Programmare le menti delle persone, manipolare il subconscio attraverso le più moderne tecniche di pubbliche relazioni e d’ingegneria del consenso, è vitale per l’esistenza del sistema capitalista.
Raúl Antonio Capote www.granma.cu
I peggiori presagi degli scrittori di fantascienza statunitensi Aldous Huxley e Ray Bradbury sembrano avverarsi in un mondo dominato dalla cultura del capitalismo neoliberale, un cosmo di narcotizzati schiavi felici.
È stato raggiunto uno straordinario successo nel dissuadere le minacce al sistema con una valanga di falsità. Bombardano la gente con una pioggia costante di contenuti triviali, che mettono in risalto tutto il negativo e morboso che accade; contenuti che, nonostante la varietà dei mezzi per accedervi, non significa che siano diversi. Uno stesso messaggio può presentarsi in diversi modi, ripetuto fino alla nausea.
Il mondo del divertimento sta gradualmente omogeneizzando i gusti con produzioni futili, utilizzando strumenti digitali che semplificano la storia di un paese, con l’unico scopo di vendere mostruosità nate dalla stupidità.
Programmare le menti delle persone, manipolare il subconscio mediante le tecniche più moderne delle relazioni pubbliche e d’ingegneria del consenso, è vitale per l’esistenza di quel sistema.
David Rothkopf, autore di In Praise of Cultural Imperialism?, afferma nel suo lavoro che, per gli USA, uno degli obiettivi fondamentali della politica estera nell’era dell’informazione è vincere la battaglia dei flussi informativi “dominando le onde, proprio come la Gran Bretagna, una volta, regnava sui mari”.
Una rete di organizzazioni, utilizzando la strategia del “terzo indipendente”, che consiste nel creare istituzioni, gruppi, centri di ricerca e ONG che difendano l’agenda del potere capitalista, sotto il mantello degli “indipendenti” -se lo dice il governo, la gente può dubitare, ma se lo dice da un “prestigioso” scienziato, intellettuale o un’accreditata organizzazione, è credibile- combattono la battaglia per convincerci di qualsiasi cosa interessi agli autoproclamati padroni del mondo.
Organizzazioni come Open Society Foundations, tra le altre, hanno la missione di “fabbricare” dirigenti e movimenti di opposizione light che muovano le loro azioni all’interno degli ambiti che impone l’establishment.
Questi gruppi o movimenti oppositori sono usati come elementi divisori e di scontri ed agiscono come peso e contrappeso sulla bilancia di un gioco di potere che cerca di annullare le forze del cambiamento reale ed eliminare il “pericolo socialista”.
Molti si sono sentiti soddisfatti davanti al blocco di Twitter del presidente USA Donald Trump. Una transnazionale delle comunicazioni blocca il presidente del paese capitalista più potente del pianeta e non succede nulla. Così grande è il potere di quel megalopodio? Non è mai stato più chiaro chi comanda chi.
La battaglia intrapresa dalle forze progressiste è colossale. Affrontiamo gli spasmi di un sistema in declino, un nemico che combatte dentro e fuori di noi con i suoi, ben attrezzati eserciti culturali, ma che possiede, inoltre, il potere di distruggere ogni traccia di civiltà e di vita sulla terra.
Quién manda a quién en el gobierno de las transnacionales
Programar la mente de las personas, manipular el subconsciente mediante las técnicas más modernas de las relaciones públicas y la ingeniería de consenso, es vital para la existencia del sistema capitalista
Autor: Raúl Antonio Capote
Los peores presagios de los escritores de ciencia ficción estadounidenses, Aldous Huxley y Ray Bradbury, parecen hacerse realidad en un mundo dominado por la cultura del capitalismo neoliberal, un cosmos de narcotizados esclavos felices.
Se ha alcanzado un éxito extraordinario en disuadir las amenazas al sistema con una avalancha de falsedades. Bombardean a la gente con una lluvia constante de contenidos triviales, que resaltan todo lo negativo y morboso que ocurre, contenidos que, a pesar de la variedad de medios para acceder a ellos, no significa que sean diversos. Un mismo mensaje puede presentarse de varias formas, repetido hasta la náusea.
El mundo de la diversión va poco a poco homogeneizando los gustos con producciones fútiles, utilizando herramientas digitales que simplifican la historia de un país, con el único fin de vender engendros nacidos de la necedad.
Programar la mente de las personas, manipular el subconsciente mediante las técnicas más modernas de las relaciones públicas y la ingeniería de consenso, es vital para la existencia de ese sistema.
David Rothkopf, autor de ¿In Praise of Cultural Imperialism?, afirma en su obra que, para Estados Unidos, uno de los objetivos básicos de la política exterior en la era de la información es ganar la batalla de los flujos informativos, «dominando las ondas, al igual que Gran Bretaña reinó una vez sobre los mares».
Una red de organizaciones, utilizando la estrategia del «tercero independiente», que consiste en crear instituciones, grupos, centros de investigación y ong que defiendan la agenda del poder capitalista, bajo el manto de «independientes» –si lo dice el gobierno la gente puede dudar, pero si lo dice un «prestigioso» científico, intelectual o una acreditada organización, es creíble–, libran la batalla para convencernos de cualquier cosa que les interese a los autoproclamados dueños del mundo.
Organizaciones como Open Society Foundations, entre otras, tienen la misión de «fabricar» líderes y movimientos opositores light que muevan su accionar dentro de los marcos que impone el establishment.
Estos grupos o movimientos opositores son utilizados como elementos divisores y confrontadores y actúan como peso y contrapeso en la báscula de un juego de poder que busca anular a las fuerzas de cambio real y eliminar el «peligro socialista».
Muchos sintieron satisfacción ante el bloqueo de Twitter al mandatario estadounidense Donald Trump. Una transnacional de las comunicaciones bloquea al presidente del país capitalista más poderoso del planeta y no pasa nada ¿Tan grande es el poder de ese megalopodio? Nunca ha quedado más claro quién manda a quién.
La batalla que libran las fuerzas progresistas es colosal. Nos enfrentamos a los estertores de un sistema en decadencia, a un enemigo que combate dentro y fuera de nosotros con sus bien provistos ejércitos culturales, pero que posee, además, el poder de acabar con todo rastro de civilización y vida sobre la tierra.