Ogni 10 dicembre la comunità internazionale celebra il Giorno dei Diritti Umani. Nonostante i suoi indiscutibili risultati, la Rivoluzione Cubana è stata vittima per anno di molte calunnie in relazione a questo tema. Che obiettivi perseguono queste campagne di diffamazione?
La questione è stata oggetto di manipolazioni, doppie facce, messe a fuoco punitive, politicizzazioni e selezioni da parte di alcuni Stati per stigmatizzare i governi che non si piegano agli interessi imperiali, tergiversare le loro realtà tentando di distruggerli con operazioni di cambi di sistema.
Nel caso di Cuba, omettono intenzionalmente che, dall’occupazione militare USA e durante il periodo neocoloniale, il 45 % dei bambini non andava a scuola, gli operai e i contadini mancavano dei più elementari diritti; gli omicidi, la tortura e la discriminazione erano una pratica quotidiana.
Il trionfo del 1 gennaio 1959 trasformò radicalmente quel triste panorama. Da allora la promozione e la protezione di tutti i diritti umani per tutti è una priorità sulla base del carattere universale indivisibile, interdipendente e interrelazionato di questi.
INDISCUTIBILI RISULTATI
Oggi Cuba è Stato Parte di 44 dei 61 strumenti internazionali in materia di diritti umani, uno dei paesi con il maggior numero di ratificazioni di questo tipo. Il riconoscimento ottenuto per questo aspetto ha contribuito a che sia stata scelta membro fondatore del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite (CDH) per il periodo 2006-2009 ed ha fatto parte di questo organo anche nei periodi 2009-2012, 2014-2016 e 2017-2019.
Nell’ottobre scorso è stata eletta per la quinta occasione membro del CDH, con 170 voti, e l’88 % dei membri della AGNU.
Come parte della Convenzione sui Diritti del Bambino in vigore dal 1991 nel paese, lo Stato ha mostrato una forte volontà politica per garantire l’adeguato sviluppo e benessere dell’infanzia, riconosciuto in varie occasioni dal Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia. Gli indici di mortalità infantile sono simili a quelli delle nazioni più sviluppate del pianeta.
L’ordinamento giuridico cubano consacra la piena uguaglianza tra uomini e donne garantendo la posizione, il potere e la partecipazione piena dei due sessi. Le donne ricevono lo stesso salario degli uomini per lavori di uguale valore, in accordo con i dati del Ministero delle Relazioni Estere.
A sua volta, la Carta Magna ha ratificato e rinforzato il riconoscimento e la protezione dei diritto all’uguaglianza, così come la proibizione della discriminazione.
Costituzionalmente, a Cuba la salute pubblica e l’educazione sono un diritto di tutte le persone. La qualità dei due programmi è stata riconosciuta dalla OMS e la UNESCO.
Tra gli indici favorevoli realizzati spiccano la speranza di vita di 78,45 anni, l’eliminazione di 14 malattie infettive, altre 9 che non costituiscono problemi di salute e il controllo di 29 malattie trasmissibili.
Inoltre ha contribuito alla promozione e alla protezione del diritto alla salute di milioni di esseri umani nel mondo con la cooperazione medica internazionalista.
I risultati di Cuba, una chimera per altri popoli del mondo, sono stati conquistati nonostante decenni di blocco degli USA, un’azione genocida e una flagrante e sistematica violazione dei diritti umani di tutto il nostro popolo.
Sono stati ottenuti grazie alla volontà politica del Governo e l’attiva partecipazione popolare in un’epica resistenza.
Cuba continuerà a costruire una società civile sempre più giusta come parte della sua strategia di sviluppo economico e sociale, cosciente che solo nel socialismo e nel comunismo l’essere umano raggiunge la sua piena dignità.