Nell’incontro virtuale del Forum di Sao Paulo, realizzato giovedì 25, sono state riportate le esperienze di Cuba nello scontro alla COVID-19
Milagros Pichardo
«Gli impegni e le lezioni apprese, da quando nel 2020 la COVID-19 si è diffusa nel mondo, sono state molte e diverse. Lo scontro non solo ha obbligato a cancellare mete e trasformare obiettivi di vita in tutti i settori e le nazioni, ma ha anche implicato di ridefinire costantemente strategie e modi di fare nella ricerca di una controllo migliore della malattia».
Il ministro di Salute Pubblica di Cuba, Dr. José Angel Portal Miranda ha iniziato così il suo intervento nell’incontro virtuale del Forum di Sao Paulo, realizzato giovedì 25.
Nell’ incontro, che ha avuto come obiettivo le informazioni sulla strategia di Cuba nello scontro con la pandemia del coronavirus, il titolare dell’Isola ha segnalato che non solo siamo in presenza di un nuovo agente infettivo, ma di alterazioni che superano il piano individuale e colpiscono i paesi giungendo a livello comunitario, con effetti nefasti nell’ordine economico e sociale.
Portal Miranda ha segnalato che i risultati raggiunti sono mostre di un Sistema Nazionale di Salud che si caratterizza per la sua gratuità e accessibilità, regionalizzato, integrale e senza discriminazioni.
Portal Miranda ha spiegato che forse molti si chiedono come Cuba, un paese piccolo e con così scarse risorse, è riuscita ad affrontare con successo questa nuova sfida sanitario, fatto che è stato possibile «dallo stesso momento in cui il virus è stato una minaccia per la popolazione e abbiamo cominciato ad adottare misure incamminate, prima di tutto a salvare vite, essenza che ha definito da più di 60 anni la nostra Rivoluzione».
Poi ha spiegato che affrontare questa situazione epidemiologica ha avuto come premessa tre elementi essenziali: la volontà politica espressa che la salute delle persone è prioritaria; la gestione del Governo e la prevenzione e l’anticipazione del rischio.
Si è riferito dettagliatamente alle azioni realizzate in vari settori dall’Isola grande delle Antille dall’inizio della pandemia, tutte inserite nel Piano nazionale per la prevenzione e il controllo del nuovo coronavirus.
«Gli sforzi sviluppati nel campo sanitario per preservare la vita hanno richiesto azioni interdisciplinari, comunitarie e intersettoriali che hanno necessitato grandi organizzazioni e risorse», ha segnalato.
Poi ha risalato che i risultati ottenuti sono la mostra di un sistema nazionale di salute che si caratterizza per essere gratuito, accessibile, regionalizzato, integrale e senza discriminazione, ed ha sottolineato anche l’impegno della scienza che è stato vitale negli studi clinici e d’osservazione, così come la creazione di vaccini contro la malattia, due già in III fase dei saggi clinici.
L’aiuto offerto dalle 57 brigate mediche cubane del contingente Henry Reeve, che hanno appoggiato la lotta alla malattia in più d 40 paesi è stato imprescindibile, ha detto, e poi ha denunciato, riferendosi all’indurimento del blocco degli USA contro Cuba, che la nazione del nord ha privato il nostro popolo di ventilatori polmonari, strumenti di protezione personale, mezzi diagnostici e altri apparecchi necessari per il maneggio dell’epidemia, che si sommano ad altre molte restrizioni che da anni impediscono a Cuba di comprare strumenti e apparecchiature per il trattamento di gravi malattie.
Il ministro di Salute Pubblica di Cuba, riferendosi al contesto globale ha esposto che le risposte alla pandemia sono state molto differenti, quasi sempre condizionate dallo scenario politico, economico e sociale dei paesi, e questo ha reso più visibili le differenze che caratterizzano alcuni sistemi di salute nel mondo.
«I risultati ottenuti dalla Salute Pubblica cubana in quest’anno così complesso per lo scontro alla COVID-19 hanno nella loro essenza il pensiero strategico del Comandante in Capo Fidel Castro Ruz, e l’impegno che ha posto la Rivoluzione cubana nello sviluppo dei settori della salute, l’educazione e la scienza», ha aggiunto, Portal Miranda che ha ratificato che «il vero segreto dei nostri risultati sta nell’essenza stessa della Rivoluzione: l’unità di tutti i cubani».
Hanno partecipato all’incontro Partiti politici membri del Forum di Sao Paulo, Movimenti di solidarietà, sociali e popolari, così come la Rete degli Intellettuali in difesa dell’Umanità.
Per la parte cubana erano presenti il presidente di BioCubaFarma, Dr.C. Eduardo Martínez Díaz, che ha parlato dello sviluppo biotecnologico e della produzione dei vaccini a Cuba; il direttore generale dell’Istituto Finlay dei Vaccini , Dr.C. Vicente Vérez Bencomo, per dissertare sui Vaccini Soberana 01 e Soberana 02, e la membro del Burò Politico del Partito e direttrice del Centro d’Ingegneria Genetica e Biotecnologia, Dra.C. Marta Ayala Ávila,che ha dedicato il suo intervento ai vaccini Mambisa y Abdala.