Il Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, in occasione del giorno mondiale della Meteorologia ha fatto i suoi auguri ai cubani «scienziati del tempo per le loro preziose informazioni e allerta», ha scritto in Twitter.
Precisamente quest’anno, i cui la data si dedica agli oceani come condizionatori del clima, gli investigatori del Centro de Meteorologia Marina dell’Istituto di Meteorologia guidano un progetto scientifico destinato a incrementare in Cuba l’efficacia dei pronostici dei fenomeni associati al mare.
Il master in Scienze Amílcar Calzada Estrada, specialista principale di questa entità e a capo del nuovo studio, ha spiegato a Granma che valutando i considerevoli danni economici e sociali provocati nelle zone litorali dell’Isola da fenomeni meteorologici generatori di forti mareggiate e inondazioni delle coste (cicloni tropicali, notevoli fronti freddi, persistenza di forti venti associati alla vicinanza di centri di alte e basse pressioni, etc.), è imprescindibile rinforzare il sistema di vigilanza marina e la previsione affidabile dei riferiti fenomeni, soprattutto di fronte agli effetti già osservati del cambio climatico e l’elevata frequenza con cui tali eventi sono avvenuti negli ultimi decenni.
Uno degli obiettivi centrali del progetto, denominato Vigilanza marina – al quale partecipano anche professionisti dell’Istituto delle Scienze del Mare, il Centro delle Investigazioni del Petrolio, l’Ufficio del Regolamento e la Sicurezza Nucleare, lo Stato Maggiore Nazionale della Difesa Civile, l’Impresa Geocuba e la Capitaneria Provinciale delle Truppe Guardafrontiere–, è l’acquisizione di moderni mezzi di computo per processare e immagazzinare le serie d’immagini d’alta risoluzione del Radar d’Apertura Sintetica (SAR, la sigla in inglese), a bordo dei satelliti, strumenti di grande utilità per perfezionare il funzionamento e la capacità tecnologica del sistema meteorologico cubano, ha sottolineato Amílcar Calzada.
«Tra i propositi s’include ugualmente, la creazione di una rete per valutare l’impegno di questo sistema, con enfasi nel vento, nei parametri delle onde e della circolazione marina nei mari adiacenti a Cuba, con il fine di migliorare il loro grado di certezza di fronte agli eventi idro-meteorologici estremi».
Poi l’esperto ha puntualizzato che la moderna tecnologia incorporata come parte del progetto, beneficerà anche i servizi di pulizia rapida degli spargimenti di petrolio per il loro successivo pronostico con il modello cubano Petromar-3D, e il controllo del transito delle navi nelle acque territoriali cubane, aspetti di significativa importanza per la sicurezza nazionale.
Dati di istituzioni internazionali vincolate all’attività indicano che ogni giorno transitano a bordo di navi cisterna, circa 1,8 milioni di barili di petrolio nel Canale Vecchio delle Bahamas, e 2,2 milioni attraverso lo Stretto dello Yucatán.
Questo scenario, unito alla complessa dinamica della zona e alla scarsa segnaletica, eleva le probabilità di spargimenti di petroli per incidenti marittimi nelle vicinanze del nostro arcipelago, ha sostenuto il master in Scienze Amílcar Calzada.
La nuova tecnologia, ha detto, renderà viabile l’introduzione di nuovi servizi idro – meteorologici e ambientali, in presenza di scenari complessi.
Un’altro dei vantaggi citati dall’esperto riguarda la relazione con la preparazione del potenziale umano nell’elaborazione delle immagini.
Con l’implementazione del progetto, il Centro di Meteorologia Marina potrà disporre di una base di dati inedita, che faciliterà realizzare analisi della modellazione numerica atmosferica e oceanica nella regione, ha sottolineato lo scienziato.