La scusa del blocco
Ad eccezione di pochissime licenze, le società cubane non possono vendere nulla nel mercato più vicino e più potente del mondo, gli USA.
Né comprare lì, il che moltiplica i prezzi delle sue importazioni da mercati lontani.
La principale fonte di turismo nel mondo è bandita per l’isola.
I prodotti cubani hanno anche altri mercati chiusi. I produttori giapponesi di veicoli o di elettronica non potrebbero vendere negli USA se acquistassero nichel cubano.
Aziende europee presenti sull’isola sono perseguitate dalla Legge Helms-Burton, che spaventa i potenziali investimenti.
A tutto questo si aggiungono 242 nuove sanzioni, approvate da Donald Trump, negli ultimi quattro anni.
Ma ripetano con me: il blocco non esiste, è solo una scusa … del governo cubano.
La excusa del bloqueo
Salvo contadísimas licencias, las empresas de Cuba no pueden vender nada en el mercado más cercano y potente del mundo, EEUU.
Ni comprar allí, lo que multiplica los precios de sus importaciones desde mercados distantes.
El principal emisor de turismo del mundo está vetado para la Isla.
Los productos de Cuba tienen cerrados también otros mercados. Fabricantes de vehículos o electrónica de Japón no podrían vender en EEUU de comprar níquel cubano.
Compañías europeas presentes en la Isla son perseguidas por la Ley Helms-Burton, que ahuyenta las potenciales inversiones.
A todo esto, añádanle 242 nuevas sanciones, aprobadas por Donald Trump, en los últimos cuatro años.
Pero repitan conmigo: el bloqueo no existe, solo es una excusa… del gobierno cubano.