«Cuba si oppone al terrorismo: è stata vittima di questo flagello, mai patrocinatrice. La spregevole amministrazione di Trump fa tutto il possibile per intorpidire ed evitare un miglioramento delle relazioni durante la presidenza di Biden», ha scritto il Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel, nel suo account di Twitter, commentando la fraudolenta e arbitraria inclusione dell’Isola come nazione che favorisce questa denigrante pratica.
Anche il Parlamento cubano ha condannato la presenza del paese nella spuria lista, con una dichiarazione della sua Commissione delle Relazioni Internazionali, nella quale ha denunciato che «Gli Stati Uniti non hanno Autorità, né mandato, e tanto meno la morale per farlo, quando realmente Sono loro quelli che promuovono, patrocinano e finanziano il terrorismo, mentre proteggono i loro agenti e i veri assassini che dopo i loro crimini passeggiano liberamente per il territorio statunitense. Denunciamo ai legislatori questa nuova aggressione».
Carlos Fernández de Cossío, direttore generale per gli USA del Ministero delle Relazioni Estere, ha affermato alla stampa che «il segretario di Stato. Michael Pompeo, mente deliberatamente».
«Il nostro paese non riconosce autorità a questa lista concepita da loro stessi», ha sostenuto il diplomatico.
«Il suo unico fine è diffamare i paesi con i quali gli Stati Uniti hanno discrepanze e contrarietà».
Poi ha aggiunto che Cuba è stata vittima del terrorismo organizzato, finanziato e perpetrato dalla Casa Bianca, o da individui e organizzazioni che radicano o operano nel territorio di questa nazione, con la tolleranza delle stesse autorità.
Poi ha indicato che la nuova aggressione risponde a un opportunismo politico di quei funzionari che si sentono debitori per via delle promesse elettorali recenti Si deve, anche a quelli che anticipano favori prima del 2024 a gruppi minoritari di persone.
«C’è un’altra ragione addizionale, questa misura la prende una governo uscente con l’obiettivo evidente di cercare d’imporre ostacoli a qualsiasi ricomposizione futura delle relazioni tra Cuba e gli Stati Uniti», ha assicurato ed ha aggiunto che un altro obiettivo è ostacolare il commercio, le finanze e le transazioni generali con il nostro paese.
Il mondo condanna l’ipocrita e cinica definizione di Cuba come Stato patrocinatore del terrorismo
Governi, organizzazioni e personalità a livello mondiale ed anche senatori statunitensi hanno condannato quest’azione d’opportunismo politico da parte di Washington
L’annuncio dato lunedì 11 dal Dipartimento di Stato degli USA di definire Cuba come Stato Patrocinatore del Terrorismo ha provocato una profonda condanna della comunità internazionale.
Il Presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Nicolás Maduro Moros, ha segnalato in un tuit che l’amministrazione di Donald Trump «pretende di minare il cammino della politica internazionale prima di uscire dalla porta posteriore della storia mondiale» ed ha segnalato la sua condanna categorica della«inclusione della nostra fraterna Repubblica di Cuba nella “lista dei patrocinatori statali del terrorismo”».
Un comunicato della Cancelleria venezuelana h respinto energicamente l’infausta intenzione dell’uscente amministrazione di Donald Trump.
«Questa decisione riflette la manipolazione e l’uso politico e ideologizzato che Washington fa di un tema tanto sensibile come la lotta contro il terrorismo con il fine di promuovere la sua agenda di destabilizzazione e di continua aggressione contro il popolo e il governo di Cuba.
È evidente l’intenzione di minare il cammino per apportare altre difficoltà a un riavvicinamento tra il governo entrante della Casa Bianca e il governo rivoluzionario di Cuba, segnala il messaggio.
Il Segretario Esecutivo dell’Alleanza Bolivariana per i Popoli di Nuestra America-Tratato del Commercio dei Popoli (ALBA-TCP), Sacha Llorenti, ha pubblicato nel suo account in Twitter che «l’arbitraria decisione del governo degli Stati Uniti non solo viola la Carta delle Nazioni Unite e il Diritto Internazionale, ma è un affronto ai popoli del mondo.
Nel mezzo della pandemia e sotto un criminale blocco, Cuba invia medici e, salva migliaia di vite». Poi aggiunge che se esistesse una lista dei paesi patrocinatori della solidarietà e della vita, Cuba starebbe al primo posto.
L’ex assessore del Governo di Barack Obama, Ben Rhodes, ha definito in un tuit la definizione come «una porcheria molto politicizzata, destinata a legare le mani a un’amministrazione che prenderà il potere tra dieci giorni, ed ha aggiunto che «Cuba non è uno Stato patrocinatore del terrorismo».
Precedentemente i senatori statunitensi Amy Klobuchar, Patrick Leahy, Ron Wyden, Chris Van Hollen, Jack Reed, Jeff Merkley, Sherrod Brown, Martin Heinrich e Tina Smith avevano inviato lo scorso 7 gennaio una lettera al Segretario di Stato, Michael Pompeo, esprimendo la loro preoccupazione di fronte a questa eventuale decisione senza consultazioni e revisioni formali da parte del Congresso.
Altre organizzazioni e personalità a livello mondiale hanno espresso la loro condanna di fronte alla decisione dell’amministrazione Trump contro l’Isola grande delle Antille.