La mattina del 2 marzo, un aereo Conviasa carico di 300 tonnellate di aiuti umanitari inviati dalla Repubblica popolare cinese atterrava in Venezuela. La spedizione includeva 500000 dosi di uno dei cinque vaccini che questa nazione ha sviluppato contro il COVID-19.
La vicepresidentessa esecutiva Delcy Rodríguez era incaricato di ricevere il carico di solidarietà, undicesimo aereo arrivato da Pechino col ponte aereo avviato nel marzo 2020. Il Presidente Nicolás Maduro ringraziava la Cina dai social media, dove la notizia faceva subito tendenza. “Con grande gioia annuncio che in questo momento arrivano in Venezuela, dalla Repubblica Popolare Cinese, 500000 dosi di vaccini COVID-19. Notizia meravigliosa che ci riempie di grandi speranze. Presto inizieremo la vaccinazione di massa del popolo”. Maduro salutava la controparte cinese per aver sostenuto in modo deciso e coraggioso il Venezuela in circostanze terribili. “A nome del Popolo del Venezuela, ringrazio il fratello Presidente Xi Jinping e il nobile popolo cinese per il loro incrollabile spirito di cooperazione e solidarietà verso la nostra amata Patria. Il vaccino cinese rafforzerà il processo di immunizzazione che abbiamo avviato nel Paese”.
Questo vaccino si aggiunge ai vaccini russi Sputnik V arrivati nel Paese il 15 febbraio. Il 18 febbraio il Venezuela iniziava l’uso di 100000 dosi di Sputnik V. “Questo vaccino aiuterà il Venezuela nel piano di vaccinazione avviato e rafforzerà la lotta al coronavirus”, aveva detto Rodríguez dallo Stato di La Guaira. Rodríguez assicurava che la refrigerazione richiesta era “tra due e otto gradi Celsius, facilitandone la distribuzione” perché è simile alle condizioni necessarie per i vaccini venezuelani contro altre malattie. Lo Sputnik V richiede un congelamento di -18°, rendendo necessaria l’installazione di una rigorosa catena del freddo per preservarlo prima dell’uso. “A nome del presidente Maduro, voglio ringraziare il Presidente Xi Jinping, il suo governo e il popolo cinese per questa importante donazione di 500000 dosi di vaccini che si aggiungono al piano di vaccinazione del Venezuela”, aveva detto la vicepresidentessa, affiancata dall’ambasciatore del Gigante asiatico in Venezuela Li Baorong. Su questo undicesimo volo di aiuti umanitari arrivavano anche donazioni di compagnie cinesi alleate del Venezuela. “Abbiamo anche ricevuto 300 tonnellate di donazioni, comprese forniture, medicinali, abiti e maschere, da aziende cinesi alleate del popolo e del Paese”, dichiarava Rodríguez. “Apprezziamo questo nobile gesto umanitario”.
Priorità al personale per la salute e la sicurezza
Per aumentare l’immunizzazione progressiva, il governo includerà il personale di sicurezza e istruzione tra i primi a essere vaccinati con questo risultato tecnologico cinese. In modo strategico, insegnanti, professori e funzionari della sicurezza verranno vaccinati prima dell’inizio delle lezioni. “Anche gli insegnanti e il personale di sicurezza rientrano nel piano di vaccinazione”, annunciava il Capo di Stato. Le lezioni con misure di biosicurezza per impedire la diffusione della pandemia dovranno iniziare ad aprile. Di fronte all’aggressione militare, politica ed economica che si è intensificata proprio al momento della pandemia, il Venezuela ha resistito eroicamente. “Siamo grati di questa cooperazione che consente al Venezuela, di fronte al peggior blocco e attacco imperiale, di proteggere salute e vita del popolo venezuelano”, aggiungeva Rodríguez.
Traduzione di Alessandro Lattanzio