Cuba, nel settore della scienza e nonostante i problemi provocati dalla COVID-19, sta sviluppando 195 saggi clinici in tutto il territorio nazionale. 23 di questi sono destinati al trattamento del cancro.
Il Centro Nazionale Coordinatore dei Saggi Clinici (CENCEC), subordinato al Ministero di Salute Pubblica (MINSAP), ha informato che questo organismo ha approvato – da marzo del 2020 ad aprile del 2021 – 28 studi per prevenire e trattare la malattia.
Quattro sono terminati l’anno scorso e 24 si trovano in varie fasi di sviluppo, un processo che può durare dieci o dodici anni, tra le varie tappe e la loro amministrazione a scala di popolazione.
Sono stati registrati 46 studi – non tutti saggi clinici- per trattare il coronavirus: 14 del Centro d’Ingegneria Genetica e Biotecnologia e dieci dell’Istituto Finlay dei Vaccini, e in 22 interviene il CENCEC.
Queste prove, definite «un metodo dell’investigazione che si realizza con la partecipazione di esseri umani volontari, si realizzano per valutare l’effetto di un intervento di medicinali, strumenti o dispositivi medici in problemi di salute concreti», transitano in varie fasi, ha detto Yamilé Cachimaille Benavides, capo del Dipartimento dei Saggi Clinici del CENCEC.
Le autorità sanitarie del paese hanno valutato che oggi i saggi clinici dei candidati a vaccino cubani marciano con risultati favorevoli.
A Cuba sono state vaccinate più di un milione di persone, con almeno la prima dose di candidati a vaccino, creati e prodotti nel paese per affrontare la COVID-19.