Negli ultimi mesi gli eterni nemici della Rivoluzione Cubana hanno arrestato le strategie di pressione contro l’Isola. Nel tentativo di soffocare il nostro popolo, in maggioranza identificato con il progetto emancipatore che ha trionfato nel gennaio 1959, il governo degli Stati Uniti ha rafforzato il blocco e ha schierato un’intensa campagna mediatica per appannare l’immagine di Cuba.
Recentemente, l’industria anticubana ha dato ampia visibilità a un numero limitato di persone che reclamano ′′dialogo”, ma evidentemente non sono interessate a dialogare. Questo gruppo, con le sue azioni, cerca di dare argomenti ai mezzi sostenuti dagli Yankee per imporre la matrice di opinione secondo cui a Cuba esiste uno scontro inconciliabile tra creatori e istituzioni.
Gli eventi avvenuti questa mattina davanti al Ministero della Cultura, proprio alla vigilia di un nuovo anniversario del Natale di José Martí, fanno parte di uno scenario di provocazione e destabilizzazione montato per confondere, nei momenti in cui il paese soffre il picco più alto di contagiati dalla Covid-19, senza che sia stata più flessibile nessuna delle misure imperiali che ci impediscono di accedere alle risorse di base per la salute e la sussistenza.
Gli amici della Casa delle Americhe, che hanno sostenuto negli anni un’incrollabile solidarietà verso il nostro popolo, sanno che l’imperialismo non riposa. Sanno anche che Cuba non deluderà i principi fondatori della Rivoluzione.
Casa delle Americhe
L ‘ Avana, 27 gennaio 2021
Preso dalla finestra