Anche se sono passati alcuni mesi da quando sono state consegnate le chiavi della sua nuova casa alla granmense Dayamí Abad e alle villaclaregne Yanetsy Acosta e Yaquelín Pérez, hanno ancora la voce roca quando parlano delle loro «casette».
Dayamí, madre di quattro figli dei quali tre minorenni che vivono sotto la sua tutela, assicura che la sua vita è cambiata di 180 gradi da quando ha ricevuto un sussidio per render degna e ampliare la piccola abitazione dove viveva assieme alla sua numerosa famiglia.
«Sono addetta alle pulizie nel Mercato Ideal di Siboney e, prima dell’Impegno Ordinamento guadagnavo solo 225 pesos.
Con quel salario io e mio marito non avremmo mai potuto costruire una casa come questa, in muratura e cemento, riconosce la madre mentre indica orgogliosa l’edificio di due piani.
Le stesse soddisfazioni le mostrano Yanetsy e Yaquelín, alle quali ha «sorriso il destino» il 29 dicembre delll’anno scorso, quando finalmente hanno contato con una casa con tre camere da letto, sala, cucina- sala da pranzo, bagno e un piccolo cortile, nella quale possono convivere senza preoccupazioni con la loro numerosa prole.
Yanetsy, per esempio, ha quattro figli e il minore è portatore di una paralisi cerebrale. «Io vivevo aggiunta nella casa di mio papà, senza condizioni di alcun genere stando lì; ma grazie all’interesse delle autorità del municipio di Santa Clara ora ho la mia casa e mi sento molto felice».
Yaquelín, è madre di tre bambini. Sandor, il minore, di sei anni, è autista e presenta anche un danno cerebrale.
«La mia vita era un calvario prima di ricevere questa casa. S’immagini che vivevo in un piccolo spazio per tante persone. Ora non è più così perché mi hanno dato una casa con tutte le necessità. Non potrò mai ripagare quello che la Rivoluzione ha fatto per me», ha detto molto grata.
Queste tre donne fanno parte del gruppo di 5 735 che, in tutto il paese hanno ricevuto il beneficio, dal 2019, del programma dei sussidi destinati alle madri con tre o piu figli minori di 17 anni, che oltre ad essere molto umano, è necessario per stimolare l’incremento della natalità in Cuba, oggi la prima tra i paesi con il maggior indice di persone della terza età in America Latina e nei Caraibi.
Per queste ragioni, dopo due anni di marcia la realizzazione di questa misura non ha smesso d’essere una priorità per il Governo cubano nonostante le complessità che affronta l’economia nazionale, esacerbate dalla crisi globale derivata dalla pandemia della COVID 19, e l’indurimento del blocco economico imposto dagli Stati Uniti.
Certo che al di là dei loro grandi sforzi, non sono pochi i problemi affrontati nella loro realizzazione.
Di fatto nelle analisi sistematiche del tema, il Primo Segretario del Partito e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, ha insistito sulla rapidità con la quale si devono approvare questi casi, e l’attenzione che necessitano sino al termine dell’opera, perché la realtà ha dimostrato che in molti luoghi ci sono stati ritardi nella consegna del finanziamento assegnato.
CIFRE, REALTÀ E INCIAMPI
Anche se il programma è iniziato nel 2019, solo il 18 febbraio dell’anno in corso è stato approvato l’Accordo 9009, del Consiglio dei Ministri, con l’obiettivo di stimolare la natalità, con il quale si dà facoltà ai consigli d’amministrazione municipale a dare priorità all’assegnazione delle case e delle risorse finanziarie per la costruzione, il recupero, l’ampliamento o la ristrutturazione di case per le madri, i padri o i tutori che hanno la responsabilità della cura di tre o più figli minori di 17 anni.
La direttrice generale della Casa, Vivian Rodríguez Salazar, ha potuto offrire a Granma solo alcune statistiche sul comportamento del programma, ma bastano per illustrare quanto è, ed è molto, quello che manca da fare in questo nobile impegno di costruire tetti… e sogni.
IN CIFRE (SINO A DICEMBRE DEL 2020)
42512 madri con tre o più figli minori di 17 anni erano state identificate in tutto il paese.
5348 madri con la necessità di una casa o d’azioni di costruzione.
2029 madri sono state beneficate nell’anno.
