Una brigata cubana del Contingente Henry Reeve che dal 10 aprile ultimo ha aiutato in Qatar nello scontro alla COVID-19, al suo ritorno nel suolo della patria martedì 8, ha ricevuto con una video conferenza il caldo saluto del Presidente della Republica, Miguel Díaz-Canel.
«Abbiamo saputo tenere alto il nome del nostro paese di fronte a un lavoro molto duro, con frequenti guardie nell’assistenza diretta a pazienti contagiati» ha detto l’infermiera di Holguín Ana Vilma Céspedes Moreno.
Il dottor Eliomar Tamayo Navea, di Granma, alla sua prima missione internazionale, ha detto che «Anche se usavo la lingua inglese per comunicare, ho imparato alcune parole in arabo per avvicinarmi di più ai pazienti che assistevo. Si lavorava sei giorni su sette la settimana ed è stata una grande esperienza».
Jorge Luis Rosabal Rodríguez, specialista in Medicina Generale Integrale, del municipio di Bayamo, ha commentato che «questa missione per me ha un significato importante per il mio apprendistato. Sono stato tutto il tempo a contatto con pazienti contagiati con la COVID- 19 per cui la protezione e l’auto responsabilità sono stati i primi impegni. Ci hanno offerto i migliori equipaggiamenti e siamo stati molto responsabili nel loro uso».
I 96 membri del gruppo hanno assistito 270342 pazienti e realizzato 338772 medicazioni d’infermeria in sei unità mediche: Al Wakra, Hazen Mubairek, Ras Laffanm, Mesaied, Dukhan (solo con personale cubano), nell’ospedale da campo della zona industriale, e in aree di quarantena.
Sino ad oggi 53 brigate mediche cubane hanno affrontato la COVID-19 in 39 paesi e territori, e si sono sommate a quelle già presenti in 59 nazioni.