I colombiani sono ancora in piazza, in segno di rifiuto della riforma fiscale che il governo vuole attuare. Le proteste hanno provocato la morte di almeno 14 persone e decine di feriti gravi. In questo senso, il presidente Iván Duque ancora cercava di attuare la riforma; ma ora, per coprire il disordine, annunciava delle modifiche. Nel pomeriggio di venerdì 30 aprile, dopo che furono denunciati decine di feriti, Duque annunciava che ci saranno dei cambiamenti nel contenuto della proposta di riforma fiscale, e alcune parti saranno sostituite. Il presidente colombiano dichiarava di avere “la ferma intenzione di raggiungere il consenso con tutti i settori e le istituzioni”.
“Siamo aperti a questo processo in modo da poter presentare la proposta, una proposta sostitutiva che incorpori i contributi”, aveva detto. “E ho visto contributi molto importanti da tutti i partiti, e ho visto contributi importanti dal settore privato, dal Consiglio sindacale, da ANDI, da altri settori come gli intellettuali. Costruiamolo in modo da poter portare avanti il Paese”.
Quali modifiche propone Duque alla riforma fiscale?
• Non ci sarà IVA per beni e servizi; le tasse sui prodotti del paniere familiare di base non saranno aumentate.
• La base imponibile sul reddito non verrà ampliata. Chi non paga l’imposta sul reddito ora non dovrà pagare se l’attuale proposta verrà approvata.
• Non ci sarà IVA sui servizi pubblici.
• Non ci sarà IVA sulla benzina.
La prossima settimana sarà decisiva per sapere cosa accadrà della riforma fiscale al Congresso, dopo che il governo colombiano incaricava il ministero delle Finanze di formulare un nuovo testo, che recepisca le proposte che partiti e organizzazioni avevano fatto.
Nonostante l’annuncio di Duque, i cittadini colombiani continuavano a protestare, chiedendo la sospensione della riforma. I manifestanti dichiaravano che se non verrà sospeso ci sarà lo sciopero nazionale il 19 maggio, e alcuni parlavano già di sciopero nazionale indeterminato. Il terzo giorno di proteste a Cali provocava la morte di due persone questo. Sebbene non ci fossero cifre chiare su tutto ciò che accaddevao, Isaías Cifuentes Human Rights Network indicava che potrebbero esserci almeno 14 morti.
L’ex-presidente Álvaro Uribe Vélez provvede sempre qualcosa di oltraggioso di cui parlare. In occasione delle proteste nazionali, pubblicava un messaggio in cui chiese sostegno al “diritto di soldati e polizia di usare le armi per difendere la loro integrità, persone e proprietà”, chiara glorificazione della violenza, moda che ricorda il comportamento di Donald Trump. Tra i messaggi in risposta al tweet dell’ex-presidente di estrema destra c’era chi lo sosteneva; tuttavia, altri lo criticavano per aver incitato l’uso di armi da fuoco contro la popolazione disarmata. Il sindaco di Medellín, Daniel Quintero, chiese la sospensione dell’account dell’ex-presidente sul social network. Il tweet fu cancellato poche ore dopo essere stato pubblicato, suscitando sorpresa tra i tanti che arrivavano a pensare che l’ex-presidente l’avesse fatto volontariamente. Tuttavia, si seppe che fu twitter a cancellarlo, che dichiarò che il messaggio del tweet di Álvaro Uribe Vélez non rispettava le regole della società ed perciò fu eliminato. Uno dei messaggi in risposta fu di Daniel Quintero, sindaco di Medellín, città natale di Uribe. Il messaggio di Quintero affermava che “l’ex presidente incita pericolosamente all’uso delle armi da parte delle autorità”.
Traduzione di Alessandro Lattanzio