Sindrome de l’Avana

UNA STRANA ARMA PROCUREREBBE DANNI AL CERVELLO

La sindrome di L’Avana ovvero gli strani malori accusati da alcuni diplomatici statunitensi presenti nell’ambasciata degli Stati Uniti nella capitale cubana e da altri agenti tornano alla ribalta.

I primi casi di questo strano malessere risalgono al febbraio 2017 quando alcuni funzionari della rappresentanza diplomatica statunitense a L’Avana hanno denunciato alcuni disturbi come mal di testa, vertigini e problemi auditivi che subito furono ricondotti, secondo quanto affermato dall’allora amministrazione Trump, ad attacchi sonici condotti con un’arma ignota. Da qui il nome di sindrome di L’Avana.

Per proteggere i loro funzionari gli Stati Uniti decisero quindi di ridurre drasticamente il personale nell’ambasciata con il risultato che la sede diplomatica sull’isola risulta praticamente paralizzata. Parallelamente fu iniziata una campagna di discredito verso Cuba dipingendo l’isola come un luogo insicuro per il turismo statunitense che a quel tempo era numeroso.

A Quattro anni da quegli strani fatti la sindrome di L’Avana non è stata ancora spiegata e di tanto in tanto torna alla ribalta. Stando a uno studio dell’Università della Pennsylvania del 2018, pubblicato sul Journal of the American Medical Association, i pazienti afflitti da tale sindrome non mostrano lesioni apparenti agli apparati uditivi ma le tomografie segnalano danni al cervello “simili a quelli riportati durante una commozione cerebrale” la cui entità “è estesa a tutta la massa cerebrale”. Riguardo alle cause, tuttavia, non è mai stato risolto il mistero.

Sarebbero 130 i casi rilevati, una settantina in più rispetto a quelli precedentemente stimati. Gli ultimi casi risalgono a dicembre scorso quando tre agenti impegnati in missioni all’estero hanno denunciato lo strano malessere, più recentemente, un paio di settimane fa, un altro caso è stato diagnosticato.

Ma i misteri restano. A dicembre, l’Accademia nazionale delle scienze, organo formalmente indipendente ma che tuttavia risiede a Washington ed è in parte governativo ha pubblicato un rapporto in cui si afferma che le lesioni cerebrali subite dai dipendenti del governo degli Stati Uniti a Cuba e in Cina erano molto probabilmente il risultato di una qualche forma di energia diretta.

Tale rapporto è stato tuttavia messo in discussione dagli stessi esperti statunitensi, quali Cheryl Rofer, ex chimica del Los Alamos National Laboratory, che ha affermato che non esistono prove alcune che la sindrome possa essere determinata da un qualche tipo di arma segreta.

“Nessun sostenitore dell’ipotesi ha chiarito come funzionerebbe effettivamente un’arma di questo tipo. Nessuna prova è stata presentata per dimostrare che un’arma del genere sia stata sviluppata da alcuna nazione. Affermazioni straordinarie richiedono prove straordinarie e nessuna prova è stata offerta a sostegno dell’esistenza di quest’arma misteriosa”, ha affermato la Rofer secondo quanto riporta Sputnik.

L’11 febbraio di questo anno è stato reso noto dal Dipartimento di Stato con sede in Washington  un documento classificato redatto nel 2018  sui supposti attacchi sonici subiti dal personale dell’ambasciata statunitense a Cuba. In questo documento si legge che le cause di tale incidente sono sconosciute e che “non conosciamo il motivo di questo incidente, quando realmente iniziò e chi lo abbia realizzato”. Nel rapporto si legge anche che la gestione iniziale delle indagini da parte del Dipartimento di Stato sarebbe stata fallimentare. Peter Kornbluh del National Security Archive ha osservato che il rapporto del 2018 concludeva che la “valutazione iniziale dell’indagine del dipartimento su ciò che stava accadendo” era viziata da caos, disorganizzazione ed eccessiva segretezza.

I misteri restano,  l’unica certezza è che questo strano malore è stato sapientemente usato dall’amministrazione di Donald Trump per diffamare Cuba e per ridurre il personale presso l’ambasciata a L’Avana rendendo di fatto la sede diplomatica paralizzata e per combattere la sua personale guerra contro l’isola.

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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