A Cuba sono state implementate numerose misure in materia di lavoro, salari e sicurezza sociale di fronte alla situazione che vive il paese per la COVID-19, da più di un anno nel quale ha spiccato l’ottica di proteggere i posti di lavoro a distanza e il telelavoro.
Quest’ultimo forma parte del primo e necessita connessioni in maniera permanente da realizzare da casa. Marta Elena Feitó Cabrera, la ministro del Lavoro e la Sicurezza Sociale (MTSS), durante il suo intervento in una delle tavole rotonde della televisione dedicate a questo tema, ha detto che si tratta di una modalità compresa nel Codice del Lavoro, stabilita a Cuba dal settembre del 2019, partendo dalla situazione energetica del paese.
Nella Legge del Lavoro precedente esisteva un contatto simile chiamato «a domicilio».
In ogni caso si produce un abbandono della messa a fuoco tradizionale del lavoro, perché limita la presenza del lavoratore nell’ufficio.
Feitó Cabrera ha enumerato le garanzie dei lavoratori che lavorano a casa, che ricevono il 100% del salario e che si mantiene il supplemento per il pranzo a coloro che lo ricevevano.
I commenti dei lettori sono una buona misura di questi temi che preoccupano la popolazione e una delle questioni affrontate negli ultimi tempo è la messa in pratica del lavoro a distanza e del telelavoro nella Cuba di oggi.
Alcuni criteri sostengono l’obbligo d’applicare queste modalità d’impiego per evitare contagi per la COVID-19 nei centri di lavoro.
Altri segnalano la necessità di creare condizioni di connessione per lavorare dalla casa.
C’è anche chi si appella alla preparazione dei capi per organizzare a controllare il lavoro, senza avere davanti subordinati e ovviamente la necessità del compimento stretto da parte dei lavoratori, nel quale ci si accordi per far si che la produttività non cada come un sacco rotto.
La titolare del MTSS ha chiamato le amministrazioni a far uso di questa modalità e a non aspettare indicazioni.
«Tutte le amministrazioni che hanno lavoratori con la possibilità di lavorare a distanza devono convocare a questo uso», ha riaffermato.
In tenore con la complessa situazione epidemiologica che vive il paese nelle ultime settimane, il MTSS ha incitato le amministrazioni dei centri di lavoro a rinforzare applicazione del lavoro a distanza e del telelavoro, «una modalità d’impiego che contribuisce al necessario isolamento sociale», ha commentato Feitó Cabrera.
Ingrid Travieso Rosabal, direttrice d’ Impiego del MTSS ha spiegato a Granma che L’interesse del paese di accrescere queste forme di lavoro ha un avallo legale nel Codice del Lavoro, in cui telelavoro e lavoro a distanza si trovano nel contratto di lavoro, stabilendo che il datore accorda con il dipendente il luogo e le condizioni in cui si realizza il lavoro».
Le statistiche permettono di sapere quanti lavoratori hanno scelto questa modalità in un momento in cui il paese attraversa una difficile situazione epidemiologica iniziata nel marzo del 2020 quando si registrarono i primi casi del SARS-COV-2 in Cuba.
«Alla fine del mese di marzo, erano 304 079 i lavoratori a distanza, cioè il 13% del totale noto di dipendenti.
I territori al disopra della media della percentuale di lavoratori impiegati a distanza sono Guantánamo (27%), Pinar del Río (19%), Sancti Spíritus (18%), Las Tunas e Santiago de Cuba (17%), Granma (16%) e Villa Clara (15%), ha continuato Travieso Rosabal ».
Anche se tutti sanno che molte funzioni esigono la presenza nel posto di lavoro e che non è possibile realizzarne da casa altre, come il disegno e lo sviluppo di
softwares, supporti e manutenzione di applicazioni informatiche, progetti e disegno, lavori giornalistici… sono alcune nelle quali attualmente prevale il lavoro a distanza.
TRA BENEFICI E SOGGETTIVITÀ
Contrariamente a quelli che pensano che da casa si lavora meno, o che semplicemente non si fa niente, lavorare dalla casa apporta benefici alle entità diminuendo lo spazio degli uffici e i mezzi utilizzati e questi non sono gli unici punti a favore.
«I vantaggi principali che apporta l’implementazione del lavoro a distanza per i lavoratori sono il guadagno del tempo del trasferimento casa – lavoro e viceversa, lavorare senza la necessità di presentarsi fisicamente nel centro, la possibilità di pianificare in forma autonoma il lavoro e alternare le responsabilità domestiche, familiari e lavorative», ha chiarito la Direttrice d’Impiego del MTSS. A questo si deve aggiungere che si eliminano i ritardi e le assenze, dato che il lavoratore adegua il suo orario.
