I giornalisti cubani hanno reso omaggio a Juan Gualberto Gómez

Juan Gualberto Gómez, l’amico indimenticabile e collaboratore senza condizioni di José Martí durante i preparativi della guerra d’indipendenza del 1895, ha ricevuto ancora una volta  l’omaggio dei giornalisti della capitale a nome dei colleghi di tutta l’Isola.


La tradizionale processione che segna l’inizio della Giornata per il Giorno della Stampa Cubana, prevista sino al 14 marzo, data della fondazione del giornale Patria da parte dell’Eroe Nazionale cubano è giunta davanti alla tomba che custodisce i suoi resti nel cimitero Cristóbal Colón.

Le parole di Onoides Díaz Hernández, presidente provinciale dell’Unione dei Giornalisti di Cuba (UPEC) a L’Avana,  hanno segnalato implicitamente una delle idee contenute nella convocazione emessa dalla presidenza dell’ organizzazione, che la strategia migliore di fronte alla calunnia e al discredito è continuare a forgiare un nuovo modello di stampa pubblica per il nostro socialismo, come ha indicato il X Congresso.

Ugualmente ha risaltato che il rigore, l’onestà, la sagacia e il valore devono distinguere il lavoro della stampa cubana, con particolare enfasi  nel mezzo della guerra mediatica contro l’Isola, indurita in questi mesi di pandemia.

Poi ha ricordato che il 5 marzo del 1933 morì Juan Gualberto Gómez, «un eminente giornalista che coniugò  il lavoro professionale al suo fervore patriottico», per sferrare le sue battaglie  «a favore dell’indipendenza e la giustizia sociale».

La situazione epidemiologica stavolta ha obbligato a una concentrazione ridotta, ma con la carica emotiva e rivoluzionaria di sempre, che s’estenderà in ogni attività e riflessione pianificata per questi giorni d’obbligatorio riassunto di quanto realizzato in un anno di scontro alla  COVID-19, che ha obbligato ad adottare misure eccezionali per mantenere la vitalità del informazione e proteggere la salute dei collettivi.

«Questo sarà il momento opportuno per rendere omaggio a coloro che hanno dato tutto dalla zona rossa o dalla retroguardia, per far sì che gli schermi,  le luci i microfoni e le telecamere non si spengano e i giornali e le riviste non smettano di circolare, sottolinea la convocazione della Presidenza Nazionale della UPEC. La maggioranza delle attività programmate nelle provincie e a livello centrale saranno virtuali, e tra queste ultime vanno segnalate le video conferenze, come quella dedicata a Pablo de la Torriente Brau; quella del Giornalismo, costituzionalità e diritto, organizzata tra la UPEC e l’Unione dei Giuristi di Cuba; il dibattito e l’incontro internazionale  «Fidel giornalista» e «Giornalisti in resistenza», rispettivamente, oltre al dibattito «Ordinamento monetario e giornalismo in Cuba» e l’inaugurazione del sistema de corsi d’educazione a distanza dell’Istituto Internazionale di Giornalismo José Martí.

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