Non si deve misurare Cuba con un metro differente

Più di 200 accademici e intellettuali residenti in Cuba e in altri paesi dell’emisfero, includendo Stati Uniti e Canada, hanno appoggiato la lettera aperta inviata alla Segreteria dell’Associazione degli Studi Latinoamericani (LASA, la sigla in inglese) dopo la dichiarazione di questa istanza che ha criticato la protezione dei diritti umani nell’Isola delle Antille.

Firmata inizialmente da Aurelio Alonso, Miguel Barnet, Rafael Hernández, Nancy Morejón, Pedro Pablo Rodríguez e Ambrosio Fornet, prestigiosi intellettuali che hanno ottenuto il premio concesso dalla sezione Cuba dell’organizzazione accademica per i loro meriti rilevanti, la lettera aperta richiama l’attenzione sull’atteggiamento unilaterale e il «tono strano e ammonitore» di un documento nel quale se si deplorano il blocco e le sanzioni imposte dagli USA nel loro tentativo di far cadere il governo di una nazione sovrana, si mostra preoccupazione per il trattamento che hanno ricevono accademici e accademiche, intellettuali e artisti in Cuba.

I firmatari affermano che «Cuba non va misurata con un metro diverso dagli altri paesi latinoamericani, né dagli stessi Stati Uniti e puntualizzano come respingere la doppia facciata e le pre condizioni che sono state le premesse per gli artisti e gli intellettuali coinvolti nei fruttiferi scambi che si sono svolti per quattro decenni in seno a LASA.

A loro volta confidano che solo con la continuità del dialogo e dell’applicazione dei concetti che governano LASA come istituzione, potremo preservare una collaborazione che è stata esempio di democrazia e rispetto reciproco, cosi come contribuire alla protezione delle nostre libertà e delle pratiche dei diritti umani nel campo dell’educazione e la cultura, qui e là.

La dichiarazione della segreteria del LASA è stata criticata anche dal Capitolo Argentina della Rete degli Intellettuali, Artisti e Movimenti Sociali in Difensa dell’Umanità, che ha fatto notare la coincidenza della sua emissione con la campagna che vuole manipolare la realtà e screditare le istituzioni cubane.

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