Nello stesso messaggio il Cancelliere ha invitato il Governo USA «a finirla con la sua campagna di discredito e ingerenza».
L’infamia degli USA che calunniano l’Isola eroica
Gli USA non potranno appannare l’impegno mondialmente apprezzato di Cuba e dei suoi indici di giustizia sociale, rispetto e protezione dei diritti umani della nostra popolazione.
Elson Concepción Pérez
«Indegna, immorale e bugiarda». Così il Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel, ha definito l’accusa del Dipartimento di Stato nordamericano contro Cuba. Nel suo account di Twitter, il Capo di Stato ha sottolineato anche che «utilizzano l’infame retorica abituale per calunniare un’Isola eroica, che soffre per il blocco criminale imposto dal questo stesso governo.
Il cancelliere Bruno Rodríguez Parrilla, ha scritto nella stessa piattaforma che condanna, perché è ingannatore e politicizzato il documento pubblicato martedì 30 marzo, che serve da guida al Congresso degli USA per mantenere le sanzioni contro Cuba ed ha aggiunto che gli Stati Uniti «non potranno appannare l’impegno l’impegno mondialmente apprezzato di Cuba e dei suoi indici di giustizia sociale, rispetto e protezione dei diritti umani della nostra popolazione.
Sarebbe raccomandabile che il segretario di Stato, Antony Blinken, invece d’elaborare e firmare rapporti bugiardi contro Cuba, si sforzi almeno per eliminare questo discorso, e che rispetti le regole elementari della diplomazia, maggiormente quando rappresenta un’amministrazione, dalla quale la comunità internazionale, in maggioranza, aspetta una posizione di dialogo e rispetto mutuo, che superi le minacce e le sanzioni proprie di una condotta fallita da più 60 anni; e in più quando l’attuale Governo ha il precedente di un’amministrazione democratica che ha fatto passi favorevoli per l’esistenza di una relazione civile.
Mantenere la politica di blocco e sanzioni, di minacce e di menzogne, per giustificarle, ha l’aggravante, nell’attualità, nell’epoca di una letale pandemia, di sommare difficoltà e carenze ai nostri popoli.