Oltre il 70% degli americani e degli esuli non vuole l’embargo
Nel pomeriggio di sabato 8 febbraio a Miami, culla della contro rivoluzione cubana ed importante collegio elettorale nelle elezioni statunitensi, si è tenuta una manifestazione a favore di Cuba e contro le recenti politiche di inasprimento del blocco economico che l’Isola caraibica soffre da quasi sessanta anni promosse dall’attuale amministrazione statunitense.
Alla manifestazione organizzata dalla Alleanza Martiana che raggruppa varie associazioni di immigrati cubani di Miami hanno aderito organizzazioni del territorio tra le quali la Fondazione per la Normalizzazione delle Relazioni tra Cuba e Stati Uniti.
Alla protesta hanno preso parte un centinaio di auto che hanno percorso varie strade del centro della capitale della Florida tra cui la celeberrima Calle 8, punto di riferimento per i cubano americani che auspicano un cambio di governo a Cuba. Il carosello di auto ha percorso le strade esponendo cartelli, sia in inglese che in spagnolo, su cui si poteva leggere il rifiuto alle ultime misure intraprese dal governo statunitense al fine di sovvertire il governo cubano.
In modo particolare i manifestanti hanno espresso il loro rifiuto alla riduzione dei voli aerei verso l’Isola che impediscono ai cubani residenti negli Stati Uniti di visitare i propri cari in patria.
Alcuni cubani residenti negli USA favorevoli alle misure coercitive verso la propria patria emesse dal governo statunitense hanno cercato di interrompere la pacifica manifestazione ma l’arrivo della polizia ha reso impossibile il loro intento.
58 anni fa, il 7 febbraio del 1962, entrava in vigore la legge che istituiva il blocco economico, commerciale e finanziario verso Cuba proclamato dagli Stati Unti con l’intento di distruggere la nascente Rivoluzione.
La recente manifestazione conferma ancora una volta che la maggioranza degli statunitensi e dei cubano-americani non approvano le leggi che promuovono il blocco economico all’Isola e che le recenti misure che lo inaspriscono hanno un evidente carattere elettorale