Il blocco USA è il principale impedimento a un migliore flusso di informazioni, all’accesso a Internet e alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione a Cuba, ha detto oggi il Ministero degli Esteri.
Secondo il portale Cubaminrex, la politica imposta dal paese del nord ostacola lo sviluppo del settore nel territorio dell’isola, rendendo la connettività più costosa, condizionando l’accesso alle piattaforme e alle tecnologie, e stimolando l’uso del cyberspazio per cercare di sovvertire il sistema politico e giuridico cubano.
La fonte ha citato esempi dell’impatto dell’assedio, tra cui il fatto che Empresa de Telecomunicaciones de Cuba S.A. (Etecsa) non può svolgere le sue attività a Cuba. (Etecsa) non può fare interconnessioni con gli operatori internazionali direttamente nella nazione settentrionale, dove si trovano i nodi principali.
Per questo motivo, Cuba è obbligata ad estendere la rete internazionale con punti di intersezione nel Regno Unito, Giamaica e Venezuela, il che comporta spese addizionali di circa 10 milioni 637.200 dollari, ha detto.
Un altro esempio delle conseguenze del blocco sono gli ostacoli per i rappresentanti cubani a partecipare a riunioni e altri eventi virtuali convocati dalle agenzie delle Nazioni Unite.
Il sito web del Ministero degli Affari Esteri ha illustrato che questo avviene perché Cuba ha limitato l’accesso a diverse piattaforme digitali utilizzate per questi scopi, come nel caso di Zoom e Microsoft Teams.
Secondo i rapporti ufficiali, i danni economici del blocco al settore delle comunicazioni e delle tecnologie dell’informazione, durante il periodo da aprile 2019 a marzo 2020, sono stimati a 64 milioni 274 mila 42 dollari.
Come negli anni precedenti, Etecsa è l’entità più colpita, registrando circa il 97% dell’importo totale, ha osservato Cubaminrex.
Fonte: Prensa Latina
Traduzione: italiacuba.it