Leydis María Labrador Herrera
Ogni mostra di gratitudine che il mondo offre ai figli di quest’Isola, vestiti con camici bianchi, che hanno posto il loro sapere e il loro profondo umanesimo al servizio della vita, ci riempie l’anima di sano orgoglio.
Per questo, emoziona la notizia di sapere che hanno meritato il premio Eroi della Pandemia, consegnato alla brigata medica cubana che, dal giugno scorso affronta questa terribile malattia nelle Isole Turcas y Caicos.
Eroi, sì, non ci potrebbe essere miglior termine per definire costoro che in questo territorio britannico d’oltremare hanno strappato dalla morte 83 esseri umani e hanno assistito circa 10 600 pazienti. Avallanno anche il loro onorato lavoro, 101 operazioni chirurgiche e una cifra di cure d’infermeria che supera le 27 000.
Venti dei nostri medici e infermiere, coraggiosi rappresentanti del Contingente Henry Reeve, hanno realizzato da lì il più sacro dei doveri dettati dalla loro professione : servire l’umanità anche quando questo implica mettere a rischio la propria vita.
Il personale cubano di Salute ha toccato terra straniera con 55 brigate da quando il nuovo coronavirus si è rivelato una poderosa minaccia, capace di mettere in pericolo il pianeta.
Da ognuno di loro potremmo ottenere le più sentite testimonianze di dedizione e di etica professionale che hanno riconosciuto tutti i privilegiati del loro sensibile operato, smontando le calunniose campagne di discredito, che hanno cercato d’appannare l’essenza del loro andare per le più diverse regioni del mondo.
Il premio delle Isole Turcas y Caicos si somma a una già insuperabile storia d’eroismo scritta durante questo periodo di pandemia, pagine che, per la loro eccezionalità resteranno per sempre plasmate nei sentimenti dell’umanità.
E sarà così, perché solo chi ha ricevuto il loro abbraccio solidale, nel mezzo di tanta incertezza e disperazione, può stabilire il valore di un così nobile gesto forgiata nel seno di un arcipelago che non ha mai voltato le spalle alla sofferenza altrui.
Non esiste alcun dubbio che questo contingente di anime tanto bianche come i camici che portano è già e sarà sempre un fascio di luce di questo faro inestinguibile di valori e principi che è la Rivoluzione Cubana.