimini durante il processo al tribunale militare internazionale di Norimberga.

Le May non è stato l’unico a sostenere questa tesi. In Inghilterra, Winston Churchill ha promosso colpire le truppe sovietiche nell’Europa orientale ed in Germania, nel 1945-1946; e lo stesso presidente Truman avrebbe dato la sua approvazione alla preparazione dell’allucinante attacco del 1950.

Il Pentagono era fiducioso di intraprendere, nuovamente, la guerra dall’altra parte dell’Oceano Atlantico ed i suoi capi non erano consapevoli, per ignoranza o calcolo criminale, del fatto che l’esplosione di solo una parte delle armi nucleari pianificate contro l’URSS avrebbero convertito in un deserto radioattivo gran parte dell’Europa, Giappone, Turchia, Corea del Sud ed altre nazioni alleate degli USA.

Anche il bombardamento dell’URSS ha avuto errori di calcolo, sottovalutando che gli stabilimenti dell’aviazione sovietica, dal 1948, lavoravano 24 ore al giorno per equipaggiare la loro forza aerea con il nuovo caccia Mig-15, armato con due cannoni da 20 e 37 millimetri, che raggiungevano i mille chilometri orari ed avevano una grande manovrabilità. Date queste caratteristiche, i lenti bombardieri USA ad elica, B-29 e B-50, non avevano alcuna possibilità d’impedire che venissero demoliti dall’artiglieria dei nuovi caccia.

Questa superiorità tecnologica è stata dimostrata durante la guerra di Corea, tra il 1950 ed il 1953, durante i combattimenti aerei, quando i bombardieri USA B-29 hanno smesso di volare per il gran numero di aerei abbattuti dai Mig-15.

Ma mentre si avvicinava il probabile inizio della III Guerra Mondiale, nell’agosto 1949, nell’oriente dell’URSS si è svolto, con successo, il primo test nucleare. Gli USA ora non avrebbero più avuto la garanzia che all’aggressione non avrebbe avuto una risposto con l’arma atomica, e di fronte a tale prospettiva si è posticipato l’inizio di questa, ed infine il piano di attacco è stato archiviato per la possibilità che si facesse realtà la cosiddetta dottrina di mutua distruzione.

Nonostante le ragioni oggettive che hanno invalidato l’Operazione Droshop, il generale Le May ha goduto di un’ascendente carriera militare, e durante la Crisi d’Ottobre 1962, come membro della giunta dei capi dello Stato Maggiore, ha avuto nuovamente l’opportunità di portare l’umanità alla sua fine cercando di imporre al presidente Kennedy un attacco totale con armi atomiche e convenzionali contro Cuba per porre fine alle installazioni dei missili sovietici e, per inciso, con il popolo cubano ed iniziare l’ecatombe nucleare.

L’Operazione Droshop è stata declassificata solo nel 1977 ed, oggi, si può consultare in rete dove, solitamente, si presenta come un passaggio della Guerra Fredda, svalutata dal tempo trascorso e per non essere stata realizzata, per conformare nel pubblico una sorta di sindrome della comprensione e dell’oblio davanti alla declassificazione dei documenti.


Cuando el fin del mundo tuvo fecha en el calendario

La Operación Droshop solo fue desclasificada en 1977 y, hoy, se puede consultar en la red donde, por lo general, se presenta como un pasaje de la Guerra Fría

Autor: Jorge Wejebe Cobo

El Pentágono contempló, como regalo de nuevo año, para el domingo 1ro. de enero de 1950, el inicio de la Operación Dropshot con un ataque nuclear sorpresivo contra importantes ciudades de la entonces Unión de Repúblicas Socialistas Soviéticas (URSS), situadas en sus territorios europeos y orientales, las cuales serían blanco de 300 bombas atómicas y cientos de miles de toneladas de explosivos convencionales. Esa carga mortal sería transportada por igual cantidad de bombarderos estratégicos B-29 y b-50, que partirían, principalmente, desde bases aéreas de Inglaterra y Europa continental.

