Fidel Castro
C’è un’idea molto essenziale ed è non dimenticare mai dove siamo situati, che non è nel Mar Nero ma nel Mare dei Caraibi, non a 90 miglia da Odessa ma a 90 miglia da Miami, con la frontiera nella nostra stessa terra, in una parte occupata del nostro territorio, dall’imperialismo. Il nostro popolo è il responsabile del nostro paese, il nostro partito è il responsabile della sua politica, della sua linea e della sua difesa.
Il nostro Partito sa che non può commettere errori che lo indeboliscano ideologicamente. (…) Non ci sarà niente che indebolirà l’autorità del Partito! Senza il Partito non c’è rivoluzione possibile! Senza il Partito non c’è la costruzione possibile del socialismo!
E dobbiamo dire qui una volta e per tutte che non necessitiamo più di un Partito nella stessa forma in cui Martí non necessitò più di un Partito per fare la lotta per l’indipendenza di Cuba; nella stessa forma in cui Lenin non necessitò più di un Partito per fare la Rivoluzione d’Ottobre.
Lo dico perché abbandonino le illusioni quelli che credono che qui cominceremo a permettere partiti da taschino, per organizzare chi? I contro rivoluzionari, i pro yankee e i borghesi ?
No! Qui c’è un solo Partito, che è il Partito dei nostri proletari, dei nostri contadini, dei nostri studenti, dei nostri lavoratori, del nostro popolo, solidamente e indistruttibilmente unito. (…)
Noi non necessitiamo forme politiche capitaliste; queste sono una spazzatura completa, non servono per niente con la loro essenza di politicherie incessanti. Qui si parlava di come si esigevano i voti per dare un’assistenza medica; qui non esiste nessuno di questi fenomeni. Noi abbiamo creato la nostra forma politica adeguata al paese, non copiamo, sono le nostre proprie forme d’organizzazione del potere popolare (…)
Non dobbiamo rettificare assolutamente niente, in questo abbiamo un sistema democraticissimo, molto più democratico di tutti i sistemi borghesi dei milionari, della plutocrazia che è realmente quella che governa in generale nei paesi capitalisti.
Non abbiamo niente da imparare e non ci apparteremo nemmeno un poco da questo cammino dove il potere emana dal popolo. E il nostro Partito, voi lo sapete, è uscito dal popolo, non è caduto dal cielo e i nostri militanti sono usciti dal meglio della gioventù e tra i migliori operai.(…)
E voi sapete bene cosa significa essere militanti del Partito: è il primo in assoluto quando c’è un lavoro difficile, una missione internazionalista, un sacrificio, un rischio; lì il primo turno, la prima possibilità è per il militante del Partito! Non è un Partito di privilegiati, ma un Partito sorto dal seno del popolo, i cui militanti devono essere un esempio e quando non sono un esempio, il Partito s’incarica di toglierli dalle proprie fila!
Frammenti discorso pronunciato dal C.te in Capo, il 26 Luglio 1988.