na riunione con i membri della UNEAC si è svolta nella sala Villena dell’istituzione, con la presenza di Víctor Gaute, capo del Dipartimento Ideologico del Comitato Centrale del Partito Comunista; Alpidio Alonso, ministro di Cultura; Luis Morlote, presidente della UNEAC, e Abel Prieto Jiménez, presidente della Casa de las Américas.
Al calore di un fruttifero dibattito i partecipanti hanno coinciso, stabilendo che l’unica libertà da difendere è la responsabilità con il dialogo senza pressioni né ricatti.
Miguel Iglesias, direttore di Danza Contemporanea di Cuba, ha detto che era opportuno riferire che nella sua esperienza di 35 anni di lavor dirigendo danza, «non c’è mai stato nessuno che mi ha detto quello che posso mettere o quello non poso mettere».
Israel Rojas, del duo Buena Fe, ha sostenuto che «la verità è sempre rivoluzionaria per quanto dura possa essere, anche se te la dice il tuo nemico, perché se è la verità ti sveglierà e ti farà comprendere che qualcosa non va bene, che lo si deve risolvere e metterlo davanti. Quello che sta facendo il Presidente del paese, d’applicare la scienza al processo produttivo, va fatto anche con la cultura e anche nella battaglia ideologica», ha detto.
L’ attrice Corina Mestre, vice presidente della UNEAC, ha chiesto ai presenti:
«In quanti qui sono impegnati con i giovani nelle scuole e non tentando di dire loro che sono dei geni? Credo che non ci sia migliore esempio di quello personale, che è fondamentale, come lo è vivere come vive il popolo», ha sostenuto.
Víctor Gaute ha ricordato i diversi dibattiti che si stanno realizzando in molti settori della vita economica e sociale del paese senza che con questo si pretenda d’imporre un’idea, né di stabilire un indice di condotta.
In questi dibattiti «C’è la Rivoluzione che fa uso di queste risorse, su cui conta. Nell’essenza della Rivoluzione c’è la capacità di ragionare, convincere, sommare e moltiplicare tutto quello che si vuole sommare e moltiplicare», ha commentato.
Alpidio Alonso ha ricordato l’allerta fatta dal Generale d’Esercito Raúl Castro nel 55º anniversario della UNEAC, quando ha detto che eravamo doppiamente minacciati nel campo della cultura per l’ondata colonizzatrice globale e per i progetti sovversivi, ed ha spiegato che quello che sta succedendo ora è che si sta aggredendo la Rivoluzione, che si vuole utilizzare la cultura contro la Rivoluzione e si sta presentando cosi.
Sono stati i media contro rivoluzionari che hanno presentato la cultura e i giovani artisti come i protagonisti di una contraddizione con le istituzioni della Rivoluzione ha affermato ed ha elogiato l’UNEAC, la profondità degli interventi, riflessivi e analitici ed ha avallato quelli che hanno coinciso nella necessità di concretare azioni.
«Questo contributo non lo può dare nessuno meglio di noi. Il potenziale straordinario d’intelligenza, la capacità d’argomentare che c’è in questo settore, deve mettersi al servizio di questa battaglia in maniera diafana», ha precisato, ed ha segnalato che «Quello che manca alla Rivoluzione è il contributo degli intellettuali di questo paese».