Giovedì scorso Cuba ha inviato una nuova Brigata Medica con 500 operatori sanitari in Messico per supportare i colleghi messicani nella lotta contro il covid-19 di fronte al forte picco di infezioni che sta cominciando a far collassare il sistema sanitario del paese.
Secondo il ministro degli Esteri dell’isola, Bruno Rodríguez, i membri del contingente internazionale Henry Reeve, specializzato in situazioni di disastro e gravi epidemie, sono partiti su richiesta delle autorità di Città del Messico.
Nel suo account Twitter, il ministro degli Esteri ha espresso il sentimento che accompagna gli operatori umanitari cubani, che considerano la nazione del nord come un paese fratello. https://twitter.com/BrunoRguezP/status/1339700853670895616
È il secondo gruppo che Cuba invia in Messico, poiché nei mesi precedenti più di 800 collaboratori hanno prestato assistenza medica in varie città del Paese, che sono tornati con la gratitudine del popolo azteco.
Secondo il Ministero di Salute Pubblica, gli operatori umanitari hanno lavorato sia nell’assistenza ai pazienti positivi con COVID-19 sia nelle questioni epidemiologiche per prevenire l’avanzata della pandemia e contribuire a mitigarne gli effetti. Sono finora oltre 4.000 gli operatori sanitari hanno formato le 54 brigate Henry Reeve che ad oggi hanno prestato servizi in 39 paesi e territori, combattendo contro il nuovo coronavirus.
A questi specialisti vanno aggiunti i circa 28.000 che già hanno fornito aiuti a 58 nazioni nell’ambito di programmi di collaborazione e che, dall’inizio dell’emergenza, si sono uniti alla lotta. La solidarietà e l’amore dei cubani in questo periodo ha suscitato l’ammirazione di personalità, organizzazioni internazionali e movimenti sociali, che oggi promuovono la proposta del Premio Nobel per la Pace 2021 per il contingente medico.