“In un giorno come ieri, il presidente Kennedy ha firmato il blocco statunitense di Cuba. Questa politica fallimentare della guerra fredda è ancora il più lungo e completo assedio economico, commerciale e finanziario contro qualsiasi paese”, ha detto il ministro degli esteri cubano Bruno Rodríguez Parrilla.
Nel suo account ufficiale di Twitter, il ministro degli Esteri ha ricordato l’origine della politica nell’ordine esecutivo 3447, firmato il 3 febbraio 1962 dall’allora presidente John F. Kennedy, 59 anni fa oggi.
L’imposizione del blocco intensificò l’ostilità del governo statunitense contro la Rivoluzione Cubana, trionfante nel 1959, che aveva già affrontato la coercizione economica e la rottura, da parte di Washington, delle relazioni diplomatiche nel gennaio 1961.
Tra aprile 2019 e marzo 2020, l’aggressione statunitense ha causato perdite nell’ordine di 5.570,3 milioni di dollari, una cifra record per un anno.
Secondo le autorità cubane, i danni accumulati in sei decenni ammontano a 144413,4 milioni di dollari.
Dal 24 novembre 1992, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite si è opposta alla misura, dopo un voto quasi unanime a favore della sua eliminazione.
L’assedio è stato respinto in 28 voti consecutivi dalla comunità dei paesi, e nel maggio di quest’anno ci si aspetta che approvi nuovamente la risoluzione Necessità di porre fine al Blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti d’America contro Cuba.
Fonte: www.cubadebate.cu
Traduzione: ASSOCIAZIONE NAZIONALE DI AMICIZIA ITALIA-CUBA