Se esperaba destruir el potencial económico, científico, militar y social de esa gran nación. Calculaban los estrategas norteamericanos que en esos primeros ataques relámpagos causarían más de diez millones de muertes, la mayoría de civiles, por lo que las matanzas de Hiroshima y Nagasaki habrían sido una discreta referencia.

El general Curtis Le May, jefe en 1949 del comando aéreo estratégico de la Fuerza Aérea de Estados Unidos, tenía fama de bravucón y de piloto temerario, y alcanzó notoriedad durante la Segunda Guerra Mundial como organizador de los ataques aéreos contra las ciudades japonesas.

Argumentaba que había que atacar antes que los soviéticos lograran hacerse de la bomba atómica, lo que implicaba dejar a un lado principios éticos, al repetir el método nazi de guerra relámpago, por la que fueron ahorcados varios jefes militares alemanes hallados culpables de ese y otros crímenes durante el juicio del tribunal militar internacional de Núremberg.

Le May no fue el único que apoyó esa tesis. En Inglaterra, Winston Churchill promovió golpear a las tropas soviéticas en Europa oriental y en Alemania, en 1945-1946; y el propio presidente Truman daría su aprobación para la preparación del alucinante ataque de 1950.

El Pentágono confiaba en librar otra vez la guerra al otro lado del Océano Atlántico y sus jefes desconocieron, por ignorancia o criminal cálculo, el hecho de que la explosión de solo una parte de las armas nucleares planificadas contra la URSS, convertirían en un desierto radiactivo a gran parte de Europa, Japón, Turquía, Corea del Sur y otras naciones aliadas a EE. UU.

El bombardeo a la URSS también tuvo errores de cálculo, al subestimar que las plantas de aviación soviéticas, desde 1948, trabajaban las 24 horas del día para dotar a su fuerza aérea del nuevo caza de reacción Mig-15, armado con dos cañones de 20 y de 37 milímetros, que alcanzaba los mil kilómetros por hora y tenía una gran maniobrabilidad. Ante esas características, los lentos bombarderos estadounidenses de hélices, B-29 y B-50, no tenían ninguna oportunidad de impedir que fueran desguazados por la artillería de los nuevos cazas.

Esa superioridad tecnológica se demostró en la guerra de Corea, entre 1950 y 1953, durante los combates aéreos, cuando los bombarderos estadounidenses B-29 dejaron de volar por el gran número de naves derribadas por los Mig-15.

Pero mientras se acercaba el probable inicio de la Tercera Guerra Mundial, en agosto de 1949, en el oriente de la URSS se realizó con éxito la primera prueba nuclear. EE. UU. ya no tendría garantía de que la agresión no fuera respondida con el arma atómica, y ante esa perspectiva se pospuso el inicio de esta, y finalmente se archivó el plan de ataque por la posibilidad de que se hiciera realidad la llamada doctrina de destrucción mutua.

A pesar de las razones objetivas que invalidaron la Operación Droshop, el general Le May gozó de una ascendente carrera militar, y durante la Crisis de Octubre de 1962, como miembro de la junta de jefes del Estado Mayor, tuvo nuevamente la oportunidad de llevar a la humanidad a su fin al tratar de imponer al presidente Kennedy un ataque total con armas atómicas y convencionales contra Cuba para acabar con las instalaciones de los cohetes soviéticos y, de paso, con el pueblo cubano, e iniciar la hecatombe nuclear.

La Operación Droshop solo fue desclasificada en 1977 y, hoy, se puede consultar en la red donde, por lo general, se presenta como un pasaje de la Guerra Fría, devaluada por el tiempo transcurrido y por no haberse llevado a efecto, para conformar en el público una especie de síndrome de la comprensión y olvido ante la desclasificación de documentos.

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