Nel Parco Trillo della capitale, ieri domenica 29 novembre si è svolta una “tángana” (raduno) per Cuba ed è stata rappresentata la dignità della Patria di fronte a un’altra manipolazione disegnata contro l’Isola dagli USA e respinta con energia da migliaia di giovani assieme al presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez.
È stata una tángana in difesa della sua Rivoluzione di fronte a una nuova canagliata.
Lì hanno ondeggiato la fermezza, la fede nella vittoria e il potere della verità di Martí, di Fidel e di Raúl, ma anche quella del generale mambí Quintín Bandera, famoso per le sue cariche al machete nelle tre guerre per l’indipendenza di Cuba.
La sua gagliarda figura, statua in bronzo eretta, sembrava presagire un altro sonoro fallimento dell’imperialismo statunitense con le sue farse di mercenari pagati di San Isidro, accaduta pochi giorni fa e la sequela di manipolazioni e fatti associati con il chiaro obiettivo di destabilizzare Cuba socialista.
L’arrivo del Presidente, che ha sorpreso le persone lì riunite, ha acceso ulteriormente gli animi di coloro che hanno sostenuto la forza delle sue parole.
«Il popolo cubano è per le strade! Non ammettiamo ingerenze dei nostri nemici! I nostri problemi li risolviamo tra di noi».
Il mandatario ha reiterato che in Cuba c’è spazio di dialogo per tutto quello che sia per il socialismo, per tutto quello che è per la Rivoluzione, che è come dire per il nostro popolo rivoluzionario, solidale e internazionalista.
Ed ha aggiunto :«Faccio una richiesta: oggi è il compleanno di Silvio (Rodríguez) e lui ha composto belle canzoni, ma la mia preferita si chiama Piccola Serenata Diurna. Vi chiedo di cantarla tutti insieme, perché oggi è uno di questi giorni nei quali dobbiamo chiedere ai morti della nostra felicità e ai nostri eroi che ci perdonino per giorni come questi», e immediatamente un coro gigante ha cantato: «Vivo en un país libre, cual solamente puede ser libre, en esta tierra y en este instante, y soy feliz porque soy gigante…».
Nel centrale parco della capitale erano presenti glorie sportive come Alberto Juantorena, María Caridad Colón e Ana Fidelia Quirot. Dopo le quattro del pomeriggio cantautori cantanti e oratori hanno ratificato la stirpe di qusto popolo
Alejandro Castro Cabrera, studente del secondo anno della Facoltà di Fisica dell’Università de L’Avana, ha segnalato a Granma la sua condanna della manovra del detto Movimento di San Isidro e di fronte a questi fatti ha riferito «la necessità di articolarci, organizzarci e diffondere il nostro messaggio a favore della Rivoluzione».
«L’ idea (della tángana) sorge in una stanza di una casa del municipio di Piazza della Rivoluzione. Abbiamo cominciato a chiamarci e a convocarci con le reti sociali e in questo processo varie organizzazioni giovanili si sono identificate con le nostre inquietudini, hanno canalizzato le nostre idee e offerto appoggio».
José Julián Díaz Pérez, studente del primo anno della Facoltà di Matematica dell’ Università de L’Avana ha sostenuto: «Questa è stata una buona opportunità per riunire i giovani ed esprimere le nostre idee attorno alla difesa dei principi della Rivoluzione nella quale crediamo».
«Noi vogliamo dire al mondo che la nostra gioventù vuole veramente la Rivoluzione e oggi ci hanno convocato i nostri valori, i nostri principi e la nostra fede nel socialismo».
Il Presidente di Cuba: Quelli che hanno disegnato la farsa di San Isidro si sono sbagliati di paese, di storia e di corpi armati
Díaz Canel ha condiviso il più recente comunicato per la stampa del Ministero degli Esteri di Cuba accompagnato dalla frase «Questa sarà sempre la risposta di fronte ai perversi piani contro l’Isola»
Il Presidente di Cuba, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, ha esposto chiaramente la posizione ufficiale della nazione di fronte alla provocazione di San Isidro.
«Quelli che hanno disegnato la farsa di San Isidro si sono sbagliati di paese, di storia e di corpi armati. Non ammettiamo ingerenze provocazioni né manipolazioni. Il nostro popolo ha il valore e la morale per sostenere una lotta per il cuore di Cuba», ha scritto il mandatario nel suo account di Twitter.
In vari post sul tema, nei quali condivide gli articoli della stampa rivoluzionaria e di alcuni intellettuali, il Presidente ha sottolineato le idee come l’impegno nemico di danneggiare il paese soprattutto in quest’anno, marcato da una pandemia e con indurimento del blocco.
Díaz Canel ha condiviso il più recente comunicato per la stampa del Ministero degli Esteri di Cuba accompagnato dalla frase «Questa sarà sempre la risposta di fronte ai perversi piani contro l’Isola»
Il MINREX, nella sua pubblicazione ha riferito la comunicazione tra il Direttore Generale incaricato degli Stati Uniti del Ministero delle Relazioni Estere, Carlos Fernández de Cossío, e l’Incaricato degli Affari degli Stati Uniti Timothy Zúñiga-Brown, al quale è stato chiarito che “Cuba non permette agli Stati Uniti, nè ad alcuno stato l’ingerenza nei temi interni del paese.
Sabato 28, Díaz-Canel ha anche condiviso un messaggio sul tema, accompagnato da un articolo pubblicato sul quotidiano Granma
<http://www.granma.cu/mundo/2020-11-28/cuba-soberana-no-acepta-injerencias-28-11-2020-02-11-43>
nel quale si denuncia l’appoggio statunitense in questa nuova azione per generare instabilità politica in Cuba.
«Alcuni s’impegnano come protagonisti in show mediatici contro la Rivoluzione, avvelenando e mentendo nelle reti. Il popolo rivoluzionario cubano affronterà il combattimento», ha scritto.