5658 azioni di costruzione sono terminate per le differenti vie (finanziamento assegnato con il Bilancio dello Stato, sussidi e esecuzioni con il piano statale).
28679 immobili saranno terminati o assegnati nel 2021, per le differenti vie con questa destinazione.
Per territori, quelli che hanno mostrato i minori compimenti nel 2020 sono l’Isola della Gioventù (11), Matanzas (26), Artemisa (34) e Granma (38).
I passi avanti più significativi si concentrano a Holguín (339), Santiago di Cuba (296), Guantánamo (293), Pinar del Río (239), Villa Clara (133) e Sancti Spíritus (116)
È URGENTE , OLTRE ALLE RISORSE, SENSIBILITÀ
Nonostante il negativo impatto provocato dalla COVID-19 nel paese, quella di Dayamí Abad è stata una delle 26 case terminate l’anno scorso in provincia di Granma, con la consegna di sussidi, alla quale ne sono state sommate altre 14, assegnate dal piano statale, ma dieci meno di quelle pianificate nel programma.
Yesser Izaguirre Ojeda, direttore della Casa nella provincia, ha detto che al termine del 2020 erano state identificate nel territorio 4 821 madri con tre o più figli. Tra queste 3846 necessitano lavori di costruzione per le loro case.
«I municipi che hanno operato di più l’anno scorso, sono stati Pilón, con sette case assegnate, e Buey Arriba, con nove sussidi, mentre il territorio sulla costa di Media Luna è stato il più ritardatario e non ha realizzato nessuna azione», ha precisato il dirigente.
Tra le cause del ritardo la poca disponibilità di risorse come l’acciaio, le luci, gli elementi per i bagni e il cemento, oltre ai ritardi nella produzione locale di materiali, ha spiegato Michel Tejeda Acuña, coordinatore degli Obiettivi e dei Programmi del Governo in Granma, che ha sommato a questi problemi i limiti dei combustibili e dell’energia elettrica, problemi che hanno danneggiato la produzione di aridi nel territorio.
Assieme a questi contrattempi, il dirigente ha riconosciuto che ci sono anche problemi d’organizzazione, includendo fessure nel controllo dell’area tecnica della Casa a questi casi, oltre alla mancanza di produzione locale di materiali, dove di potevano usare meglio la tecnologia e la scienza.
Secondo lui si poteva usare meglio l’argilla in funzione degli elementi dei moduli e usare altre varianti per modificare i progetti.
Nel 2021, anno nel quale sono state pianificate 58 case per madri con tre o più figli, questo obiettivo continua ad essere una sfida che necessita un controllo sistematico, se si vuole dare una spinta radicale al programma.
Nel caso di Villa Clara, la situazione non è differente, ha riferito María del Carmen González Otero, direttrice della Casa nel territorio, che ha commentato che nella provincia esistono 1 827 madri, con tre o più figli, che necessitano lavori di costruzione per i quali si cercano soluzioni con la consegna di sussidi per la fabbricazione di base come abitazioni o ricostruzioni, o mediante la costruzione di case per la via statale.
All’inizio del programma, nel 2019, Villa Clara ha aiutato le 132 madri previste; ma, come in tutto il paese, abbiamo avuto inciampi, ha informato la dirigente.
L’anno scorso per esempio avevamo pianificato di dare una soluzione ai problemi di costruzione di 345 madri, 35 per la via statale e il resto mediante i sussidi, cifra che, per diverse ragioni si è ridotta in 264.
Con totale trasparenza, i numeri riflettono che in due anni, delle 1.827 madri identificate con una situazione sfavorevole, solo 374 hanno ricevuto sussidi, e altre 61 una casa per via statale e questo dimostra quanto impulso va dato ancora a questo programma, perchè dietro ad ogni ritardo, alcune volte per mancanza di risorse e altre per burocratismi o negligenze, c’è una famiglia che aspetta.
Per realizzare l’obiettivo previsto per quest’anno, d’assistere 372 madri in Villa Clara, è urgente qui, e in tutta Cuba, eliminare problemi vecchi e incistati che riguardano le documentazioni per la casa, e soprattutto armarsi – e in particolare le autorità locali- di una maggior sensibilità e sistematicità nel controllo del programma, uno dei più umani che il paese sviluppa.