Gli USA comprano sovversivi a cottimo per il cambiamento politico a Cuba

“Lo stanziamento da parte del Dipartimento di Stato fino a un milione di dollari per la convocazione e contrattazione di partecipanti alla sovversione contro Cuba è una flagrante aggressione e violazione del Diritto Internazionale”, ha denunciato questa domenica il Ministro degli Esteri di Cuba, Bruno Rodríguez Parrilla.

Raúl Antonio Capote www.granma.cu

“Lo stanziamento da parte del Dipartimento di Stato fino a un milione di dollari per la convocazione e contrattazione di partecipanti alla sovversione contro Cuba è una flagrante aggressione e violazione del Diritto Internazionale”, ha denunciato questa domenica il Ministro degli Esteri di Cuba, Bruno Rodríguez Parrilla.

“Lo condanniamo e lo affronteremo con il peso della legge. Il governo USA ed il suo Consiglio di Sicurezza Nazionale (CSN) non hanno mai appoggiato il popolo cubano. In particolare sotto il governo di Donald Trump, il CSN è stato uno strumento di aggressione contro Cuba e l’America Latina”, ha affermato il Ministro degli Esteri cubano attraverso il suo account Twitter.

D’altra parte, il direttore generale per gli USA del Ministero degli Esteri, Carlos Fernández de Cossío, ha affermato che “la decomposizione morale della politica estera USA li porta alla pratica delinquenziale di acquistare sovversivi a cottimo. In assenza di una genuina motivazione politica, ideologica o etica, è con il denaro che si sentono obbligati ad ottenere il loro tanto atteso cambio di regime a Cuba”.

Il sito Cuba Money Project, del giornalista USA Tracey Eaton, ha recentemente rivelato che il Dipartimento di Stato USA offre fino a un milione di dollari per programmi che promuovano “i diritti civili, politici, religiosi e lavorativi a Cuba”.

Funzionari USA cercano di sostenere la nuova aggressione contro il popolo cubano, con la menzogna che “le autorità cubane hanno approfittato della pandemia di coronavirus per aumentare la repressione e le vessazioni nei confronti di giornalisti indipendenti e attivisti della società civile”.

Nella loro menzognera retorica, il Dipartimento di Stato è determinato a far credere una “realtà” che non esiste, pubblicizzando, come verità, che “gruppi civici indipendenti, giornalisti, artisti, imprenditori e altri sostengono, sempre più, per istituzioni economiche e politiche più inclusive”.

Con quale morale l’Ufficio per la Democrazia, Diritti Umani e Lavoro del Dipartimento di Stato ha dichiarato di essere alla ricerca di proposte che «rafforzino la capacità dei gruppi indipendenti della società civile a Cuba di promuovere i diritti civili e politici sull’isola ed aumentare la responsabilità dei funzionari cubani per violazioni dei diritti umani e corruzione”. Colpisce che la preoccupazione provenga dal paese dove la corruzione è sistemica, dove si violano i diritti umani, dove nel mezzo di una pandemia che è costata la vita a più di 200000 persone, si reprime brutalmente la protesta e si assassina per il colore della pelle. Cuba garantisce ai suoi cittadini diritti fondamentali che sono un sogno per molti statunitensi.

Le proposte, come prospettano, “devono offrire un approccio che colleghi questi obiettivi con i problemi socioeconomici e politici che più importano ai cittadini cubani”.

Devono inoltre “delineare una visione specifica per contribuire al cambiamento, riconoscendo gli ostacoli che dovrebbero essere superati, compresa l’attuale pandemia di coronavirus”, la stessa del governo USA è stato incapace di affrontare.

L’ufficio del Dipartimento di Stato puntualizza sulla necessità di “includere iniziative concrete che riflettano i recenti sviluppi sull’isola ed abbiano il potenziale di generare impatti a breve termine che portino a cambiamenti sostenibili a lungo termine”.

Va notato che la richiesta è stata pubblicata il 24 novembre, a misura che cresceva l’interesse per il gruppuscolo autodenominato Movimento San Isidro.

