Il presidente del Venezuela, Nicolás Maduro, subito dopo il primo bollettino emesso dal Consiglio Nazionale Elettorale si è congratulato con il Gran Polo Patriottico (GPPSB) e con i capi delle Unità di Battaglia Hugo Chávez (UBCH), per la vittoria elettorale nell’Assemblea Nazionale (AN), che entrerà in carica il 5 gennaio 2021.
Durante una video chiamata con il primo vicepresidente del Partito Socialista Unito del Venezuela (PSUV), Diosdado Cabello, il capo dello Stato ha affermato che “si è riconquistata l’Assemblea Nazionale con il voto maggioritario del popolo venezuelano.
“Sappiamo vincere e sappiamo perdere, oggi è toccato al Venezuela unito vincere, con un nuovo Parlamento che entrerà in carica il 5 gennaio, in pace. Ora viene un cambio di ciclo, un cambio di lavoro, positivo, virtuoso, di ripresa. Stiamo andando verso una ripresa del Paese, dell’economia, superando il blocco economico imposto dagli Stati Uniti”, ha detto Maduro.
Il primo bollettino si riferisce all’ 82,35% dei seggi e dà i seguenti risultati:
Gran Polo Patriotico Simon Bolivar (coalizione di governo) 67,6% con 3.558.320 voti,
Alleanza Democratica (opposizione) 17,95%, con 944.665 voti,
VU, PV, VPA (opposizione) 4,19% con 220.502 voti,
Partito Comunista ed altri: 2,73% con 143.917 voti.
Altri partiti 6,79% con 357.609 voti.
Maduro ha anche evidenziato che “Abbiamo ottenuto una straordinaria e grande vittoria popolare.
Il governo bolivariano ratifica ancora una volta la sua volontà di lavorare, con il popolo e per il popolo.
Durante questi 22 anni abbiamo vinto col voto in 23 elezioni su 25 perché siamo democratici, eccoci qui. Lancio un appello per organizzare il prossimo processo elettorale, poiché le elezioni per i governatori delle regioni sono in arrivo e dobbiamo prepararci”.
Secondo il primo bollettino l’affluenza è stata del 31%.
Nelle precedenti elezioni del 2005 dove l’opposizione, divisa, aveva deciso di astenersi per non andare incontro ad una sconfitta elettorale, aveva votato il 25%.
Anche nelle elezioni del 2017 l’opposizione decise di non votare e l’affluenza fu del 41%.