La dichiarazione domanda che la Svizzera svolga un ruolo più attivo nelle istanze della ONU, per intensificare la pressione sulla nuova amministrazione USA guidata da Joe Biden
Il Consiglio Nazionale (la Camera Bassa) del Parlamento svizzero ha firmato, martedì 9, l’attivo ruolo della Svizzera per la fine del blocco economico, commerciale e finanziario degli USA imposto a Cuba, approvando con 98 voti, un postulato per questo, proposto dalla Commissione della Politica estera.
Il web del Ministero delle Relazioni Estere di Cuba, ha pubblicato che la dichiarazione domanda che la Svizzera svolga un ruolo più attivo nelle istanze della ONU, per intensificare la pressione sulla nuova amministrazione USA guidata da Joe Biden.
L’idea corrisponde al clamore mondiale che esige che si tolga Cuba dalla spuria lista dei paesi che appoggiano il terrorismo e si chiede di cambiare la rotta della politica statunitense verso la nazione dei Carabi, come si legge nel sito digitale dell’Ambasciata di Cuba in questa nazione e nel Liechtenstein.
Inoltre si ricorda che le 28 risoluzioni adottate dall’Assemblea Generale ONU nel quali si denuncia l’illegalità di questa politica, che come si sa, ha avuto un punto massimo durante l’amministrazione di Donald Trump.
Inoltre sollecita misure per frenare gli effetti dell’assedio USA nel commercio e negli investimenti tra Svizzera e Cuba.
Il testo, è stato approvato dapprima nel seno della Commissione agli inizi di novembre del 2020, dando corso alla petizione Unblock Cuba lanciata dall’Associazione Svizzera-Cuba e MediCuba Svizzera con altre sei organizzazioni, le cui firme sono state simbolicamente presentate il 10 dicembre, Giorno Internazionale dei Diritti Umani per sottolineare che il blocco statunitense costituisce una fragrante violazione dei diritti umani del popolo cubano.