“La tempistica dell’annuncio del Dipartimento di Stato può essere una coincidenza, ma mi chiedo se i funzionari USA stiano cercando modi per capitalizzare il furore per il movimento di San Isidro”, ha scritto Eaton.

Il finanziamento non sarà il problema. Ogni progetto potrà contare sino ad un milione di dollari”, hanno detto i funzionari tankee.

La danza dei milioni della “cospirazione dei birboni” contro l’Isola della Libertà continua con totale sfrenatezza.

In ripetute occasioni le autorità della Maggiore delle Antille hanno chiesto alle amministrazioni USA di porre fine ai programmi di cambio di regime contro Cuba, paese che da quasi 60 anni deve affrontare il blocco imposto da Washington.

Il portale, realizzato dal giornalista Eaton, ha anche citato, nell’ottobre di quest’anno, i dati ottenuti dal Foreign Aid Explorer dell’Agenzia per lo Sviluppo Internazionale USA (USAID), che rifletteva una spesa di oltre 261 milioni di dollari in progetti di sovversione contro Cuba, dal 1990 a quest’anno; spese che neppure si avvicinano al totale stanziato contro il nostro paese, poiché non include gli importi assegnati, ad esempio, a Radio e TV Martí, né i soldi del bilancio della CIA per la sovversione sull’isola.

Cuba Money Project ha anche rivelato che da quando Trump ha assunto la presidenza, nel gennaio 2017, l’USAID ha erogato circa 50 milioni di dollari in progetti legati alla ricerca di un cambiamento di sistema.

D’altra parte, il Dipartimento di Stato ha annunciato, nel giugno di quest’anno, che le persone che richiedono un visto per gli USA dovranno, per questo, fornire i loro profili nelle reti sociali, i loro indirizzi email ed i numeri di telefono che hanno utilizzato negli ultimi cinque anni.

I funzionari del Nord, che basano la loro strategia contro Cuba in nome de presunti diritti umani, valutano ciò che scrivi su WhatsApp, Instagram o Twitter, tra le altre reti digitali, chi sono i tuoi amici, cosa condividi, chi chiami al telefono, di cosa conversi con i tuoi famigliari ed amici, ecc. prima di concederti un visto d’ingresso in quel paese. La loro vessazione non ha confini.


Estados Unidos compra subversivos a destajo para el cambio político en Cuba

«La asignación por el Departamento de Estado de hasta un millón de dólares para la convocatoria y contratación de participantes en la subversión contra Cuba es una flagrante agresión y violación del Derecho Internacional», denunció este domingo el Ministro de Relaciones Exteriores de Cuba, Bruno Rodríguez Parrilla

Autor: Raúl Antonio Capote

«La asignación por el Departamento de Estado de hasta un millón de dólares para la convocatoria y contratación de participantes en la subversión contra Cuba es una flagrante agresión y violación del Derecho Internacional», denunció este domingo el Ministro de Relaciones Exteriores de Cuba, Bruno Rodríguez Parrilla.

«La condenamos y la enfrentaremos con el peso de la ley. El gobierno de EE.UU. y su Consejo de Seguridad Nacional (CSN) jamás han respaldado al pueblo de Cuba. Particularmente bajo el gobierno de Donald Trump, el CSN ha sido instrumento de agresión contra Cuba y América Latina», expresó el Canciller cubano, a través de su cuenta en Twitter.

Por otra parte, el director general para Estados Unidos del Ministerio de Relaciones Exteriores, Carlos Fernández de Cossío, manifestó que «la descomposición moral de la política exterior de EE. UU. los lleva a la práctica delincuencial de comprar subversivos a destajo. Ante la ausencia de una genuina motivación política, ideológica o ética, es con dinero que se sienten obligados a lograr su ansiado cambio de régimen en Cuba».

El sitio Cuba Money Project, del periodista estadounidense Tracey Eaton, divulgó recientemente que el Departamento de Estado de Estados Unidos está ofreciendo hasta un millón de dólares para programas que impulsarían «los derechos civiles, políticos, religiosos y laborales en Cuba».

Funcionarios estadounidenses tratan de sostener la nueva agresión contra el pueblo cubano, con la falacia de que «las autoridades cubanas se han aprovechado de la pandemia del coronavirus para aumentar la represión y el acoso de periodistas independientes y activistas de la sociedad civil».

