Cuba ha denunciato oggi nuovi tentativi di azioni sovversive incoraggiate dagli USA da cittadini di origine cubana, che con totale impunità promuovono atti terroristici da lì, secondo un rapporto della televisione locale.
Secondo le informazioni, Michel Naranjo, di origine cubana, che vive a Orlando, in Florida, è uno dei principali organizzatori di una presunta mobilitazione popolare che avrebbe dovuto aver luogo l’8 maggio e durante la quale intendevano sviluppare diverse provocazioni.
Il servizio televisivo presentava un audio in cui Kiki Naranjo, come è conosciuto, dava indicazioni su come doveva svolgersi la ‘manifestazione’, il cui punto di partenza era il negozio La Epoca, in via Galiano all’Avana, a causa dell’abituale concentrazione di persone nel luogo.
L’idea degli organizzatori era che un individuo avrebbe iniziato una presunta protesta e un appello al popolo, a cui si sarebbero uniti altri precedentemente contattati e pagati, in modo da creare l’illusione di un sostegno popolare, il tutto sarebbe stato ripreso in diretta per i social network.
Nella marcia avrebbero lanciato proclami, ma il requisito principale era far finta che i cittadini a Cuba si stessero realmente mobilitando contro il governo, quindi Naranjo ha indicato di non fare chiamate per le reti ma personalmente, ha detto il rapporto.
La stampa estera sapeva cosa sarebbe successo ma, secondo l’organizzatore, tutto doveva rimanere spontaneo, per cui i collaboratori erano già stati individuati, mentre il “lavoro sporco” era lasciato a lui.
La data è stata scelta per creare il massimo trambusto possibile, un giorno prima della celebrazione della festa della mamma sull’isola, la seconda domenica di maggio.
L’informazione diceva che Naranjo, che poche settimane fa si è trasferito a Miami e rimane in territorio nordamericano senza documentazione che lo accrediti come residente, è la stessa persona che ha cercato di promuovere attività terroristiche che hanno coinciso con l’8º Congresso del Partito Comunista di Cuba.
A quel tempo avevano cercato di agire contro asili, centrali elettriche, alberghi e il Palazzo dei Congressi dell’Avana, tra gli altri, ma non sono riusciti nei loro propositi, poiché le autorità cubane hanno arrestato coloro che avrebbero dovuto realizzare le azioni e sono attualmente sotto investigazione.
Naranjo emigrò negli USA nel 2020, ma nella nazione caraibica ebbe una pessima condotta sociale in cui pesavano processi per reati di lesioni, aggressione, rapina con violenza alle persone e disordine pubblico.
Nel paese nordico è imparentato con altri individui che a Cuba avevano anche precedenti penali, come William Cabrera e Rogelio Bolufe.
Fonte: CubaSi
Traduzione: italiacuba.it