Questo 23 febbraio, l’Assemblea Nazionale venezuelana (AN) approvava all’unanimità la richiesta che la rappresentante dell’Unione europea in Venezuela, Isabel Brilhante Pedrosa, sia dichiarata persona non grata, oltre a sollecitare il ramo esecutivo a rivedere le condizioni con cui l’ufficio dell’UE esiste nel Paese. La questione di come i venezuelani vengano attaccati da tali nuove sanzioni dell’UE e loro conseguenze dovrebbe essere posta alle Nazioni Unite (ONU).
Secondo il Presidente del Parlamento venezuelano, Jorge Rodríguez, le nuove sanzioni emesse dall’Unione Europea non sono altro che “nuova aggressione nel molteplice piano attuato all’estero contro il Venezuela”. Inoltre osservava che sarebbe un onore per (Josep) Borrell sanzionare i 277 deputati che compongono la nuova Assemblea Nazionale. “È davvero disgustoso che ci siano persone che dipendano dalle sanzioni a costo della sofferenza del popolo”, aggiungeva. Il presidente Rodríguez fece il punto sugli argomenti all’ordine del giorno discussi nella sessione ordinaria dell’Assemblea Nazionale e riteneva che gli argomenti riassumessero ciò che definiva “profonda, crudele e criminale aggressione molteplice degli imperialisti mondiali contro il Venezuela”.
Discutendo il punto principale sulla difesa della regione di Essequibo, il Presidente Rodríguez ricordava che non era né gratuito né casuale che “l’attore più criminale e crudele fosse l’amministrazione Trump, che decise che, per spezzarci, doveva sottoporre il popolo del Venezuela a grandi sofferenze, ed è per questo che la nostra lotta è contro Exxon Móbil, che cerca solo di derubare la ricchezza del popolo venezuelano”. Anche ricordava che Guaidó doveva consegnare la regione di Essequibo se voleva avere il sostegno “del vecchio impero inglese”.
Sul punto 2 dell’ordine del giorno parlamentare, sulla discussione dell’Accordo di rigetto delle misure adottate dal governo della Repubblica del Perù contro i migranti venezuelani, sulle condizioni della mobilità umana ai suoi confini, il Presidente Rodríguez osservava che era stato proposto dall’opposizione parlamentare, e ricordò le parole dell’anti-chavista Julio Borges, che nel 2017 disse che “l’emigrazione venezuelana era una malattia contagiosa… a qualsiasi livello, che porta all’apolidia”.
Rodríguez poi osservò che ciò fu orchestrato dal cosiddetto Gruppo di Lima. E continuava: “Piñera, ti sei preso cura della fuga dei cervelli, ma i venezuelani sono medici migliori di quelli cileni, con la differenza enorme che qui sono stati formati gratuitamente…. Tali manifestazioni di razzismo, spettacolo e misoginia contro le nostre donne sono state incoraggiate dai governanti di quei Paesi. Furono incoraggiati da Moreno, traditore miserabile e decadente. Orchestrate da quegli Stati contro un paese che ha dato la libertà alla maggior parte di essi… Ecuador, Perù, Colombia, in modo che potessero essere liberi”.
Ricordava che il Venezuela oggi accoglie 6 milioni di colombiani e si è chiesto perché l’UNHCR non ha mai chiesto come il governo del Venezuela tratti questi cittadini… “Come li accogliamo? Come ogni altro venezuelano, gli diamo salute, alloggio, cibo”. “Alzo le mani per ripudiare tale attacco al nostro popolo”, disse dopo l’approvazione dell’accordo contro le azioni del governo del Perù.
Sul punto 3 all’ordine del giorno, relativo alla rievocazione dei due anni dalla cosiddetta Battaglia dei Ponti. Ricordò il concerto al confine, come scusa per Guaidó per collaborare con la banda paramilitare dei Los Rastrojos. “Credevano che Miguel Bosé stesse per rovesciare il governo bolivariano. Armi, soldi, miguelitos. Era ciò di cui si occupavano quei camion [che trasportavano presunti aiuti umanitari]…. Non fermarono i loro sforzi criminali, se sono a Bogotà in questo momento, gli stessi traditori e James Story li hanno pagati per questo, ma hanno perso”. Il presidente dell’Assemble Nazionale lesse ancora una volta l’agenda preparata a Bogotá dalla destra che illustra la strategia dell’imperialismo per imporsi sullo sviluppo della politica del Paese.
Il presidente Rodríguez aveva riferito della pianificazione sul suolo colombiano di ulteriori azioni e aggressioni contro la stabilità del Venezuela, da parte dell’estrema destra venezuelana, del governo di Iván Duque e degli Stati Uniti. “Vogliono che lo psicopatico Leopoldo López sia presidente del Venezuela, ma prima dovranno passare sui nostri cadaveri”, aggiunse Rodríguez. “L’unica cosa che l’uomo è stato, fu sindaco di Chacao, e nemmeno alle primarie del 2012 e dovette sostenere Capriles, anche se si odiano. Non c’è modo che diventi presidente del Venezuela ed è per questo che ricorre alla violenza e corre piangendo dall’Unione europea”.
Traduzione di Alessandro Lattanzio