Vediamo con ottimismo come avanzano i nostri candidati a vaccino e la speranza che prima della fine dell’anno saremo tutti immunizzati, ma per il momento la disciplina, la prevenzione e il rispetto delle norme sono il farmaco migliore per evitare la malattia
Liz Conde Sánchez
Il terzo focolaio della COVID-19 che colpisce la nazione dal dicembre scorso non siamo riusciti a controllarlo nonostante le azioni e le misure.
Alla fine di lunedì abbiamo diagnosticato 1008 nuovi casi positivi, la terza cifra più alta in un solo giorno dall’inizio della pandemia nel paese.
Più di 30 eventi di trasmissione locale attiva nell’Isola, alcuni in istituzioni con incidenza nella comunità; territori che controllano la malattia e improvvisamente si complicano con alti tassi di contagio; le deficienze nei risultati dei PCR; le investigazioni e l’isolamento dei contatti e dei sospetti, soprattutto a L’Avana; l’elevato numero di pazienti in età pediatrica con il virus; la mancanza di rispetto delle norme igienico-sanitarie e la scarsa percezione del rischio, sono ostacoli che impediscono di frenare la pandemia.
Per vincerla è necessario che partecipi ogni parte. La situazione attuale implica grandi numeri, vite umane perdute, persone di tutte le età con sequele, migliaia di lavoratori in prima linea di combattimento da più di un anno per il paese intero e un Governo che non tralascia risorse nonostante l’economia colpita dalla crisi globale e dall’indurimento del blocco.
Vediamo con ottimismo come avanzano i nostri candidati a vaccino e la speranza che prima della fine dell’anno saremo tutti immunizzati, ma per il momento la disciplina, la prevenzione e il rispetto delle norme sono il farmaco migliore per evitare la malattia.