En su retórica mentirosa, el Departamente de Estado se empeña en hacer creer una «realidad» que no existe, al publicitar, como verdad, que «grupos cívicos independientes, periodistas, artistas, empresarios y otros abogan cada vez más por instituciones económicas y políticas más inclusivas».

Con qué moral la Oficina de Democracia, Derechos Humanos y Trabajo del Departamento de Estado declaró que está buscando propuestas que «fortalezcan la capacidad de los grupos independientes de la sociedad civil en Cuba para promover los derechos civiles y políticos en la Isla y aumentar la rendición de cuentas de funcionarios cubanos por violaciones de derechos humanos y corrupción». Llama la atención que la preocupación venga del país donde la corrupción es sistémica, donde se violan los derechos humanos, donde en medio de una pandemia que ha costado la vida a más de 200 000 personas, se reprime brutalmente la protesta y se asesina por el color de la piel. Cuba garantiza a sus ciudadanos derechos fundamentales que son un sueño para muchos de los estadounidenses.

Las propuestas, según plantean, «deben ofrecer un enfoque que vincule estos objetivos con los problemas socioeconómicos y políticos que más importan a los ciudadanos cubanos».

También deben «esbozar una visión específica para contribuir al cambio reconociendo los obstáculos que deberían superarse, incluida la actual pandemia de coronavirus», la misma que el Gobierno de ee. uu. ha sido incapaz de enfrentar.

La oficina del Departamento de Estado puntualiza sobre la necesidad de «incluir iniciativas concretas que reflejen los desarrollos recientes en la isla y tengan el potencial de generar impactos a corto plazo que conduzcan a cambios sostenibles a largo plazo».

Hay que resaltar que la solicitud se publicó el 24 de noviembre, a medida que crecía el interés en el grupúsculo autodenominado Movimiento San Isidro.

«El momento del anuncio del Departamento de Estado puede ser una coincidencia, pero me pregunto si los funcionarios estadounidenses están buscando formas de capitalizar el furor por el Movimiento de San Isidro», escribió Eaton.

«El financiamiento no será el problema. Cada proyecto podrá contar hasta con un millón de dólares», apuntaron los funcionarios yanquis.

La danza de los millones de la «conspiración de los pícaros» contra la Isla de la Libertad continúa con absoluto desenfreno.

En reiteradas oportunidades las autoridades de la Mayor de las Antillanas han demandado a las administraciones de Estados Unidos poner fin a los programas de cambio de régimen contra Cuba, país que desde hace casi 60 años enfrenta un bloqueo impuesto por Washington.

El portal, creado por el periodista Eaton, citó también, en octubre de este año, datos obtenidos del Explorador de Ayuda Exterior de la Agencia de Estados Unidos para el Desarrollo Internacional (USAID), el cual reflejaba gastos por más de 261 millones de dólares en proyectos de subversión contra Cuba, desde 1990 hasta este año, gastos que ni se acercan al total destinado contra nuestro país, pues no incluye los montos asignados, por ejemplo, a Radio y tv Martí, ni el dinero del presupuesto de la cia para la subversión en la Isla.

Cuba Money Project divulgó, además, que desde que Trump asumió la presidencia, en enero de 2017, la Usaid erogó unos 50 millones de dólares en proyectos relacionados con la búsqueda de un cambio de sistema.

Por otra parte, el Departamento de Estado anunció, en junio de este año, que las personas que soliciten una visa estadounidense tendrán que, para ello, entregar sus perfiles en redes sociales, sus direcciones de correo electrónico y los números telefónicos que hayan utilizado en los últimos cinco años.

Los funcionarios del Norte, que fundamentan su estrategia contra Cuba en nombre de los supuestos derechos humanos, evalúan lo que escribes en WhatsApp, Instagram o Twitter, entre otras redes digitales, quiénes son tus amigos, qué compartes, a quién llamas por teléfono, qué conversas con tus familiares y amigos, etc., antes de otorgarte una visa de entrada a ese país. Su acoso no tiene fronteras.

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