Anche se è dimostrato che questo modo di lavorare apporta migliorie per il datore e per l’impiegato, esiste ancora una resistenza nell’applicarlo in alcune amministrazioni dove esistono le condizioni per la sua esecuzione.
«È noto che alcuni degli aspetti che hanno limitato l’incremento della sua implementazione sono di carattere obiettivo, come lo possono essere i mezzi tecnologici di connessione e altri materiali che si possono utilizzare e di carattere soggettivo dove alcune amministrazioni presentano resistenze e non hanno implementato metodi di direzione che siano sufficientemente efficaci».
Il paese è in condizione d’incrementare il lavoro a distanza e mantenerlo in maniera sostenuta nel tempo?
«Nelle condizioni attuali la generalizzazione di questa forma dell’organizzazione del lavoro è motivata soprattutto come una misura di prevenzione del contagio per la COVID 19 e in secondo luogo come misura di risparmio energetico.
Vale la pena segnalare altre ragioni come vivere lontano dal lavoro o la cura di persone dipendenti.
«Una volta superata la pandemia, alcuni motivi continuano a costituire argomenti validi per optare per queste modalità di lavoro a distanza.
«Come parte della strategia di controllo, si sviluppa assieme alla Centrale dei Lavoratori di Cuba il processo d’incorporazione nelle riunioni collettive del lavoro degli incaricati che successivamente lavoreranno con queste modalità d’impiego », ha precisato.
LA CASA, L’UFFICIO
Uno dei concetti del telelavoro lo definisce come «forma di lavoro che si realizza in un luogo lontano dagli uffici centrali o dai centri di lavoro abituali e che implica l’utilizzo di strumenti informatici e di telecomunicazione come strumenti indispensabili per realizzare le attività».
Sino al 23 aprile, a Cuba, 13718 lavoratori utilizzavano questa modalità, dicono i dati offerti dal MTSS.
Anche se toccando questo tema si pensa inizialmente in connessioni, internet e computer, la Direttrice d’Impiego di questo organismo vede il tema da un altro punto di vista: «Nell’implementazione del lavoro a distanza e del telelavoro è importante considerare la sicurezza a la salute nel lavoro, così come la qualità della vita delle persone occupate».
È che trasformare la casa in un ufficio necessita riformulare concetti, spazi, orari e modi di fare, sia per il lavoratore che por il datore del lavoro.
Recentemente, nel paese è stato modificato il sistema degli Attivi Fissi Tangibili. La disposizione si unisce con il processo dell’informatizzazione della società e permette d’utilizzare questi mezzi fuori dal centro di lavoro.
Per dare una base legale a questa decisione, la Gazzetta Ufficiale No. 21 Ordinaria del 25 febbraio del 2021, ha pubblicato la Risoluzione 391 del 2020, del Ministero delle Finanze e Prezzi, che modifica il Procedimento di Controllo Interno Nº 1, e gli Elementi chiave sui movimenti degli attivi fissi tangibili.
Nella normativa s’incorpora il concetto Utilizzazione nel telelavoro e il lavoro a distanza: Cambio dell’ubicazione fisica di un attivo fisso tangibile (AFT), da usare fuori dall’entità, per l’applicazione del modalità del telelavoro e del lavoro a distanza.
Nel caso dei Movimenti per l’utilizzo nel telelavoro o nel lavoro a distanza, si emette il modello SC-1-01 – aft come costanza dell’operazione e si sottoscrive un Documento di responsabilità materiale specificando le condizioni del prestito.
Questi sono i passi iniziali per facilitare al lavoratore gli apparecchi che gli permettono di realizzare il suo lavoro e che in non pochi casi non dispone di questi in casa sua.
IL RUOLO DELLE AMMINISTRAZIONI
Un articolo pubblicato nel sito del MTSS è più specifico riferendosi a questo tema: «Corrisponde alle amministrazioni del lavoro rispondere a questo richiamo e perfezionare l’implementazione e il controllo del lavoro a distanza partendo dalla definizione degli incarichi che per la loro natura e funzioni si possono utilizzare come modalità di carattere permanente o parziale, accompagnato da un sistema di controllo per misurare i risultati e valutare l’effettività della sua applicazione, con cui potremo pagare questo debito nel contesto del lavoro a Cuba».