Colombia paese di stragi, disuguaglianze, crimini impuniti e assenza di qualsiasi anche solo parvenza di democrazia. Paese che però viene coccolato, protetto e tenuto lontano da ogni critica dal decadente, sempre più ipocrita mondo occidentale, in quanto completamente asservito agli USA. Questa è la triste realtà che i giornali nostrani non vi raccontano.
I crimini non si fermano nemmeno a Natale. Un nuovo massacro è stato registrato in Colombia. La macabra contabilità del 2020 segna 89. Tre persone sono state uccise, tra cui un ex combattente delle FARC-EP, nella zona rurale del distretto di Chapinero, nel comune di Neiva.
Il massacro, i cui autori sono al momento sconosciuti secondo quanto riferisce l’emittente teleSUR, è avvenuto nel villaggio di Bajo Horizonte, nel distretto di Chapinero del dipartimento di Huila, nel sud della Colombia, secondo il rapporto delle autorità.
Una delle vittime è stata identificata come Mesías Pajoy Sabogal, un ex ribelle delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia – Esercito popolare (FARC-EP), ma che già da anni aveva abbandonato la lotta armata.
Pajoy Sabogal non era più un guerrigliero dal 2010 e da allora ha lavorato la terra in una fattoria.
Secondo l’Istituto per lo Sviluppo e la Pace (Indepaz), i massacri perpetrati quest’anno nel paese si dimostrano come un “metodo di sottomissione, attraverso il terrore, nelle aree di interesse per gruppi armati illegali”.
“Nel 2020 raggiungiamo livelli simili a quelli verificatisi nel 2005 (134 massacri), soprattutto in 40 comuni della Bassa Cauca Antioqueño, Cauca nord e sud-occidentale, Nariño Pacifico, Putumayo e Catatumbo”.
Non c’è pace nemmeno a Natale per la martoriata Colombia.